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    L’OCCIDENTE SGANCIA LA BOMBA NUCLEARE FINANZIARIA SULLA RUSSIA - È ARRIVATA L’UFFICIALITÀ DELL’ESCLUSIONE DI SETTE BANCHE RUSSE DAL SISTEMA SWIFT: LO STOP SARÀ EFFETTIVO DAL 12 MARZO, PER DARE TEMPO DI CHIUDERE I CONTRATTI E MITIGARE GLI EFFETTI SULLE IMPRESE DELL’UE - SARANNO ESCLUSE LA PRIMA BANCA RUSSA, SBERBANK (PRATICAMENTE FALLITA) E GAZPROMBANK, USATO PER I PAGAMENTI DELLE FORNITURE ENERGETICHE…


     
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    Gabriele Rosana per “il Messaggero”

     

    vladimir putin vladimir putin

    Alla fine l'Europa ha sganciato l'arma nucleare finanziaria. Dopo un lungo negoziato e il tira-e-molla fra i governi che per ora salva l'acquisto del gas, ieri è arrivata la formale esclusione di sette fra le maggiori banche russe dallo Swift. Ma altre potrebbero presto seguire, è il monito da Bruxelles.

     

    Con oltre 11mila istituti collegati in oltre 200 Paesi e territori, lo Swift è il sistema di messaggistica finanziaria che regola i pagamenti internazionali in tutto il mondo.

     

    SISTEMA SWIFT RUSSIA SISTEMA SWIFT RUSSIA

    Lo stop sarà, tuttavia, effettivo solo a partire dal 12 marzo, al termine di un periodo di transizione di dieci giorni che a Bruxelles è visto come «intervallo di tempo ragionevole» per portare a compimento le operazioni in corso e mitigare ogni possibile impatto negativo sulle imprese e i mercati finanziari dell'Ue.

     

    Sberbank sede Mosca Sberbank sede Mosca

    Coordinata con Washington e Londra, la misura scatta per sette istituti di credito in precedenza già colpiti a vario titolo dalle sanzioni: sono Vtb Bank (che ha cominciato a liquidare le sue posizioni in metalli, oro compreso), Bank Rossiya, Bank Otkritie, Novikombank, Promsvyazbank, Sovcombank e Veb.rf.

    sede swift a bruxelles sede swift a bruxelles

     

    L'esclusione dallo Swift - che finora aveva conosciuto un precedente, nel 2012, ai tempi delle sanzioni contro l'Iran - impedirà a queste banche di condurre transazioni finanziarie in tutto il mondo in modo rapido ed efficiente.

     

    LA LINEA

    All'appello mancano però, come previsto alla vigilia, Sberbank, il principale gruppo bancario del Paese (che, con la controllata austriaca in insolvenza, ha nel frattempo lasciato il mercato europeo, dov' era presente con una serie di filiali) e soprattutto Gazprombank, il vettore usato dal monopolista di Stato del gas per incassare i pagamenti delle forniture energetiche.

     

    GAZPROMBANK GAZPROMBANK

     

     

    Escluderlo dal lotto equivale a evitare, almeno per il momento, una probabile chiusura dei rubinetti.

     

    Non essendo possibile colpire solo alcune transazioni in maniera selettiva, e nonostante il pressing dell'Est Europa guidato dalla Polonia, tra i Ventisette è prevalso per il momento l'orientamento di non toccare questi due istituti; una mossa che equivale anche a tenere altri colpi in canna per continuare a colpire Vladimir Putin e il Cremlino nei giorni a venire.

     

    Eppure Mosca - che intanto sta vivendo una crisi di liquidità e sta assistendo a una disperata corsa agli sportelli e al blocco dei circuiti elettronici - potrebbe non essere davvero intimidita dal nuovo affondo europeo. E avere qualche asso nella manica.

     

    espulsione russia dallo swift espulsione russia dallo swift

    Gli analisti finanziari fanno infatti notare che dopo l'annessione illegale della Crimea nel 2014 e il primo round di sanzioni che vi fece seguito, la Russia aveva messo in piedi l'Spfs, una propria piattaforma di messaggistica per le transazioni internazionali alternativa allo Swift che ha cominciato a essere impiegata in particolare per gli scambi - un volume di circa il 20% nel 2020 - nell'ambito dell'Unione economica eurasiatica con Bielorussia, Kazakistan, Armenia e Kirghizistan.

     

    Oltre alla scappatoia fatta in casa, Mosca potrebbe pure rivolgersi al Cips, il sistema creato da Pechino, che regola in renminbi: l'alternativa cinese appare però un approdo poco probabile e male si presterebbe a rimpiazzare lo Swift, fanno notare fonti di Bruxelles.

    ursula von der leyen ursula von der leyen

     

    Le nuove sanzioni entrate in vigore ieri colpiscono anche la Banca centrale russa: «Abbiamo congelato la gran parte dei suoi asset all'estero», ha fatto sapere a sera, al termine dell'Ecofin informale, Bruno Le Maire, ministro dell'Economia della Francia che ha la presidenza di turno del Consiglio.

     

    SISTEMA SWIFT SISTEMA SWIFT

    E di fronte alla volata del Bitcoin sui mercati, con le criptovalute viste come un bene rifugio, Le Maire ha annunciato una stretta: «Non possiamo tollerare che vengano usate per aggirare le sanzioni». D'accordo anche il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis («Valuteremo la situazione e, se necessario, proporremo nuove misure») e, da Washington, pure il governatore della Fed Jerome Powell («Serve un nuovo quadro di regole»). Gabriele Rosana

    Sberbank sede Mosca Sberbank sede Mosca espulsione russia dallo swift espulsione russia dallo swift

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