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    UN PAESE IN BOLLETTA - L'AUMENTO DEL COSTO DELL'ENERGIA MANDA GAMBE ALL'ARIA LE ATTIVITA' COMMERCIALI - GLI IMPRENDITORI, DA NORD A SUD, O CHIUDONO O METTONO IN ATTO PICCOLI STRATAGEMMI, DALLE LUCI A LED AI BLACKOUT MIRATI FINO AI CAMBI DI FORNITORI OGNI TRE MESI - SOFFRONO LE PISCINE: "L'ENERGIA OGGI INCIDE SULLE SPESE DI GESTIONE DI UN IMPIANTO PER IL 50 PER CENTO. A DICEMBRE I COSTI SONO RADDOPPIATI"  


     
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    Francesco Bisozzi Laura Larcan per "il Messaggero"

     

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    Il caro bollette prosciuga le piscine, mette in ginocchio alberghi e ristoranti, colpisce le funivie e i piccoli negozi e non risparmia nemmeno il sushi. Risultato? Gli imprenditori, da Nord a Sud, o chiudono o mettono in atto piccoli stratagemmi, dalle luci a led ai blackout mirati ai cambi di fornitori ogni tre mesi, per superare il caro energia. Fabio Acampora, tra i fondatori dei ristoranti argentini El Porteño di Milano e Roma, spiega: «Nell'ultimo trimestre del 2021 abbiamo registrato aumenti per luce e gas del 30 per cento, così adesso stiamo installando nei nostri locali solo lampadine a led. Inoltre abbiamo ingaggiato un consulente per l'energia, per sfruttare il mercato libero e cambiare fornitore appena conviene».

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    Ma a soffrire non sono solo i ristoranti. Le piscine, per esempio, pagano un prezzo altissimo. Roberto Cognonato, a Treviso, gestisce due impianti. «L'energia oggi incide sulle spese di gestione di un impianto come il nostro per il 50 per cento, mentre prima l'asticella si fermava al 30 per cento. Finora abbiamo pagato puntualmente le bollette, ma dal mese prossimo avremo dei ritardi: da noi a dicembre i costi per l'energia sono schizzati a 40-45mila euro, in pratica sono raddoppiati».

     

    Da Milano a Treviso a Roma. In affanno gli alberghi. Walter Pecoraro, proprietario dell'hotel Cosmopolita, a due passi dal Pantheon, ha visto le spese per l'energia aumentare del 300 per cento negli ultimi quattro mesi. «A dicembre abbiamo pagato per la luce circa 40mila euro, però al momento abbiamo solo 5 camere occupate», racconta l'imprenditore, «per contenere i costi siamo costretti a spegnere gli impianti nei piani che non risultano occupati».

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    Spegnere o chiudere. È questo il dilemma. Firenze: Aldo Cursano, proprietario del ristorante giapponese Kome, il 3 gennaio scorso ha deciso di abbassare la serranda. «Abbiamo una superficie di 150 metri quadri, 150 posti a sedere, di cui di questi tempi ne viene occupato appena un terzo nei weekend, mentre la bolletta dell'energia è passata da 3mila euro a 5.500 euro mensili».

     

    Anche funivie. Fa il punto Valeria Ghezzi, presidente Anef, a capo degli impianti sciistici della Tognola a San Martino di Castrozza. «Nel nostro caso la bolletta è passata da 100mila a 230mila euro. Anche gli impianti di innevamento presentano costi tripli rispetto a dodici mesi fa, sono aumentati del 30% per effetto del caro energia, parliamo di 20mila euro a ettaro».

     

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    «Caro bollette? Un dramma». Leonardo Spadoni, fornaio, è il titolare del Panificio Spadoni sulla Laurentina, e presidente dei Panificatori: «Abbiamo visto salire le bollette di energia e gas dopo novembre, numeri raddoppiati rispetto all'anno precedente, ma a fronte di stessi consumi. Gli incassi si sono ridotti, il nostro lavoro si è contratto del 30%». Un'impresa attiva da 36 anni con dieci dipendenti, Spadoni è allarmato: «Noi siamo artigiani e i nostri dipendenti sono come familiari. Mantenere tutti diventa complicato. Trovarci così è la peggiore condizione che ci potesse regalare questo periodo».

     

    LE DIFFICOLTÀ

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    Daniela Taverna è la titolare della Maison Bau, centro benessere e club per cani in via Carlo Felice, un'impresa nuova aperta con tanta passione prima del Covid, e che ora deve fare i conti con il caro-energia: «L'ultima bolletta di gennaio è stato un vero choc, perché è aumentata di circa il 30%. Nel mese di dicembre, tra quarantene e restrizioni, abbiamo avuto un calo di presenze notevoli. E un rincaro di bollette così rilevante a fronte di un'attività contenuta, ora, mi fa paura, perché ha un impatto importante in termini di rischio economico. E sì che noi facciamo un'attività nuova per Roma. Non solo la toletta, ma anche asilo per cani, per residenti e per turisti, in partnership con hotel che vogliono essere pet friendly».

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    Paola Marchetti, è la titolare di Carucci 1902, storico negozio di pelletteria del Centro, in via Ripetta: «È da giungo che assisto ad un aumento delle bollette. Oggi è arrivata l'ultima: è quasi raddoppiata. Il problema è che non è un fattore isolato, perché il raddoppio delle spese energetiche va a sommarsi ai rincari sulla merce, sulle spese dei nostri fornitori, sul carburante. Tutto un sistema che grava sul prodotto finito. Per me allora diventa sempre più difficile far accettare al cliente certi prezzi. Insomma, siamo molto preoccupati. Nel 2020 abbiamo avuto già un calo del 57% del lavoro rispetto al 2019, e la mancanza di turismo contribuisce. Ora le bollette...».

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    Fa vedere i conti di novembre scorso, Marco Coppola, amministratore di Yellow Bar in via Palestro: «Caro bollette? Io ho avuto un aumento del 260 per cento sul fronte energetico e del 125 per cento per il gas. La situazione è critica. Quello che ci dispiace è che con l'arrivo della primavera e dell'estate, quando entriamo nella cosiddetta alta stagione, rischiamo di dover rivedere i prezzi al cliente. Un peccato. Per questo ci aspettiamo ora un intervento da parte del governo».

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