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    LANDINI WAY'S - LA CGIL COMBATTE LA DISOCCUPAZIONE FEMMINILE CON L'UTERO IN AFFITTO - IN DUPLEX CON L'ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI, LA CGIL PROPONE DI REGOLAMENTARE LA ''GESTAZIONE PER ALTRI'', IL TERMINE LIOFILIZZATO CHE SI SONO INVENTATI PER NON CHIAMARLO UTERO IN AFFITTO. MA SU LANDINI PIOMBA SULLA TESTA LA TEGOLA DI 150 FIRME DI INTELLETTUALI, POLITICI, FEMMINISTE: ''NON PUÒ CERTO ANNOVERARSI TRA I NUOVI DIRITTI''


     
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    Giovanna Casadio per “la Repubblica

     

    Utero in affitto non più vietato in Italia, ma regolamentato. La proposta è firmata a più mani, dall' Associazione radicale Luca Coscioni e dalla Cgil-Nuovi diritti. Tutte le norme saranno illustrate mercoledì a Roma nella sede del sindacato in un convegno di giuristi, ma già si è scatenata una bufera di contestazioni fino allo scherno verso la Cgil: pensa così, con le gestanti per altri, di combattere la disoccupazione femminile?

     

    UTERO AFFITTO 1 UTERO AFFITTO 1

    Alla Cgil, Sandro Gallittu, il responsabile dell' ufficio, si scrolla di dosso accuse e insulti: andiamo avanti, «abbiamo sempre sostenuto la libertà di scelta e la determinazione delle persone, per ora non rispondo, prima facciamo il convegno». Filomena Gallo dell' Associazione Coscioni spiega lo stato dell' arte: «Non si può vietare la maternità solidale, la nostra sarà una legge proprio per evitare la commercializzazione e che prevede alcune tutele come la polizza assicurativa, il rimborso delle spese per le gestanti. La Cgil si è occupata della parte sulle tutele del lavoro anche dei genitori intenzionali coloro cioè che ricorrono alla maternità surrogata».

     

    maurizio landini maurizio landini

    Ma al segretario Cgil, Maurizio Landini sta per piombare sulla testa la tegola di 150 firme di intellettuali, politici, femministe che accompagnano una lettera aperta durissima contro il sindacato, il convegno (titolo "Fecondazione assistita e gestazione per altri: la possibilità di un figlio nel 2019" )e l' apertura alla maternità surrogata che in Italia è vietata.

     

    A promuovere l' appello l' ex deputata della sinistra Giovanna Martelli, le femministe Alessandra Bocchetti e Daniela Dioguardi e a sottoscriverlo tra gli altri la regista Cristina Comencini (il cui figlio Carlo Calenda è neo eurodeputato del Pd), la fotografa Letizia Battaglia, l' ex parlamentare dem Fabrizia Giuliani, Aurelio Mancuso, ex presidente di Arcigay, Anna Paola Concia, Marina Terragni.

     

    cristina comencini cristina comencini

    L' elenco è lungo. Al segretario della Cgil chiedono conto: «Caro Landini, apprendiamo con allarme del convegno, dove sono assenti voci contrarie alla maternità surrogata. Da questo si deduce che la Cgil ha già assunto una posizione favorevole ad una possibile regolamentazione dell' utero in affitto. Ma all' interno del sindacato mai c' è stato un dibattito su un tema così importante.

     

    L' immagine di una donna che affitta l' utero rientra nella vostra mission di tutela del lavoro? Se si tratta di dono e non di lavoro perché la Cgil organizza il convegno? Se il ricorso all' utero in affitto all' estero costa 200 mila euro, la Cgil in Italia quanto pensa si potrebbe valutare?

    O pensate, venendo meno ai vostri principi, che la gestazione per altri possa rientrare nel libero mercato? E infine cosa intendete per nuovi diritti? Il mercato del sesso e il corpo femminile come merce? È amaro pensare di doversi difendere anche dalla Cgil».

     

    Rincara poi Fabrizia Giuliani di "Se non ora quando, libere": «La maternità surrogata non può certo annoverarsi tra i nuovi diritti. Pedro Sanchez è contrario, Landini a favore. Ci sono agenzie internazionali che guadagnano miliardi sull' utero in affitto».

    gay pride 2019 monica cirinna e vladimir luxuria gay pride 2019 monica cirinna e vladimir luxuria

     

    Il comma 6 dell' articolo 12 della legge 40 sulla fecondazione assistita vieta «la surrogazione di maternità » e stabilisce le pene: carcere da 3 mesi e 2 anni e multe da 600 mila e un milione di euro. Monica Cirinnà senatrice dem, "madre" delle legge sulle unioni civili, ha una posizione più aperta: «Non tutto è bianco o nero. Si deve partire sempre dall' autodeterminazione delle donne. Una legge prima o poi andrà fatta perché semplicemente si va all' estero ».

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