NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON…
Estratto dell’articolo di Carlo Macrì per www.corriere.it
«Nessuno stress da Covid». L’infermiere calabrese Antonio De Pace, che il 21 marzo 2020 ha ucciso la fidanzata Lorena Quaranta a Furci Siculo (Messina), «non era malato di mente ed era nel pieno delle sue facoltà mentali».
La sentenza della Corte d’Appello di Reggio Calabria l’ha messo nero su bianco condannando alla pena dell’ergastolo il giovane, spazzando via l’ipotesi con la quale la Cassazione aveva ordinato un nuovo processo per verificare la possibilità, limitatamente all’applicabilità delle attenuanti generiche, della «contingente difficoltà di porre rimedio» allo stato d’angoscia dell’imputato a causa del Covid. Tutto ciò per garantirgli una pena inferiore.
antonio de pace lorena quaranta
Giovedì i giudici della Corte d’Appello di Reggio Calabria hanno invece confermato il verdetto di primo grado: ergastolo. Il procuratore generale aveva chiesto per Quaranta 24 anni di carcere con il riconoscimento delle attenuanti sulle aggravanti.
[…] Commentando la decisione dell’annullamento con rinvio da parte dei Supremi giudici il papà di Lorena ha detto: «Quell’omone di due metri al tempo del Covid usciva tutte le sere, per andare a giocare alla Playstation. Era diventato violento: si sentiva inferiore a lei che stava per laurearsi, mentre lui era “solo” un infermiere». Ed ancora: «Abbiamo passato momenti difficili. Questa sentenza non è solo per mia figlia, ma per tutte le donne finite nelle mani di persone brutali».
lorena quaranta antonio de paceANTONIO DE PACE CON LORENA QUARANTALORENA QUARANTAlorena quaranta. lorena quaranta antonio de pace lorena quarantalorena quaranta 3antonio de pace lorena quaranta 2 lorena quarantaantonio de pace lorena quaranta 1
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