Estratto dell’articolo di Mario Gerevini e Daniela Polizzi per il “Corriere della Sera”
berlusconi eredità
L’accordo tra i cinque figli sull’eredità del padre Silvio Berlusconi è ormai raggiunto. Ci sarà ancora un weekend di lavoro ma ormai l’intesa è a un passo. Mancherebbero solo dettagli formali per i quali sono impegnati i legali. Ciò significa che i figli accetteranno l’eredità senza chiedere il beneficio di inventario, che avrebbe costretto ad allungare i tempi e scrivere il dettaglio di tutti i beni.
[…] Vale a dire Marina e Pier Silvio, che saranno gli azionisti di maggioranza di Fininvest, e i fratelli minori Barbara, Eleonora e Luigi. Del resto, dopo la scomparsa del Cavaliere sono arrivati solo segnali di concordia e distensione. Nel giro di qualche giorno, la famiglia dovrebbe dunque annunciare l’accettazione dell’eredità.
L'EREDITA DI BERLUSCONI - MEME BY EMILIANO CARLI
A quel punto scatterà la fase due con la suddivisione delle quote, un possibile parziale riassetto societario al vertice e nella governance per attuare la divisione del patrimonio voluta dal padre. Restano ancora da definire le modalità con cui saranno soddisfatti i lasciti previsti da Silvio Berlusconi per il fratello Paolo (100 milioni), Marta Fascina (100) e Marcello Dell’Utri (30).
Silvio Berlusconi aveva indicato con estrema chiarezza quali fossero le sue ultime volontà: a Marina e Pier Silvio è stata assegnata tutta la quota ‘disponibile, ovvero un terzo del patrimonio ereditario. Vale per Fininvest, che ha in portafoglio tra l’altro le aziende quotate Mfe-Mediaset, Mondadori e il 30% di Banca Mediolanum, ma anche per tutto il resto. L’aveva già deciso il 2 ottobre 2006 quando era ancora sposato con Veronica Lario, che in quel momento rientrava quindi in pieno nell’asse ereditario, ma non viene citata.
IMPERO DI SILVIO BERLUSCONI - EREDITA E AZIENDE
«Lascio la disponibile - in parti eguali ai miei figli Marina e Pier Silvio. Lascio tutto il resto in parti eguali ai miei cinque figli Marina, Pier Silvi, Barbara, Eleonora e Luigi». Tutto sommato è facile dividere tra gli eredi di Silvio Berlusconi il capitale di Fininvest: si tratta di contare le azioni. Il 53% va a in parti uguali a Marina e Pier Silvio e il 47% agli altri tre fratelli.
Ma tutto il resto? Ville, barche, opere d’arte, investimenti personali, i conti in banca? Se il rapporto è, grosso modo, 60/40 ovvero 60% del patrimonio a Marina e Pier Silvio e il 40% pro-quota agli altri tre fratelli, si dovranno attribuire i beni con queste proporzioni.
LE LACRIME DI MARTA FASCINA - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA
A 4 miliardi di valore complessivo dell’eredità ci si arriva con stime abbastanza attendibili e conservative, considerando nel perimetro il 61% di Fininvest che era del Cavaliere e corrisponde a 2,7 miliardi di patrimonio netto consolidato. Poi c’è il resto. E vengono subito in mente le grandi ville.
Le più rappresentative dell’epopea berlusconiana sono San Martino ad Arcore e Certosa in Sardegna. Di quest’ultima esiste anche una perizia recente che la valuta 259 milioni anche se in passato erano circolate voci di offerte fino a 450 milioni.
Il problema di come dividere tra i fratelli queste lussuose proprietà non esiste perché fanno capo a una holding immobiliare, la Dolcedrago, che verrà semplicemente ripartita nelle proporzioni ereditarie: circa 30% ciascuno Marina e Pier Silvio, 13,3% ciascuno Barbara, Eleonora e Luigi.
BARBARA PIER SILVIO MARINA BERLUSCONI - MARTA FASCINA AL FUNERALE DI SILVIO BERLUSCONI
[…] Il capitolo più complesso riguardava tutti quei beni per i quali era necessario un minuzioso inventario: mobili, opere d’arte, arredi ecc. Sulle imbarcazioni ci sarebbe già da tempo un tacito accordo di utilizzo tra i fratelli. Dunque l’accettazione dell’eredità che trova tutti i Berlusconi allineati è la cornice condivisa dentro la quale poi, eventualmente, tutto si aggiusta.
ELEONORA BARBARA LUIGI MARINA PIER SILVIO PAOLO BERLUSCONI AL FUNERALE DI SILVIO BERLUSCONI eleonora barbara luigi marina pier silvio paolo berlusconi marta fascina - eredità berlusconi - meme