gianni cuperlo
Carlo Bertini per la Stampa «Mi candido a segretario del Pd. Devo farlo anche se la ragione me lo sconsiglia, so benissimo che ci sono due candidature favorite, ma è un congresso talmente importante che nella prima fase, dove a votare saranno gli iscritti, chi ha delle idee credo abbia persino il dovere di esporle».
Gianni Cuperlo, ex presidente del Pd, ex sfidante di Matteo Renzi alle primarie, si ricandida, pur sapendo di avere poche speranze di arrivare alla seconda fase, quella dei gazebo, dove a sfidarsi saranno solo i primi due arrivati sui quattro in pista, al primo round nei circoli aperto solo ai tesserati del Pd. Che tra l'altro sono crollati, così come il partito nei sondaggi: da 320 mila del 2021, a 50 mila iscritti finora, ma ci sarà tempo fino al 19 febbraio per fare la tessera.
Quella di Cuperlo è una decisione presa in solitaria, contro il parere di amici e compagni che lo hanno messo in guardia, «perché rischi di arrivare quarto». Una candidatura che però non fa affatto piacere ad Elly Schlein, la più penalizzata da un altro protagonista che pesca nello stesso bacino di voti, quello della sinistra del Pd. Area in cui si registrano infatti i più forti malumori. «Così danneggia la Schlein», è il commento nelle chat interne. A quanto pare, l'unica ad essere stata avvertita prima è Paola De Micheli, che aveva proposto a Cuperlo di proseguire la battaglia per le primarie insieme in ticket. Gli altri, da Stefano Bonaccini a Elly Schlein, fino ai compagni di partito che la sostengono - Andrea Orlando e Peppe Provenzano - ne erano ignari, anche se ovviamente "radio Pd" l'aveva anticipata nell'etere del mondo dem. Perfino Goffredo Bettini, che aveva auspicato una terza candidatura che esprimesse le ragioni della sinistra, non ne era informato, anzi è rimasto sorpreso.
gianni cuperlo
A riprova che dietro questa mossa di Cuperlo non c'è una mobilitazione della sinistra interna e che questa è «una candidatura di testimonianza», per dirla con gli ex Ds. Indispettiti oltremodo, visto che due giorni fa si sono riuniti in plenaria, con Orlando, Provenzano, Rossomando, Martella, Misiani e Sarracino, esprimendo l'orientamento a sostenere Schlein - con la quale lo stesso Bettini ha ammesso esserci «consonanza» - e l'impegno comune «a tenere dentro tutti», quindi anche le altre correnti politicamente più vicine.Ma Cuperlo ha rotto gli ormeggi e nei suoi interventi a Metropolis e su Huffington Post, ha spiegato che «si rischia una deriva greca o l'irrilevanza francese», a voler intendere lo sgonfiarsi dei partiti socialisti oltreconfine: «Non pesano solo la sconfitta e i sondaggi, ma il non aver mai voluto discutere la perdita dei sei milioni di voti dal 2008 a oggi. Vorrei aiutare a farlo nella chiarezza delle idee, fuori da trasformismi che hanno impoverito l'anima della sinistra».
GIANNI CUPERLO BARBARA D'URSO GIANNI CUPERLO