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    JACOBS, NON C'E' DUE SENZA TRE - TERZA VITTORIA PER MARCELL: NEI 60 METRI A LIÉVIN, IN FRANCIA, TRIONFA IN 6.50 - L'AZZURRO MEDAGLIA D'ORO DEI 100 METRI A TOKYO HA BATTUTO LO SPRINTER KENIANO DA 9.77 NEI 100 FERDINAND OMANYALA E IL BRONZO IRIDATO IN CARICA RONNIE BAKER (STATI UNITI) - MANCA UN MESE ALL'APPUNTAMENTO CLOU DEI MONDIALI INDOOR DI BELGRADO, IL 19 MARZO: "NON SONO CAMBIATO DI UNA VIRGOLA, MA PENSAVO DI POTERE FARE MEGLIO…"


     
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    Da www.ansa.it

     

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    Tre su tre. Vince ancora, il campione olimpico. E sempre con tempi di assoluto valore nei 60 metri. Marcell Jacobs timbra anche il meeting di Liévin, in Francia, sfrecciando in 6.50 nella tappa Gold del World Indoor Tour, il principale circuito di meeting mondiali.

     

    L'azzurro delle Fiamme Oro si mette alle spalle tutti i rivali americani, a partire da Cravont Charleston, secondo in 6.52, ed Elijah Hall (6.57, terzo). Battuto anche lo sprinter keniano da 9.77 nei 100 Ferdinand Omanyala (6.57, quarto) e il bronzo iridato in carica Ronnie Baker (Stati Uniti), quinto in 6.59.

     

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    Dopo aver corso in totale controllo la batteria (miglior tempo con 6.53), in finale il re di Tokyo sfiora lo stagionale di un centesimo e si conferma su tempi eccellenti, a tre centesimi dal suo record italiano di 6.47 dello scorso anno, quando manca ancora un mese all'appuntamento clou dei Mondiali indoor di Belgrado (19 marzo).

     

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    È il terzo successo di fila, dopo il 6.51 di Berlino e il 6.49 di Lodz. E tra dieci giorni, domenica 27 febbraio, sarà in pista al Palaindoor di Ancona, agli Assoluti indoor, per la prima uscita in Italia dopo gli ori olimpici nei 100 e nella 4x100.

     

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    "Non sono cambiato di una virgola, sono sempre io e lavoro duro per migliorarmi - il commento di Jacobs -. Soddisfatto? Nì. Finché si vince va sempre bene, è bello stare davanti soprattutto quando il livello degli avversari si alza. Ma oggi mi sentivo meglio rispetto alla scorsa settimana e pensavo di poter fare di più.

     

    È migliorabile la prima parte: stiamo lavorando tanto sulla tecnica della partenza, con il mio coach Paolo Camossi, e penso ancora troppo a cosa devo fare: questo un po' mi blocca. Ero pesante in uscita dai blocchi, dovevo rimanere più decontratto. Nella seconda parte di gara mi sono visto meglio".

     

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    "Però l'importante era tornare a vincere - aggiunge l'olimpionico di Desenzano sul Garda -, in queste prime gare da campione olimpico: vedere la mia immagine su tutti i cartelloni promozionali di Liévin è stato veramente 'figo', me lo sono guadagnato con il sudore ed è una motivazione per andare ancora più forte.

     

    Tra dieci giorni sarò ad Ancona per onorare il campionato italiano: la pista è veloce e io, per una volta, non voglio pensare al crono, come invece ho fatto troppo in queste tre gare. E magari uscirà fuori qualcosa di importante. Conta soltanto arrivare in forma tra un mese ai Mondiali di Belgrado, voglio il titolo iridato, e se la media delle mie tre finali è 6.50 per il momento va più che bene".

     

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