Estratto dell’articolo di Ivan Zazzaroni per il Corriere dello Sport
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Criticato, pur se in colpevole ritardo, per il Mondiale dei suoi amici qatarini, antipatico torneo autunnale che ha devastato la stagione delle leghe europee, il presidente neo della Fifa Gianni Infantino se l’è chiesto, giuro che l’ha fatto: «Perché, se in Italia annunciano una Supercoppa in Arabia con quattro squadre, nessuno dice niente?».
Trascorrendo molto tempo a Doha, King Gianni è facile alle distrazioni: non ha saputo che dalle nostre parti abbiamo censurato anche la Supercoppa in Arabia a due squadre. E l’avremmo fatto anche se fosse stata a una sola, dopo aver visto l’angosciante Inter-Milan a Riad.
Ma Infantino, confermato ieri a Kigali, capitale del Ruanda (scelta elettorale, un favore alla federcalcio africana), è riuscito a dire anche di peggio, paragonando la sua rielezione al genocidio ruandese: «Chi sono per arrendermi» ha dichiarato. «Ciò che questo Paese ha sofferto, e come questo Paese si è rialzato, è fonte d’ispirazione per il mondo intero. Quindi, di certo non potevo arrendermi io».
INFANTINO MONDIALE PER CLUB
L’inglese Telegraph l’ha spianato: «Infantino dimostra di non essere adatto a ricoprire alcun ruolo, figuriamoci a governare l’unico sport veramente globale». God Save the Telegraph.
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