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    “LA CENSURA LASCIAMOLA AGLI ALTRI” – FRANCO NERO E LOUIS NERO DIFENDONO LA SCELTA DI AVER RIPORTATO SUL SET KEVIN SPACEY, BANDITO DA HOLLYWOOD DOPO LE ACCUSE DI MOLESTIE ANCORA PRIMA DI ESSERE GIUDICATO IN TRIBUNALE: “KEVIN È UN GRANDISSIMO ATTORE. NON SI È PERSO UN MINUTO DELLE RIPRESE, ERA PRESENTE ANCHE QUANDO NON RECITAVA. È USCITO INDENNE DAI PROCESSI, NON HA ALCUN CARICO PENDENTE. NEL GIRO DI TRE O QUATTRO ANNI TORNERÀ A ESSERE UNO DEI PIÙ IMPORTANTI ATTORI…”


     
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    Francesco Borgonovo per "la Verità"

     

    Franco Nero e Louis Nero 1 Franco Nero e Louis Nero 1

    Condividono il cognome d'arte, però non sono parenti. A legarli, tuttavia, c'è un sodalizio umano e professionale che dura da tempo, e che li ha portati a compiere scelte coraggiose, piuttosto inusuali per il cinema contemporaneo. Franco Nero e Louis Nero hanno da poco ultimato, a Torino, le riprese di L'uomo che disegnò Dio, che Franco dirige e interpreta e Louis produce. Ma si sono già rimessi al lavoro su un nuovo lungometraggio, intitolato Milarepa, diretto da Louis e interpretato da Franco (entrambi sono coaudiuvati da Antonio Bellantoni, che si occupa della comunicazione e della ricerca di investitori).

     

    il cast di l'uomo che disegno' dio il cast di l'uomo che disegno' dio

    «L'uomo che disegnò Dio», ci racconta Franco Nero, «è un film molto delicato che affronta la vita di un non vedente e il suo allontanamento dal mondo, finché l'introduzione di una ragazzina (che lui considera come sua nipote) non lo fa rinascere nuovamente e lo fa tornare ad amare la vita». Ad avvicinare questa produzione a Milarepa (di cui ancora si sta definendo il cast) è proprio il lavoro sulla ricerca, sul percorso umano e spirituale dei protagonisti «Entrambi i film cercano un senso alla vita», dice Louis Nero.

     

    kevin spacey a torino 5 kevin spacey a torino 5

    «L'uomo che Disegnò Dio è la ricerca di un uomo solo che ritrova la felicità nell'aiutare gli altri. Mila, la protagonista di Milarepa, è una ragazzina che deve superare le sue paure ed i preconcetti del mondo che la circonda per abbracciare la sua ricerca personale, che la conduce verso un mondo migliore». Già affrontare tematiche così profonde è una scelta che va in senso contrario al flusso dominante. Ma non è l'unico gesto anticonformista compiuto dai due Nero.

     

    Franco Nero e Louis Nero Franco Nero e Louis Nero

    Ha suscitato scalpore il fatto che, ne L'uomo che disegnò Dio, il regista e il produttore abbiano voluto sul set (a fianco di Faye Dunaway, Stefania Rocca e Robert Davi), anche Kevin Spacey. La vicenda del divo è tristemente nota ai più: nel 2017, in pieno Metoo, il due volte premio Oscar fu accusato di aver molestato sessualmente numerosi uomini. In tribunale i vari procedimenti a suo carico sono stati archiviati, ma nel frattempo Spacey è stato sostanzialmente bandito da Hollywood. Allontanato dalla serie House of Cards, addirittura cancellato nel film All the Money in the World, per cui aveva già girato numerose scene. Per quattro anni, è stato l'oblio totale. Il reietto Spacey non doveva nemmeno essere nominato: in un lampo, l'hanno espulso dal tetto del mondo e gettato nell'Averno della correttezza politica.

