CARFAGNA, STUPITA DA VOCI CHE MI ASSOCIANO A SCISSIONE RENZI
(ANSA) - "Sono stupita dalle voci che continuano ad associare il mio nome alla possibile scissione del Pd e alla formazione di un ipotetico gruppo parlamentare renziano. Ho smentito ripetutamente e pubblicamente queste chiacchiere e torno a farlo visto che, nonostante tutto, continuano a circolare". Lo afferma Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia.
CARFAGNA RENZI
I "PEONES" SFIDANO BERLUSCONI IN CINQUANTA PRONTI ALL' ADDIO
Ugo Magri per ''la Stampa''
Se Renzi fosse una sirena, di berlusconiani ne incanterebbe pochi, forse soltanto il senatore (toscano come Matteo) Massimo Mallegni che però nega, perfino lui. Eppure dentro Forza Italia il disagio resta fortissimo. Si contano a dozzine i "peones" alla ricerca di un approdo sicuro, visto che nei sondaggi il partito del Cav sta colando a picco. C' è chi tenta di salvarsi nella Lega; altri cercano rifugio tra i Fratelli d' Italia.
Ma il grosso dei parlamentari forzisti, complessivamente 161, è consapevole di non avere scampo. Perfino se il partito sopravvivesse, loro tornerebbero a casa. L' ultima illusione gliel' ha levata Berlusconi medesimo, quando davanti a deputati e senatori s' è lasciato sfuggire: «Dovete baciarvi i gomiti per quanto siete fortunati. Se fossimo andati a votare, in Parlamento di voi non ne sarebbe ritornato uno». La gaffe ha aperto gli occhi a molti.
BERLUSCONI CARFAGNA GELMINI
Ma come mai, allora, non c' è la ressa per imbarcarsi sull' Italia del Sì? Il motivo è che all' orizzonte si sta affacciando un' altra scialuppa.
Da giorni aleggia l' ipotesi di gruppi parlamentari autonomi. A metterli in piedi sarebbero i più insofferenti nei confronti di Salvini con l' alta benedizione (si garantisce) di Gianni Letta, gran visir degli anti-sovranisti. E non sarebbero quattro gatti.
Chi ne tiene la lista stima 25 deputati e almeno 15 senatori. Complessivamente, più di quanti ne metterebbe insieme lo stesso Renzi, e non meno determinanti per garantire che non si torni a votare prima del 2023. Se questi berlusconiani dissidenti non sono già passati all' azione è perché aspettano un segnale dalla figura che sarebbe meglio in grado di rappresentarli, cioè Mara Carfagna. La quale esclude trattative con Renzi e nega di preparare un' altra scissione dopo l'"eresia" di Giovanni Toti; ma nemmeno accetta che Forza Italia resti in mano alla squadra di comando attuale (Antonio Tajani, Anna Maria Bernini, Mariastella Gelmini e Niccolò Ghedini) da lei considerata un «comitato di liquidazione».
BERLUSCONI BIBERON RENZI
Stasera Mara riunirà a cena un gruppo di malpancisti e, per lealtà, ne ha informato Berlusconi. L' obiettivo è stanare l' ex premier, provare a estrarlo dalle sue ambiguità.
Nessuno, nemmeno chi gli sta accanto, riesce più a capire Silvio cosa voglia davvero.
Una settimana fa dava entusiasticamente ragione a Renato Brunetta che lo sollecitava a tenere la schiena dritta nei confronti della Lega; diceva addirittura di aver parlato con Renzi. Salvo poi incontrare il Capitano e baciargli la pantofola, nella speranza che un domani Salvini possa eleggerlo al Quirinale. «Vorrei lasciare la politica con questo regalo ai miei figli», va confidando in giro, con l' aria di chi ci crede davvero.
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