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    L’ENNESIMO TRUCCO DEI CINQUESTELLE: AGGIRARE I LIMITI DEI DUE MANDATI - CONTE VUOLE LASCIARE LA POSSIBILITÀ DI CANDIDARSI IN REGIONE A CHI HA FATTO UN DOPPIO GIRO IN PARLAMENTO, SENZA CONSIDERARE LE DEROGHE PER I “MERITEVOLI” (DA DI MAIO A BONAFEDE, DA FICO A TAVERNA) - MOLTI PEONES GIA’ TREMANO: “CI SONO REGIONI CHE SONO APPENA ANDATE AL VOTO. PER I PROSSIMI QUATTRO O CINQUE ANNI COSA DOVREMMO FARE?” - L'ALTRO CETRIOLO, È L'OBBLIGO DI CANDIDARSI NEL COLLEGIO ELETTORALE DOVE SI HA LA RESIDENZA: I PARLAMENTARI DEL NORD SONO FREGATI PERCHE’ SOPRA LA TOSCANA, IL M5S E’ INESISTENTE...


     
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    Federico Capurso per “La Stampa”

     

    conte di maio conte di maio

    Deputati e senatori grillini, parlando delle sorti del Movimento, discutono spesso di «brand». Quasi fosse un'azienda. La loro idea di rinnovamento, in fondo, passa anche da qui. Dalla necessità di un nuovo simbolo e dalla voglia di sradicare alcuni vecchi legacci come il vincolo dei due mandati. Giuseppe Conte ha rimandato ogni discussione a dopo le elezioni amministrative del 12 giugno, «ne parleremo con gli iscritti», aveva annunciato, ma l'ex premier non sarà così sprovveduto da presentarsi alla base con un foglio bianco in mano, rischiando di farsi trascinare dai clic delle votazioni online.

    conte di maio conte di maio

     

    La prima idea, per aggirare il totem dei due mandati «e poi a casa», come si diceva un tempo, è di permettere un doppio giro in Parlamento, nazionale o europeo, ma di tenerlo separato dalla possibilità di candidarsi nei consigli regionali. In totale, così, si potrebbero fare dieci anni da parlamentare e altri dieci in Regione (o da sindaco), slegando invece dai conteggi l'esperienza come semplice consigliere comunale.

     

    mario turco giuseppe conte paola taverna mario turco giuseppe conte paola taverna

    La proposta era già circolata agli Stati generali del Movimento, due anni fa, e ora verrebbe ripresa per aiutare il partito a risolvere due grandi problemi individuati dal leader: il radicamento nei territori e la capacità di arrivare alla Camera o in Senato con una buona dose di preparazione politica alle spalle.

     

    La proposta, secondo quanto filtra da ambienti M5S, potrebbe riuscire a non scontentare nemmeno Beppe Grillo, il Garante dei principi pentastellati, compreso quello secondo il quale la politica non deve diventare un mestiere.

    CONTE DI MAIO CONTE DI MAIO

    Un limite resterebbe in piedi, ma verrebbe razionalizzato. E Conte lascerebbe una porta spalancata per rivoluzionare la classe dirigente del Movimento: il suo obiettivo principale alle prossime Politiche.

     

    La paura di tanti parlamentari grillini al secondo giro, però, in questo modo è solo attenuata. «Ci sono regioni che sono appena andate al voto. Per i prossimi quattro o cinque anni cosa dovremmo fare?», si chiede con qualche preoccupazione un deputato della Sicilia, dove si voterà - non a caso - il prossimo ottobre. Tra i 67 deputati e senatori in scadenza, poi, molti sono considerati dei big impossibili da archiviare; nomi di peso come quelli di Alfonso Bonafede, Roberto Fico e Paola Taverna, o di ministri come Fabiana Dadone, Federico D'Incà e, nonostante gli attriti, Luigi Di Maio.

     

    IL PRESIDENTE DELLA CAMERA ROBERTO FICO IL PRESIDENTE DELLA CAMERA ROBERTO FICO

    La possibilità di stilare una lista di meritevoli scelti da Conte e rimetterla a un voto degli iscritti non piace a tutti, nel partito, ma resta un'opzione per scavalcare l'ostacolo. L'altro problema da affrontare, suggeriscono i parlamentari del Nord, è quello dell'obbligo di candidarsi nel collegio elettorale dove si ha la residenza.

     

    «Sopra la Toscana, i seggi che conquisteremo si potranno contare sulle dita di una mano», si lamenta un parlamentare lombardo. Per questo si spinge per lasciare liberi deputati e senatori di candidarsi anche al Sud, fortino elettorale del Movimento che finora ha resistito al crollo del consenso.

     

    fabiana dadone fabiana dadone

    La Sicilia sarà un banco di prova in vista delle Politiche del 2023. È quasi deciso che il candidato dei Cinque stelle alle primarie del centrosinistra sarà Giancarlo Cancelleri, che in passato aveva già corso due volte per la presidenza della Regione e che ora, supportato dal Pd, potrebbe avere una chance di vincere.

     

    Lo dicono anche gli ultimi sondaggi riservati, realizzati sulla base di un nuovo simbolo in cui - secondo le indiscrezioni - sparirebbe la scritta «Movimento 5 stelle» per essere sostituita dal nome «Conte». Resterebbe la dicitura «2050», simbolo della transizione ecologica, rafforzata però dall'introduzione del colore verde, da affiancare al tradizionale giallo. E che aiuti anche chi, aggirando vecchie regole e paletti, spera di poter tornare nel Palazzo.

    giovanni carlo cancelleri sottosegretario infrastrutture foto di bacco (2) giovanni carlo cancelleri sottosegretario infrastrutture foto di bacco (2)

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