    kevin spacey e franco nero kevin spacey e franco nero

     

    Poi, i due Nero l'hanno riportato di fronte alle cineprese, nel ruolo di un detective che indaga sugli abusi di minori. «Non ci siamo nemmeno posti il problema delle polemiche», spiega Louis Nero. «Kevin Spacey è un grandissimo attore, ho sempre sognato di lavorare con lui. Lui conosceva Franco e lo stimava, e non vedeva l'ora di tornare al lavorare, perché per un attore recitare è tutto. Sul set infatti è stato amabile, non si è perso un minuto delle riprese, era presente anche quando non recitava».

     

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    Certo, fare i conti con la damnatio memoriae a cui Spacey è stato condannato non è cosa semplice, ma Louis e Franco non si fanno problemi. «Spacey non è mai stato giudicato colpevole, è uscito indenne dai processi, non ha alcun carico pendente», dichiara Louis Nero. «Sono certo che nel giro di tre o quattro anni tornerà ad essere uno dei più importanti attori di Hollywood. Perché ne sono certo? Perché ha una caratteristica che molti altri non hanno: è un genio della recitazione. È veramente un fuoriclasse e io l'ho sperimentato sul set. Non è il primo premio Oscar con cui ho lavorato, ma vederlo recitare era straordinario: sul set l'ho visto totalmente nel suo elemento. Non tutti gli attori sono così, nemmeno alcuni grandi».

     

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    Franco Nero, dal canto suo, mette fine alle polemiche ancora prima che inizino: «Abbiamo scelto insieme al produttore Kevin Spacey perché semplicemente è un grande attore, perfetto per la nostra parte. Gli altri giudizi li lascio alle persone che hanno più competenza di me in fatto di censura». La battuta è tagliante, e molto efficace. L'ingombrante questione del politically correct, in fondo, Franco Nero sembra averla risolta con semplicità: «Basta comportarsi come ci si sente, essere veri, e rispettare tutti e non credo ci possano essere dei problemi», dice.

     

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    Certo è però che a Hollywood i parametri, da qualche anno, sono cambiati. È diventato difficile, ad esempio, trovare pellicole con protagonisti maschili forti, come quelli che Franco Nero ha più volte interpretato nel corso della carriera, e può sorgere il sospetto che, alla fine, ci toccherà fare a meno di questi eroi. Ma l'attore resta ottimista: «Il cinema ha ancora molto da dare», spiega. «Ci sono grandi progetti in cantiere e grandi ruoli da fare. Semplicemente la figura dell'eroe sta cambiando con i tempi, si sta adattando, e questo non è sempre un male». Già, gli eroi stanno cambiando, così come cambia il modo di accostarsi ai film. E non è detto che, nel tumultuoso futuro che ci attende, non troveremo Franco Nero pure in una serie tv: «Non amo molto la televisione», dice.

     

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    «Però quando c'è un progetto di qualità sono sempre attento alle proposte che mi fanno e soprattutto alla qualità della sceneggiatura. La sceneggiatura è fondamentale, sia che si tratti di tv che di cinema».

     

    Quanto a sceneggiature, quella di Milarepa (a proposito di cambiamenti nella figura dell'eroe) prevede che la protagonista sia donna. «Questo film avrà un grande cast, con almeno tre attori provenienti da quella che si chiama "A list", cioè la prima fascia di Hollywood», dice orgoglioso Louis Nero. «Credo che avere una donna nel ruolo principale, in questo tipo di ruolo poi, sia molto importante.

     

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    In passato non era semplice trovare protagoniste femminili attorno a cui ruotassero gli altri personaggi, oggi invece le cose stanno cambiando».Per fortuna, qualcosa è cambiato anche rispetto ai tempi del Metoo: grazie ai due Nero possiamo, tra le altre cose, tornare a goderci uno dei più grandi attori della storia del cinema. Non sarà una rivoluzione, ma ci si accontenta

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