antonio stano
Valeria D’Autilia per “la Stampa”
Più di un mese prima di morire, ai poliziotti, Antonio Stano aveva già detto di essere «da giorni costantemente oggetto di vessazioni, angherie, percosse ed aggressioni ad opera di alcuni giovani ignoti». Era il 14 marzo scorso. Una pattuglia, allertata dai vicini di casa, aveva raggiunto l' abitazione del pensionato di Manduria in tarda serata e raccolto la sua dichiarazione.
Una testimonianza importante, nelle mani delle procure ordinaria e minorile che indagano sul decesso dell' uomo, oggetto di violenze durate anni. Con l' accusa di tortura, otto ragazzi si trovano in carcere, tra cui sei minorenni. Altri sei sono indagati e gli inquirenti sono sulle tracce di altre persone, a vario titolo, coinvolte.
antonio cosimo stano baby branco
«Mi picchiano con delle mazze» Sempre nelle carte dell' inchiesta, spunta un altro intervento degli agenti, datato 5 aprile. Nella denuncia, spiegava di essere vittima «da sempre di scherno e aggressioni». Ma ormai si era già lasciato andare. Non mangiava da una settimana, viveva nel terrore. Non usciva neppure per fare la spesa, nel timore di incontrare i suoi aguzzini. «Mi mancano le forze e ho molta paura di ritorsioni da parte di questa gente violenta».
Aveva inoltre riferito di aver subito una rapina e un' irruzione in casa. «Impugnavano delle mazze con le quali mi hanno ripetutamente percosso sulle mani, sui fianchi, sul ventre e sulle ginocchia». Poi aveva confidato che i vicini di casa erano preoccupati per le sue condizioni di salute e per le sevizie subite. Tutto scritto nel verbale di denuncia redatto dal locale commissariato. Anche i residenti della zona avevano fatto mettere, nero su bianco, le loro dichiarazioni, in cui spiegavano quello che accadeva e il timore anche per la loro incolumità.
aggressione ad antonio stano a manduria 1
Poi, lo scorso 23 aprile il decesso in ospedale di Stano, dopo oltre due settimane di agonia e due interventi chirurgici. I giudici che hanno confermato il carcere per la baby gang hanno parlato di un «disegno criminoso avente come obiettivo l' aggressione fisica, la derisione e la vessazione». Intanto altre persone risultano «in corso di identificazione».
antonio cosimo stano baby branco
Alcune appaiono nei video, proprio quelli che hanno permesso di risalire agli autori. I gruppi di ragazzi filmavano e condividevano su WhatsApp i loro raid che avvenivano soprattutto nelle ore serali. E mentre si attende l' esito dell' autopsia per fare piena luce sul decesso dell' uomo, le indagini sono ancora in corso. Il cerchio non è chiuso.
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