Francesca Visentin per il "Corriere della Sera"
VERA SLEPOJ
«Vera per me è stata un’amica che c’era sempre, un punto di riferimento». Ludovica Casellati, padovana, giornalista, scrittrice, editrice, è la persona che per ultima ha visto Vera Slepoj giovedì, la notte della sua morte.
«Stava benissimo, l’ho accompagnata a casa dopo una cena del Lions, ci siamo abbracciate, mi ha sorriso sulla porta, prima di entrare. La mattina dopo sono piombata nell’incubo della sua morte, non ci credevo, mi pare impossibile anche adesso». Un legame di lunga data, viaggi e vacanze insieme, telefonate quotidiane, feste, cene in famiglia: Ludovica Casellati, figlia della ministra Maria Elisabetta Alberti Casellati, sfoglia ricordi indelebili.
ludovica casellati
Oggi a Padova nella Basilica di Sant’Antonio, dalle 15, sono attese migliaia di persone per il funerale di Slepoj, amici da tutta Italia, pazienti, istituzioni, personaggi del mondo della cultura. Psicologa, psicoterapeuta, animatrice culturale, Slepoj è morta giovedì notte nella sua casa di Padova, dopo essere rientrata da una cena, l’ha trovata la mattina la colf, era accasciata, il letto intatto. Il corpo della psicoterapeuta sarà sepolto dov’era nata, a Portogruaro, nella tomba di famiglia.
Mercoledì c’è stata l’autopsia di Raffaele De Caro dell’Istituto di Medicina Legale di Padova, disposta dal pm Andrea Girlando, su richiesta dalla famiglia, che vuole sapere le cause della morte. Vera Slepoj, 70 anni era in perfetta salute, mai una malattia. I primi rilievi hanno escluso patologie in corso e problemi fisici. Ma per gli altri esami e per conoscere i motivi del decesso, saranno necessari 90 giorni. Ludovica Casellati è inconsolabile.
vera slepoj
«Abbiamo condiviso la passione per i viaggi — racconta — siamo state insieme a Cuba, in Oman, ovunque. A Vera piaceva esplorare posti dal sapore autentico. La sua grande dote era la generosità, si spendeva per tutti, si prendeva a cuore casi e situazione di chi era in difficoltà, seguiva anche gratuitamente pazienti con problemi economici. Le sue giornate iniziavano alle 7 di mattina e finivano a tarda sera, fitte di impegni. Di solito il nostro orario per sentirci era dalle 7 alle 8 di mattina.
ludovica casellati
“Non so come fai a fare tutto”, le dicevo. “Non lo so nemmeno io”, mi rispondeva. Profonda, arguta, molto ironica, si divertiva tanto con l’imitazione che le aveva fatto Anna Marchesini, negli anni in cui Vera era stata la psicologa del Palermo Calcio. La prendevo in giro con quell’imitazione…».
Un’amicizia che era sostegno reciproco. «Assorbita tutto il giorno dai problemi enormi dei suoi pazienti, aveva anche voglia di un po’ di leggerezza — dice Ludovica Casellati —. Per il mio libro La bici della felicità (Sperling & Kupfer) aveva scritto un capitolo sulla biciterapia».
vera slepoj
Il 3 maggio la festa per i 70 anni di Vera Slepoj, che ha portato tre giorni a Mantova gli amici più cari e a cena nel ristorante stellato «Dal Pescatore» di Nadia e Giovanni Santini. «Per me aveva organizzato la festa a sorpresa per i 50 anni — rivela Casellati — a casa sua, con i miei amici. Era capace di grande tenerezza. La sera prima di morire, continuava a ripetere che non si era mai sentita così bene e che stava passando un periodo straordinario… ». Tiziana Bassani di Udine, «Titti», è un’altra delle amiche intime di Vera Slepoj
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VERA SLEPOJ