- PUTIN A ERDOGAN, NOI CONTRO OGNI TENTATIVO GOLPE
PUTIN ERDOGAN
(ANSA) - "Sono stato uno dei primi a telefonarle per esprimere il mio sostegno dopo il tentativo di colpo di Stato. Lo voglio ribadire: è una posizione di principio, noi siamo contrari a ogni stravolgimento illegale dell'ordine costituzionale". Così Vladimir Putin in apertura di colloqui con l'omologo turco Recep Tayyip Erdogan. "Spero - ha aggiunto - che sotto la sua guida la Turchia risolva i problemi attuali".
jet russo
"La sua visita - ha aggiunto Putin - avviene nonostante la difficile situazione politica in Turchia e dimostra che tutti noi vogliamo riprendere il dialogo e normalizzare le relazioni nell'interesse dei popoli turco e russo". "Oggi - ha sottolineato il presidente russo - avremo l'opportunità di parlare a fondo dei nostri rapporti bilaterali, inclusa la ripresa dei nostri rapporti commerciali ed economici, e la cooperazione nella lotta al terrorismo".
- ERDOGAN, COOPERAZIONE MOSCA-ANKARA AIUTO A CRISI REGIONALI
ribelli siriani esultano per la morte del pilota del jet russo abbattuto 2
(ANSA) - La cooperazione tra Russia e la Turchia puo' "dare un grande contributo alla soluzione dei problemi regionali": lo ha dichiarato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan incontrando Vladimir Putin a San Pietroburgo.
- ERDOGAN ABBRACCIA L' EX NEMICO PUTIN "OCCIDENTE INGRATO"
Nicola Lombardozzi per “la Repubblica”
jet russo abbattuto dall aviazione turca
Da consumati acrobati della politica internazionale, Vladimir Putin e Recep Erdogan preparano per oggi pomeriggio la fase più spettacolare di un salto mortale all' indietro senza precedenti recenti. Dopo sei mesi di insulti sanguinosi e minacce che hanno sfiorato più volte la dichiarazione di guerra, i presidenti di Russia e Turchia si abbracceranno a San Pietroburgo tra applausi e promesse di futuri accordi.
Sarà dura anche sul piano psicologico per due personaggi notoriamente permalosi e sempre molto attenti a simulare una certa coerenza formale. Ma sembra a entrambi una scelta inevitabile per difendersi dall' isolamento incombente, lanciare un segnale preciso a Europa e Stati Uniti, e avviare un progetto ancora più devastante che preoccupa non poco le diplomazie di Washington e dintorni: un asse tra Turchia, Russia e Iran che ha cominciato già ieri a delinearsi a margine di una storica riunione avvenuta nella capitale azera Baku, e che potrebbe cambiare le sorti dell' intricatissima crisi siriana.
Prima di partire per San Pietroburgo, il Presidente turco, reduce dalla clamorosa manifestazione di domenica in cui ha auspicato il ripristino della pena di morte facendo inorridire i vertici Ue, ha diviso abilmente le sue opinioni in due interviste ad hoc.
bilal erdogan a tavola con islamisti filo isis secondo i media russi
Nella prima, a Le Monde, ha sparato ancora una volta a zero contro l' Occidente sollevando dubbi pesanti sulla complicità americana nel golpe di luglio. Nella seconda, alla russa Tass, ha parlato di Putin come del «grande amico Vladimir» e ha sottolineato la solidarietà «pronta e sincera» della Russia nei suoi confronti.
Con imbarazzo il Cremlino ha risposto a tono ignorando di aver denunciato nei mesi scorsi la complicità mai smentita della famiglia Erdogan con i traffici milionari dell' Isis, e considerando di fatto chiuso l' incidente di novembre quando aerei turchi abbatterono un cacciabombardiere russo in azione sul cielo siriano. Nessuna memoria sui media nazionali della definizione di «assassino » attribuita allora al Presidente ora tornato amico per necessità politica. Semmai l' annuncio di un' imminente revisione dei provvedimenti presi a novembre che hanno messo in ginocchio l' economia turca.
da south stream a turkish stream
Forse già oggi sarà annunciato il ripristino dell' import di prodotti alimentari da Ankara; saranno rivisti e abrogati i veti alle imprese edili turche; si riparlerà di riapertura dei voli turistici il cui blocco ha ridotto da 3 milioni a 90 mila il numero di russi presenti in Turchia. Probabile la ripresa dei contatti per il gasdotto Turkish Stream che sembrava archiviato, e l' accordo definitivo sulla realizzazione da parte russa della centrale nucleare di Akkuiu in Anatolia. In cambio, Erdogan riformulerà le scuse già inviate per lettera sull' incidente di novembre e annuncerà l' indennizzo cospicuo per l' aviazione russa e i familiari del pilota ucciso.
Tutto pronto per salvare in qualche modo le apparenze e ripartire. Ma la diplomazia russa ha un disegno più vasto. Ieri Putin ha incontrato a Baku il presidente iraniano Rohani e insieme hanno convenuto di offire «supporto politico alla Turchia». A ospitare l' incontro il presidente azero Alyev che a sua volta si è speso molto per ricucire i rapporti tra Ankara e Mosca. Così come ha fatto, una settimana fa, un altro amico storico della Russia come Nursultan Nazarbaev, dittatore kazako primo capo di stato straniero a visitare la Turchia del "dopo golpe".
GASDOTTO
Domani, dopo l' abbraccio con Erdogan, Putin completerà il giro volando a Erevan in Armenia a mediare sull' eterna crisi con l' Azerbajian. Insomma un ruolo sempe più evidente di grande mediatore in un' area in cui la Russia è sempre più protagonista. Un ruolo considerato fondamentale per il Cremlino. E che vale qualche abbraccio con l' uomo che fino a poche settimane fa era bollato come «assassino in combutta con i terroristi».