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I quattro grandi rimorchiatori erano pronti dal mattino presto, pronte le pilotine e le 3 squadre di sommozzatori. Alle 9.30 la Costa Concordia, naufragata il 13 gennaio 2012 davanti all’isola del Giglio, è partita per l’ultimo viaggio.
Ha atteso, per muoversi, che sfilassero davanti a lei un traghetto della Tirrenia e uno della Moby, incuneati tra la sua carcassa e la diga foranea. Sarà un viaggio lentissimo, meno di 2 miglia, 1,8 all’interno del porto. Una manovra delicatissima, studiata per mesi. È un convoglio lungo 200 metri, con una squadra di 40 persone, quella che si muove nello specchio acqueo dov’è vietata la navigazione.
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Sì è conclusa nei tempi previsti e senza alcuna difficoltà la prima fase dell’ultimo viaggio della Costa Concordia. La carcassa della nave, trainata da quattro rimorchiatori, ha compiuto una manovra all’interno dello specchio acqueo del porto e ora si è presentata, di prua, davanti al bacino nel quale dovrà entrare con l’aiuto di un quinto rimorchiatore.
È una fase che durerà diverse ore, perché, per la delicatezza della manovra e l’esiguità degli spazi, la Concordia potrà avanzare solo di un metro al minuto e nelle previsioni ci vorranno 10 ore per arrivare alla vasca numero 4 delle riparazioni navali, dove la Concordia sarà definitivamente smantellata.
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Questo è il terzo spostamento della Concordia da quando è arrivata a Genova il 27 luglio 2014. Prima alla diga di Pra, poi all’ex superbacino. A tutte le operazioni hanno partecipato 200 persone. Ora l’ultimo viaggio, quello che prelude alla sua definitiva fine.