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    “È UN DOLORE PRIVATO, AL DI SOPRA DI OGNI SOPPORTAZIONE” - LA DISPERAZIONE DELLA MAMMA DEL PICCOLO TOMMASO, IL BAMBINO MORTO NELL’INCIDENTE ALL’ASILO DELL’AQUILA: “IO E PATRIZIO DOVEVAMO SPOSARCI A LUGLIO, MA TOMMASO NON C’È E NON CI SARÀ NESSUN MATRIMONIO” - “VOGLIAMO VIVERE IL NOSTRO DOLORE PER CONTO NOSTRO. QUELLO CHE STANNO FACENDO È OSCENO. SI È SCATENATA UNA CACCIA SU FACEBOOK. A OGNUNO DEI NOSTRI CONTATTI CHIEDONO IL MIO NUMERO DI TELEFONO. MI SENTO OGGETTO DI UNA “CACCIA ALLA VOLPE” ORRENDA. NON CI SI FA A SOPPORTARE TUTTO QUESTO…”


     
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    Da www.corriere.it

    incidente asilo l'aquila vittima tommaso incidente asilo l'aquila vittima tommaso

     

    «Non ci sposiamo oggi. La cerimonia era fissata per luglio. Tommaso non c’è e non ci sarà nessun matrimonio».

     

    È distrutta, affranta, Alessia Angeloni, la madre del bambino morto nel tragico incidente dell’asilo dell’Aquila, e del quale domani pomeriggio saranno celebrati i funerali: proprio in quella Basilica di Collemaggio dove la mamma e il papà avrebbero dovuto sposarsi.

     

    Ma è soprattutto esausta, esasperata, dalle bugie che stanno dicendo sulla sua famiglia e dalle telecamere che la inseguono fin sotto casa.

     

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    «È un dolore privato, sovrumano, al di sopra di ogni sopportazione. Vogliamo viverlo per conto nostro, con le persone che ci vogliono bene. E invece ci troviamo esposti. Quello che stanno facendo è osceno. Quasi pornografia», si sfoga.

     

    Si conoscono da sempre, lei e Patrizio. I palazzi in cui vivevano erano uno di fronte all’altro. Lo stesso carattere dolce, buono, estroverso. Da anni erano insieme.Tommaso era stato una scelta. Volevano avere un figlio. «E quando era arrivato era stato la gioia più grande. Immensa».

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    Poi era venuta la voglia di sposarsi. Era tutto preparato. Sarebbe dovuto avvenire il 3 luglio. Ma ora no. Non più.

     

    «Abbiamo bisogno di elaborare. Di renderci conto di ciò che è avvenuto. Abbiamo bisogno di silenzio intorno a noi. Chiedo a tutti di lasciarci in pace».

     

    Indignano Alessia anche i tentativi di braccarli attraverso gli amici. «Si è scatenata una caccia su Facebook. A ognuno dei nostri contatti chiedono il mio numero di telefono. Mi sento oggetto di una “caccia alla volpe” orrenda. Non ci si fa a sopportare tutto questo».

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    La solidarietà e l’affetto che gli è giunta da tutti da Italia li conforta. «Sentiamo l’afflato di tante persone che soffrono con noi. Questo ci fa bene. È quello che è accaduto anche quando c’è stato il terremoto. Aiuta. Ma poi si resta soli e si deve trovare la forza», manda a dire al Corriere, attraverso la prozia Giusy Fonzi.

     

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    A lei i bambini piacciono molto. È maestra d’asilo in una scuola diversa da quella che frequentava il piccolo Tommaso. Il papà invece lavora in una catena di negozi di casalinghi. Con Tommaso, oltre ai tratti somatici, condivideva un carattere sempre allegro. Affettuoso e generoso, con tutti.

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