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    AURELIONE E IL CINEPANETTONE DEGLI ALLENATORI - A OGNI NUOVO TECNICO DE LAURENTIIS SI LANCIA IN PROCLAMI POI SISTEMATICAMENTE SMENTITI - ANCELOTTI DOVEVA ESSERE “IL FERGUSON DI NAPOLI”, REJA ERA “IL MIO CLINT EASTWOOD”, MAZZARRI “E’ ADATTO A UN MIO FILM”, SARRI LO VOLEVA A VITA - OGNI VOLTA CHE HA TENTATO IL VOLO IN UN'ALTRA DIMENSIONE, ALLA FINE È TORNATO INDIETRO SPAVENTATO, PREFERENDO IL BORGO A UN ORIZZONTE. IN FONDO È UN UOMO CHE SI ANNOIA. GLI VENGONO BENE I PRIMI APPUNTAMENTI…”


     
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    Angelo Carotenuto per “la Repubblica”

     

    de laurentiis gattuso de laurentiis gattuso

    Se sei Preziosi o Zamparini, più ne mangi e più ne vuoi. Hai appena sbranato il cinquantesimo allenatore e già prepari il barbecue al numero 51. Ma se sei Aurelio De Laurentiis, uomo di spettacolo, più della quantità conta allora il modo, conta la spettacolare maniera di disfarsi degli uomini che fino a pochi istanti prima erano li mejo. S' è perso il conto delle volte in cui aveva trovato "il nostro Ferguson". Con gli allenatori parte per le nozze d' argento e non arriva alla prima comunione.

     

    de laurentiis ancelotti de laurentiis ancelotti

    Confonde un grande ciclo con un ciclone. Si regala matrimoni sfarzosi e consuma divorzi eclatanti. Vive di amori e disamori a ciclo continuo. Chiamava Reja "il mio Clint Eastwood", finché un giorno presero il West sul serio e si misero le mani addosso. Vedeva Mazzarri "come giocatore di poker in un mio film", ma alla mano successiva non gradì il bluff e lo accusò di essere andato a letto con un' altra (l'Inter).

    DE LAURENTIIS MAZZARRI DE LAURENTIIS MAZZARRI

     

    Più integralista di Zeman, De Laurentiis ha questo schema cui non rinuncia mai. Il nuovo allenatore deve negare il precedente, così che i dispari siano simili tra loro in opposizione ai pari. È orgoglio. Serve a dimostrare che il Napoli c'est moi, come disse al tipo che gli chiedeva di comprare un centravanti: "Sono io il vostro Cavani". Del resto la sua è tra le aziende più virtuose di Napoli. Lui lo sa e lo fa pesare, spingendosi in certi passaggi fino al disprezzo per la città, venendone sinceramente ricambiato. De Laurentiis sa spiegare a un editore come si fa un giornale e a un avvocato come si scrive un contratto. Ma ogni volta che ha tentato il volo in un'altra dimensione, alla fine è tornato indietro spaventato, preferendo anche lui il borgo a un orizzonte.

    DE LAURENTIIS REJA DE LAURENTIIS REJA

     

    Per dimostrare all' italianista Mazzarri che c'era vita dopo di lui, chiamò il cittadino del mondo Rafa Benítez. Quello se ne va galattico al Real? Lui lo rinnega con la decrescita felice, il calcio artigianale di un 55enne di provincia e poca Serie A dentro le scarpe. Ma il giorno che lo vede andare via di schiena, senza che gli abbia mai detto di sì a un aperitivo in barca, gli fa capire cosa ne pensa rifacendosi una vita e passeggiando in piazzetta a Capri con il cosmopolita Carletto.

     

    de laurentiis sarri de laurentiis sarri

    Per questo meccanismo di eterna contrapposizione, dopo il Leader Calmo non poteva che arrivare un Ringhio. De Laurentiis in fondo è un uomo che si annoia. Gli vengono bene i primi appuntamenti, quando ti può raccontare delle sere a cena con Sharon Stone oppure - alla Manuel Fantoni - che Richard Burton una volta gli ha vomitato sulla moquette.

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