Estratto dell'articolo di Ignazio Stagno per www.liberoquotidiano.it
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Quante volte vi sarà capitato? “Attenzione limite di velocità a 90 km/h”, e poi subito dopo il flash dell’autovelox. Con tanto di multa a casa. I tempi di reazione di un automobilista, ad esempio lanciato su una statale o in tangenziale, per ridurre la velocità non sono certo immediati. E così più è vicino l’autovelox all’ultimo cartello che indica la massima velocità consentita, più sono alte le probabilità di beccare la multa. Ora una recentissima sentenza della Cassazione, pubblicata lo scorso 31 agosto, rimette a posto le cose con un verdetto “storico”.
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Infatti gli ermellini hanno sentenziato che sono da ritenersi nulle sanzione e decurtazione dei punti nel caso i cui l’autovelox si trovi a meno di un chilometro dall’ultimo segnale che indica la velocità da rispettare.
[…] Il caso farà giurisprudenza. Perché il punto fissato dalla Cassazione è chiaro: non è importante il numero di avvisi sulla velocità che precedono l’ultimo cartello, conta solo la distanza tra quello finale e l’autovelox. E l’automobilista che ha contestato la sanzione in ogni sede di giudizio ha raggiunto un obiettivo non da poco: via la multa da ben 550 euro e annullato il taglio dei punti sulla patente.
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In questa causa a ricorrere è stata addirittura l’Unione dei Comuni che in fase di dibattimento ha sostenuto la tesi, come ricorda Italia Oggi, che la distanza minima di un chilometro dovrebbe essere necessaria soltanto quando il segnale impone per la prima volta di abbassare la velocità. Tesi che però non è stata accolta in Cassazione. Insomma, il verdetto potrebbe spalancare le porte a una slavina di contestazioni su migliaia di multe. […]
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