Paolo Russo per “La Stampa”
il piano per la quarta dose
Dopo aver raggiunto il picco e iniziato a passeggiare per qualche giorno sul plateau, la curva pandemica sembra da ieri aver imboccato la strada in discesa. Di contagi se ne sono infatti contati pochi come ogni lunedì, 31.204, che sono però meno della metà dei 79.920 rilevati esattamente sette giorni prima.
Anche se il pegno da pagare a Omicron 5 è ancora salato, con altri 112 morti contro i 79 di domenica.
Nell'ultima settimana i decessi sono stati in ogni caso 819 contro i 561 di quella precedente e ieri è stata superata anche l'asticella delle 170 mila vittime da inizio pandemia.
In salita solo un po' meno ripida sono anche i ricoveri, soprattutto quelli nei reparti ordinari, che con un più 16% in sette giorni sono ormai a 10.848 letti occupati da pazienti «con» o «per» Covid che siano, visto che a detta dei medici ospedalieri anche gli asintomatici ricoverati per altro creano grandi problemi di gestione.
LA QUARTA DOSE - VIGNETTA BY BUCCHI
L'isolamento in reparti ad hoc risulta infatti spesso impossibile per carenza di personale e letti, così in oltre la metà dei casi i pazienti negativi sono esposti a rischio di contagio, certifica una recente indagine di Fadoi, la Federazione dei medici internisti ospedalieri.
In questo momento il 16,9% dei posti letto in medicina è occupato da pazienti positivi, con punte però di oltre il 32% in Calabria e Valle d'Aosta, sopra dunque la seconda soglia d'allerta del 30%, mentre l'Umbria con il 43,1% sarebbe addirittura in fascia rossa.
A fronte di questo quadro, facendo proprie le richieste della Simeu, la Società scientifica dei medici dell'emergenza e urgenza, le Regioni in un documento articolato presentato al ministro Speranza chiedono che sia prevista «la possibilità di isolamento dei pazienti Covid anche nei reparti specialistici in base alla patologia, secondo i principi di isolamento previsti».
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In pratica delle «bolle» all'interno dei reparti, che consentirebbero però di assistere i malati in base ai veri motivi per i quali sono stati ricoverati, anziché essere confinati in reparti Covid, «che spesso diventano di fatto dei lazzaretto dove è difficile garantire l'assistenza specialistica della quale hanno bisogno», precisa Fabio De Iaco, presidente Simeu.
Per ora solo la Toscana risulta aver strappato rispetto alle regole nazionali, adottando il sistema delle «bolle», ma la richiesta di modificare la normativa nazionale dovrebbe essere accolta dal governo.
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Andando un po' fuori tempo rispetto alla situazione italiana, l'Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, fa però previsioni poco rosee.
«Sebbene i tassi di mortalità da Covid in Europa siano rimasti stabili nelle ultime cinque settimane», i modelli epidemiologici del Centro «indicano che sia i tassi di notifica dei casi che i tassi di mortalità aumenteranno».
E in vista dell'autunno, l'Ecdc indica l'urgenza di stabilire sistemi di sorveglianza solidi e integrati sulla pandemia e in generale sui virus respiratori. «Attualmente non ci sono prove di una maggiore gravità della malattia causata dalle varianti BA.4 e BA.5», ma «l'aumento della trasmissione tra i gruppi di età più avanzata sta iniziando a provocare forme di malattia grave».
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In questa fase della pandemia, prosegue la nota, «l'obiettivo delle campagne di vaccinazione dovrebbe essere ridurre i ricoveri, le malattie gravi e i decessi e proteggere i sistemi sanitari e per farlo i dati sul secondo richiamo per gli over 60 suggeriscono chiari vantaggi», concludono gli esperti europei.
Ma in Italia la quarta dose agli ultrasessantenni non decolla, come non ha mai preso il volo tra agli over 80. Dopo uno sprint iniziale le somministrazioni sembrano infatti allontanarsi sempre più dall'obiettivo «100 mila al giorno» indicati dal generale Tommaso Petroni, responsabile dell'Unità per il completamento della campagna vaccinale.
Dopo le 56 mila dosi di venerdì si è infatti scesi alle 23 mila di sabato, per precipitare alle 2.892 di domenica. I prossimi giorni diranno se ci troveremo o meno di fronte a nuovo flop.
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