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    LA CAPITALE CHIUSA PER PIOGGIA E VENTO. MILANO SI SVEGLIA CON LA NEVE – ALLERTA METEO, LA RAGGI CHIUDE LE SCUOLE: “RESTATE A CASA” - SERRATA ANCHE PER PARCHI, VILLE E CIMITERI  - CRITICHE PER L'ORDINANZA A TARDA ORA. I PRESIDI: “NON POSSIAMO FERMARCI A OGNI TEMPORALE” – SCATTA IL PIANO ANTIGELO A MILANO


     
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    Francesco Pacifico e Stefania Piras per il Messaggero

     

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    La Capitale oggi chiude per pioggia e vento. Niente scuola per i bambini e i ragazzi. E lezioni sospese per gli universitari alla Sapienza.

     

    Vietato fare una passeggiata nei parchi pubblici o nelle ville storiche. Interdetta la possibilità di portare un fiore ai cari nei cimiteri. Anzi meglio restarsene proprio a casa o - come ha consigliato Virginia Raggi via social - «limitare il più possibile gli spostamenti e fare molta attenzione su strada».

     

    Ieri, ventidue minuti prima delle 9 di sera, la sindaca ha annunciato di aver firmato un' ordinanza «per disporre domani (oggi ndr) la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado, parchi, cimiteri e ville storiche. Perché la sicurezza dei nostri figli e dei cittadini è la cosa che ci sta più a cuore».

     

    PIOGGIA A ROMA PIOGGIA A ROMA

    Ma al di là dei buoni propositi, ha finito, vista l' ora in cui il provvedimento è stato reso noto, per prendere in contropiede e creare disagi alla città. Iniziando dai genitori, che lavorano e in fretta e furia ieri sera hanno faticato per organizzarsi e per tenere a casa i figli. Non a caso Mario Rusconi, il presidente dei dirigenti scolastici, è sbottato: «Certo che se chiudiamo le scuole per ogni allerta maltempo che arriva... Comunque a noi nessuno ci ha avvertito, anche perché stando all' ordinanza i dirigenti devono garantire il presidio degli istituti. Ma alla nostra incolumità non ci pensa nessuno?».

     

    Alla base della decisione della sindaca l' ultimo bollettino di Allertamento del Sistema di Protezione Civile Regionale, dove, nella giornata di oggi, si prevedono «dalla tarda mattinata, e per le successive 24-36 ore, sul Lazio: venti di burrasca o burrasca forte, con raffiche di tempesta. Forti mareggiate lungo le coste esposte». Eppoi precipitazioni sulle zone centro-meridionali della Regione, «frequente attività elettrica e forti raffiche di vento».

     

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    Le norme in vigore danno ai prefetti e ai sindaci la facoltà di sospendere il servizio scolastico in caso di emergenze sanitarie, di pericolo per l' ordine pubblico o l' incolumità dei cittadini oppure per eventi straordinari come tempesta, nevicate o alluvioni. Non c' è un obbligo di legge, quindi, ma in questi casi incide molto la condizione degli stabili scolastici o la manutenzione stradale o quella degli alberi.

    Tutti fronti sui quali Roma Capitale è a dir poco deficitaria.

     

    IL PRECEDENTE Nel novembre dell' anno scorso la sindaca Raggi prese la stessa decisione: chiudere la scuola, scatenando le ire dei cittadini. Anche perché in città dove il maltempo è meno clemente di quanto lo è a Roma - New York, Londra, Parigi o Milano per restare più vicini - gli istituti chiudono soltanto quando ci sono le tempeste di neve. Come ha rilevato 48 ore fa l' Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi di Roma, nella Capitale mancano infatti i servizi minimi per gestire le ondate di vento e pioggia, si paga l' assenza di manutenzione degli edifici pubblici.

     

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    Guardando soltanto alle scuole superiori, in città, un terzo delle strutture pubbliche, circa 120, necessità di lavori di messa in sicurezza. E sono le stesse dove piove in aula e gli spifferi alle finestre non riescono a difendere gli studenti dal freddo. Se non bastasse, in due realtà su tre, poi, è assente un sistema adeguato antincendio. In un' inchiesta svolta dall' istituto Piepoli, la metà dei genitori interpellata ha bocciato gli istituti per la manutenzione.

     

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    Sempre restando all' ultimo report dell' Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi, le potature degli alberi, quelle indispensabili per evitare il crollo delle piante secolari che ci sono nella Capitale, sono calate in un anno da 2.803 interventi a 2.155, con le risorse necessarie a questo capitolo del Bilancio scese di 2 milioni di euro. Mentre sono cinque milioni di euro i fondi che sempre le autorità preposte - Roma Capitale in testa - ha tagliato sul fronte dello spazzamento delle strade. Senza il quale - quando piove o c' è vento - le principali arterie diventano pericolose da percorrere per le automobili come per i pedoni.

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