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    L'INTER È UNA GIOIOSA MACCHINA DA GOL: 103 RETI NEL 2021, E’ RECORD! – LA BANDA INZAGHI RIFILA 5 PERE ALLA SALERNITANA E VOLA A PIU’ 4 SUL MILAN (CHE DOMENICA AFFRONTERA’ IL NAPOLI) - SESTA VITTORIA CONSECUTIVA IN CAMPIONATO (QUINTA SENZA PRENDERE GOL), DUE PUNTI IN PIÙ RISPETTO ALLA CAVALCATA DELL’ANNO SCORSO E PRIMA MINI FUGA ASPETTANDO CHE DOMANI LA ROMA DELL'EX MOURINHO PROVI A FERMARE L'ATALANTA. LA NOTA NEGATIVA E’ BARELLA: AMMONITO, SALTA IL TORINO


     
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    Luca Taidelli per gazzetta.it

     

    salernitana inter salernitana inter

    Avviso al campionato. L'Inter di Inzaghi si diverte un mondo e fa dannatamente sul serio. Sembra un ossimoro, ma a Salerno si declina nella sesta vittoria consecutiva in campionato (quinta senza prendere gol), con annessa prima mini fuga, aspettando che domani la Roma dell'ex Mou provi a fermare l'Atalanta, altra macchina da gol nerazzurra, e che domenica Milan e Napoli si tolgano punti nello scontro diretto.

     

    Certo, non poteva essere una Salernitana troppo povera tecnicamente e con i noti problemi extra campo a costituire un vero banco di prova, ma i gol di Perisic (al quarto centro, quanti nell'intera stagione dello scudetto), Dumfries, Sanchez, Lautaro e Gagliardini potevano essere almeno il doppio. Insomma, non c'è stata mai partita. E i campioni d'Italia vanno a nanna a +4 sulla seconda. E con 43 punti, due in più rispetto alla cavalcata dell'anno scorso in tutta l'andata, quindi con un match ancora da giocare.

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    Colantuono disegna la Salernitana con un 5-3-2 aggiungendo Bogdan nella linea dietro e si affida alle fiammate di Ribery per innescare Simy. Inzaghi a sorpresa fa riposare Skriniar e punta su D'Ambrosio dietro, con Dumfries e Perisic sugli esterni e Sanchez preferito a Lautaro per affiancare Dzeko. Proprio il bosniaco apre la giostra delle occasioni nerazzurre. L'Inter infatti non accusa le vertigini da primato e da subito asfissia l'avversario mettendo in campo tutte le armi a disposizione: cambi di gioco, dialoghi nello stretto, sovrapposizioni e dominio nel gioco aereo. Proprio da un corner di Calhanoglu all'11' la gara si sblocca: Coulibaly si perde Perisic sul primo palo e il croato di testa fredda Fiorillo.

     

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    L'Inter (al 12° gol di testa, il 15° su palla inattiva) sembra di un'altra categoria e va vicina al raddoppio con un diagonale di Dumfries che esalta il portiere campano. La Salernitana vive delle fiammate di Ribery, che al 30' pesca il taglio dell'ex Obi, ma Handanovic chiude bene lo specchio.

     

    E poco dopo l'Inter piazza il secondo morso letale. Con una verticalizzazione geniale, al 33' Brozovic apre in due come una mela la difesa amaranto e innesca Dzeko, bravo a vedere l'inserimento di Dumfries il cui destro si stampa sulla traversa, rimbalza a terra e torna in campo, ma dopo che il pallone aveva varcato abbondantemente la linea di porta. La squadra di Inzaghi non allenta la presa, dà l'idea di divertirsi mantenendo altissima la concentrazione. L'avversario poi la invita a nozze cercando di attaccare e lasciando spazi suicidi. Dzeko si mangia il 3-0 di nuovo da corner di Calha, poi Gyomber e Bogdan sono miracolosi su due ripartenze di Sanchez.

     

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    SECONDO TEMPO—   Lo strapotere degli ospiti continua a inizio ripresa con un'azione emblematica. Al 49' infatti D'Ambrosio riceve da Barella e di sinistro scheggia il palo, ma in area c'è anche l'altro braccetto Bastoni. Quasi un'arroganza tattica, se non fosse che la squadra resta sempre corta. E brava a stanare l'avversario, per poi ripartire. Come al 51', quando Coulibaly sbatte sul muro nerazzurro e Sanchez prima avvia e poi conclude con un diagonale micidiale una ripartenza orchestrata da Dzeko e rifinita dal solito Calha, all'ottavo assist in meno di un girone.

     

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    Match morto e sepolto, Inzaghi toglie in un sol colpo Bastoni, Barella (l'unico non scintillante, anzi ammonito per un fallo inutile su Gagliolo che gli costerà il match di mercoledì col Torino) e lo stesso Sanchez per Dimarco, Vidal e Lautaro, subito vicino al gol. Ovviamente di testa. Invece il Toro fa centro (il quinto consecutivo) con un destro da centro area al termine dell'ennesima azione che sembra un torello prolungato. Una differenza abissale, che dovrebbe far riflettere anche sull'opportunità di insistere sulla A a 20 squadre. Malgrado i subentrati Djuric e Gondo, nel finale apparecchino l'azione migliore dei padroni di casa. E invece quasi allo scadere è Gagliardini a calare il pokerissimo.

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