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    INTERVISTA A VLADIMIR FURDIK, LO STUNTMAN SLOVACCO CHE HA INTERPRESTATO IL RE DELLA NOTTE IN “GAME OF THRONES”: “PER INDOSSARE QUEL COSTUME MI SERVIVANO 30 MINUTI E PER IL TRUCCO CIRCA SEI ORE - PER LA SCENA CON BRAN STARK, IL REGISTA MIGUEL SAPOCHNIK MI HA DATO UN’OTTIMA DRITTA. RICORDO CHE, MENTRE MI INCAMMINAVO MI DISSE…” - VIDEO


     
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    Da https://www.hallofseries.com

     

    L’ episodio di questa settimana di Game of Thrones ha visto il famigerato Re della Notte perire di una morte veloce – anche troppo veloce secondo alcuni – per mano di Arya Stark . Il magazine Vulture ha intervistato lo stuntman slovacco Vladimír Furdík, l’interprete del Night King dalla sesta stagione – quando ha sostituito Richard Brake. Noi vi riportiamo un estratto dell’intervista, che svela nuovi dettagli riguardo il più enigmatico e taciturno personaggio di Game of Thrones.

     

    Grazie per aver dedicato del tempo. Sono un grande fan!

    Grazie, grazie.

     

    Quanto tempo impieghi nella preparazione?

    Per il trucco circa sei ore, il costume 30 minuti.

     

    Cosa fai mentre ti truccano?

    Ascolto musica, parlo con gli altri stuntman ai quali fanno le protesi, e poi faccio yoga.

     

    Trovi il tuo costume di scena alla moda?

    Quello della sesta e settima stagione non era molto comodo perché la parte anteriore del costume e quella posteriore erano in metallo. L’ho riferito alla produzione e me ne hanno fornito uno composto da una specie di pelle che sembra metallo.

     

    Credi che il Re della Notte abbia una vita interiore?

    Sì. Penso di si.

     

    Quale è il suo obiettivo?

    Vendetta.

     

    A cosa pensi in particolare?

    Quando qualcuno ti mette un costume e un trucco con delle protesi come questo, cambi totalmente per diventare il personaggio. Non hai bisogno di pensare. Capelli e trucco ti trasformano in questa creatura. E poi hai un regista che ti dice cosa fare e segui semplicemente la sua direzione.

     

    Perché il Re della Notte ha sorriso a Dany in quell’ultimo episodio?

    Lei vorrebbe prevaricarlo ma non ci riesce. Lui le tira la lancia di ghiaccio e credo che pensi: “Vai via, non ho tempo per te. Non sei per me. Non ho bisogno di combattere con te, quindi vattene”. Lui sorride come per dire “Ah, vedi? Vai, vai a casa e resta lì. Lasciami stare”.

     

    Quali sono state le istruzioni ricevute per l’ultima scena con Bran?

    Miguel Sapochnik è un grande regista, mi ha dato un’ottima direzione. Ricordo che, mentre mi incamminavo verso il mio bersaglio, mi disse: “Bran non è un uomo: è una torta. E tu muori dalla voglia di mangiarla. Cammina come se stessi cercando quella torta, ti aspetta sotto l’albero. “

     

    Quindi stavi immaginando che Bran fosse una torta?

    Si. E gli adulti non corrono mai per la torta. Loro camminano. Miguel: “Non fare il soldato. Cammina, sicuro di te. Perchè la torta c’è.”

     

    La camminata è molto particolare. È una specie di passerella d’alta moda. Perchè questa scelta?

    Abbiamo girato la scena davvero molte volte fino a quando Miguel ha ottenuto esattamente quello che voleva. Sono stati giorni non facili. A ogni ciak facevo una camminata diversa. Fino a quando non abbiamo trovato quella giusta.

     

    Come fai a non battere le palpebre per così tanto tempo?

    Questo è così difficile. Non è facile, davvero. Ma se mantieni nella mente quel comando, “non battere le palpebre”, alla fine riesci. È puro allenamento.

     

    Eri triste per la morte del Re della Notte?

    Quando è morto in TV mi sono detto: “Ora sono libero”. Posso dire qualsiasi cosa alla famiglia, per strada. Ma quando ho visto come Arya lo ha ucciso, ho provato diverse sensazioni. Mentre guardavo l’episodio di Game of Thrones mi sono detto dentro di me: “No, no, perché! Non ucciderlo! Non è così male.”

     

    Pensi che non sia così cattivo?

    Senti, noi pensiamo che il suo obiettivo fosse quello di uccidere Bran, ma se così non fosse? Lui non aveva fretta. Forse aveva altri piani per lui. Forse voleva fare qualcos’altro.

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