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    LA CINA NON È PIÙ COSÌ VICINA - CONTE FA UN PASSO INDIETRO SUL MEMORANDUM CON LA CINA: ALLA CONFERENZA DEGLI AMBASCIATORI IL PREMIER RIDIMENSIONA GLI ACCORDI CON PECHINO. E MANDA SEGNALI DISTENSIVI AGLI STATI UNITI. DOPO LA ''PACE'' IN EUROPA CON IL VOTO ALLA VON DER LEYEN, IL PREMIER CONTINUA A FARE DIPLOMAZIA PER CONTO PROPRIO. IN BARBA AI SINOFILI GRILLINI


     
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    Stefano Graziosi per ''La Verità''

     

    Svolta filoamericana di Giuseppe Conte. Intervenendo alla tredicesima conferenza degli ambasciatori e delle ambasciatrici d' Italia, il presidente del Consiglio ha aperto a una convergenza con gli Stati Uniti, mantenendo al contempo un approccio più freddo nei confronti di Pechino. «Ho un rapporto proficuo con il presidente americano Trump. È un interlocutore attento alle esigenze, ai legittimi interessi italiani. Ho trovato un' immediata disponibilità» sul dialogo nell' area mediterranea.

     

    conte xi jinping conte xi jinping

    «Nulla è scontato, con gli alleati amici l' interlocuzione deve essere costante», ha proseguito Conte. «L' Italia ha tutto il potenziale per favorire il partenariato euroatlantico», ha dichiarato, per poi aggiungere che «non è in discussione la scelta atlantica dell' Italia e l' appartenenza alla Nato». Il presidente del Consiglio si è inoltre mostrato particolarmente favorevole a una distensione tra l' Occidente e la Russia, definendo Mosca «un player centrale» per la risoluzione delle crisi internazionali.

    «L' Europa», ha aggiunto, «non può essere una semplice spettatrice tra Stati Uniti e Russia».

     

    Più guardingo Conte si è mostrato sul dossier cinese.

    «Come per altri progetti di connettività tra Europa e Asia, che riteniamo ugualmente validi», ha affermato, «anche l' iniziativa cinese deve svilupparsi in modo aperto e inclusivo, rispettando gli standard e i principi sanciti anche dalla strategia dell' Ue.

    conte xi jinping conte xi jinping

    Con il Memorandum of understanding bilaterale abbiamo posto questi principi alla base della collaborazione con la Cina, primo dopo numerosi Paesi Ue che lo avevano già sottoscritto».

     

    Insomma, pur non rinnegando l' avvicinamento di Roma a Pechino sancito lo scorso marzo, il presidente del Consiglio ha ostentato una certa prudenza sulla questione, evidenziando che la partecipazione italiana al progetto della nuova Via della seta resti subordinata a determinati paletti, fissati da Bruxelles e - soprattutto - da Washington. Non è del resto un mistero che il memorandum cinese avesse suscitato non pochi malumori dalle parti dell' establishment statunitense.

    GIUSEPPE CONTE XI JINPING BY OSHO GIUSEPPE CONTE XI JINPING BY OSHO

     

     Tra le preoccupazioni principali, figurava non a caso la questione del 5G cinese, che il Pentagono considera da tempo pericoloso sul piano militare. A questo si aggiunga poi la guerra tariffaria attualmente in atto tra Washington e Pechino: una guerra che - nonostante un parziale disgelo registrato al G20 di Osaka lo scorso giugno - sembra ben lungi dal pervenire a una conclusione. Sotto questo aspetto, la linea morbida adottata da Conte sulla Russia può avere svariate spiegazioni. Non solo il governo gialloblù punta da sempre sul disgelo tra la Casa Bianca e il Cremlino.

     

    Ma, più in generale, è noto che Trump legga una potenziale distensione con Vladimir Putin proprio nell' ottica di un maggiore isolamento della Cina: l' obiettivo del presidente americano, in altre parole, sarebbe quello di sganciare Mosca dall' orbita cinese. Un' orbita rispetto a cui, dal 2014, la Russia si è avvicinata sempre di più.

     

    GIUSEPPE CONTE E DONALD TRUMP GIUSEPPE CONTE E DONALD TRUMP

    Infine, non è neppure del tutto escludibile che, parlando del dialogo tra Est e Ovest, Conte ne abbia voluto approfittare anche per dare una stoccata all' Unione europea a trazione franco-tedesca.

     

    D' altronde, non è che abbia avuto parole troppo tenere verso Bruxelles. «È improcrastinabile un effettivo riequilibrio, in seno all' Unione europea a favore di un' equa condivisione di responsabilità e verso una piena coesione politica e sociale. Le nostre divergenze all' interno dell' Unione europea sono il frutto di una perdurante mancata convergenza, quella cioè di un' Europa più vicina ai cittadini. Obiettivo quest' ultimo che finora l' Ue ha più annunciato che attuato, soprattutto se lo osserviamo attraverso le lenti delle politiche economiche, sociali e migratorie».

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