SERGIO ROMANO
Estratto dell’articolo di Sergio Romano per il “Corriere della Sera”
[…] la bomba atomica […] ebbe […] l’effetto di rendere molti Paesi più cauti. Uno sguardo all’attualità può essere utile perché esiste oggi il caso particolarmente interessante della guerra ucraina. Il Paese era divenuto uno pseudo Stato quando, anni dopo la Rivoluzione d’Ottobre e la sua ascesa al potere, Stalin aveva voluto farne una Repubblica socialista e sovietica.
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Ma fu rispettato come tale soprattutto da quando le Repubbliche democratiche dell’Occidente vollero riconoscere l’esistenza di un nuovo Stato, ai confini della Russia, per evitare che Mosca ne facesse il disciplinato satellite di una sua costellazione. Non credo che la mossa moscovita avrebbe potuto estendersi all’intero continente; e non credo quindi che giustificherebbe oggi l’ingresso dell’Ucraina nella Nato.
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Il Patto Atlantico fu creato quando la patria del comunismo disponeva ancora di una quinta colonna (i partiti comunisti di molti Paesi dell’Europa occidentale) e quando l’esistenza di una istituzione militare in Occidente avrebbe persuaso Mosca a muoversi con prudenza. Il risultato è stato raggiunto e la Nato ha perduto ormai la sua originale funzione. Non credo che il suo allargamento ad altri Paesi della Europa Orientale gioverebbe alla pace del continente; e credo che la renderebbe piuttosto afflitta da una pericolosa precarietà.