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    BRUXELLES VA ALLA GUERRA CON GIORGIA MELONI – NON SOLO I BALNEARI: LA COMMISSIONE UE AVVERTE L’ITALIA CHE RISCHIA UNA PROCEDURA DI INFRAZIONE ANCHE SULL’ASSEGNO UNICO – L’ESECUTIVO EUROPEO HA INVIATO AL GOVERNO ITALIANO UNA LETTERA IN CUI CONTESTA IL FATTO CHE LA “LEGISLAZIONE VIOLA IL DIRITTO UE IN QUANTO NON TRATTA I CITTADINI EUROPEI IN MODO EQUO…”


     
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    Estratto da www.repubblica.it

     

    URSULA VON DER LEYEN E GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN E GIORGIA MELONI

    Non c’è solo il tema dei balneari sul tavolo della Commissione europea: l’esecutivo di Bruxelles è infatti tornato a mettere nel mirino l’assegno unico italiano, facendo un passo ulteriore nella procedura d’infrazione sui meccanismi che regolano il sostegno che ha sostituito il grosso delle detrazioni per i figli a carico.

     

    La Commissione Ue ha infatti inviato al governo italiano la lettera con parere motivato: contesta il fatto che "la legislazione viola il diritto dell'Ue in quanto non tratta i cittadini europei in modo equo, il che si qualifica come discriminazione".

     

    URSULA VON DER LEYEN GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN GIORGIA MELONI

    La Commissione contesta la misura, attiva dal marzo 2022, per il mancato rispetto delle norme dell'Ue in materia di coordinamento della sicurezza sociale e di libera circolazione dei lavoratori. Possono beneficiarne infatti solo coloro che risiedono per almeno due anni in Italia, e solo se vivono nello stesso nucleo familiare dei figli. Secondo il parere dell'esecutivo comunitario questa normativa viola il diritto dell'Ue, in quanto non tratta i cittadini dell'Unione in modo equo, e pertanto si qualifica come discriminazione.

     

    […] La vicenda non nasce certo oggi. Bruxelles aveva inviato a febbraio 2023 una lettera di costituzione in mora, cui l'Italia ha risposto a giugno. L'esecutivo comunitario spiega ora di ritenere che "la risposta non affronti in modo soddisfacente i suoi rilievi". L'Italia ha due mesi per rispondere e adottare le misure necessarie, trascorsi i quali la Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell'Ue. […]

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