Da “Controcorrente”
Rosalba Livrerio Bisceglia
«Io ho un’azienda di ortaggi e cerealicola, non ho bisogno di manodopera straniera.
Il giorno prima che si iniziasse ho richiesto i documenti a una persona che conoscevo per tagliare l’uva». «Se questa persona era uno straniero? Sì, mi avevano passato questo numero, questo aveva persone per raccoglierle. Le ho assunte regolarmente»
Questa sera in prima serata, su Retequattro a “Controcorrente – Prima serata”, andrà in onda l’intervista esclusiva a Rosalba Livrerio Bisceglia, indagata nell'inchiesta per caporalato a Foggia. Imprenditrice agricola, è la moglie del prefetto Michele Di Bari, capo del dipartimento per l’Immigrazione, che si è dimesso dopo quanto accaduto. La donna gestisce un'azienda agricola in provincia di Foggia.
G: Signora Bisceglia, sono Marco Sales, Controcorrente Mediaset, volevamo soltanto capire come si difendeva dalle accuse di caporalato? Ce lo può dire?
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R: «Io ho un’azienda di ortaggi e cerealicola, non ho bisogno di manodopera straniera. Non ho cose che si tagliano con le mani all’infuori di un piccolo vigneto dove si raccoglie l’uva. L’uva 2020, il giorno prima che si iniziasse ho richiesto i documenti a una persona che conoscevo per tagliare l’uva».
G: Questa persona però era uno straniero, un caporale?
R: «Sì, mi avevano passato questo numero, questo aveva persone per raccoglierle. Le ho assunte regolarmente».
caporalato
G: Secondo gli inquirenti però lei parlava con questo caporale e non direttamente con i lavoratori dei campi, anche rispetto ai pagamenti. Perché?
R: «Perché sono tanti e quindi quando è così c’è sempre uno che viene e fa un lavoro di sei giorni. Penso che tutto questo verrà fornito nella sede giusta»
G: È un paradosso, considerato il lavoro di suo marito.
R: «Vi ringrazio…»
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G: Lei si trova proprio in una posizione più delicata. Avrebbe dovuto parlare direttamente con i lavoratori.
R: «Sicuramente è stata una superficialità. Adesso però non mi sento di aver fatto una grande...la prego adesso mi lasci chiudere...»
G: Soltanto una cosa signora, perché una persona straniera? Cioè, non c'erano altri interlocutori? Perché di fatto quello era un caporale e dalle carte lo si legge che quella è una persona che chiedeva cinque euro a viaggio.
R: «La lascio, mi scusi... »
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