matteo salvini al festival del lavoro 2
Giorgia Pacione Di Bello per “la Verità”
La flat tax rimane un pensiero fisso. Secondo Matteo Salvini la tassa piatta peserà sul bilancio dello Stato per 15 miliardi di euro, ma non è ancora chiaro da dove verranno recupereranno questi soldi. Il viceministro all' economia Massimo Garavaglia ha però più volte dichiarato come «le coperture ci sono, le abbiamo individuate», senza specificare quali esse siano.
Il mistero di come si finanzierà la tassa piatta resta dunque vivo, visto che fino a due settimane fa si parlava di realizzare il progetto facendo ulteriore deficit. E proprio sul fare più deficit che ieri è intervenuta la Corte dei conti, durante la cerimonia di parificazione del rendiconto generale dello Stato, sostenendo che una revisione fiscale sia necessaria ma non facendo deficit.
FLAT TAX
«Mettere mano al riassetto delle tasse e dei tributi può considerarsi una priorità. Tuttavia, resta il problema delle coperture sul breve termine, in mancanza delle quali il corrispondente aumento del debito potrebbe avere ripercussioni gravi, tali da annullare o ridurre molto i benefici della rimodulazione delle aliquote», dichiara Albero Avoli, procuratore generale della Corte dei conti. Secondo la Corte ci sarebbe inoltre un altro rischio legato alla flat tax.
giancarlo giorgetti massimo garavaglia
E cioè che i vantaggi legati alla riduzione del carico fiscale statale vengano azzerati dal parallelo incremento dell' imposizione locale. «Molti comuni», sottolinea Avoli, «stanno aumentando le aliquote dell' Irpef loro spettanti, altri hanno già aggiornato le imposte per i servizi. Per i cittadini, per le famiglie e le imprese sarebbe una vera e propria beffa il mero spostamento del carico fiscale dallo Stato agli enti locali».
MASSIMO GARAVAGLIA
Altro aspetto negativo che graverebbe sulla flat tax, per quanto riguarda i fondi da recuperare per poterla realizzare, è l' andamento dell' evasione fiscale e delle misure intraprese da questo governo per cercare di ridurla. Secondo Ermanno Granelli, presidente di coordinamento delle Sezioni Riunite in sede di controllo della Corte dei conti, il gettito recuperato dalla lotta all' evasione «ammonta a 17 miliardi euro in flessione del 7,2% rispetto al 2018».
corte dei conti1
Un andamento che appare «sintomatico del permanere dell' anomalo livello di evasione fiscale, soprattutto dell' Iva e dell' imposizione sul reddito». Esaminando da vicino l' attività di accertamento dell' Agenzia delle entrate si nota infatti come ci sia qualcosa che non va. La rottamazione, per esempio, a fronte di crediti originari per oltre 45 miliardi di euro e domande presentate pari a 37 miliardi, con un incasso aspettato pari a circa 21,8 miliardi di euro, ha ottenuto solo 10,4 miliardi.
MATTEO SALVINI
C' è anche da dire che per la rottamazione ter, così come il saldo e stralcio, le finestre di adesione alla procedura sono state riaperte. In questo modo si spera di poter attrarre molti altri contribuenti che hanno ancora debiti irrisolti con l' Amministrazione fiscale e non hanno presentato le domande nei tempi richiesti.
MOSCOVICI E DOMBROVSKIS BOCCIANO LA MANOVRA ITALIANA
A tutto questo si aggiunge il quadro negativo dipinto dalla Corte dei conti sulla situazione del debito italiano. «Dai dati contabili emerge con chiarezza la grave situazione di indebitamento che grava sul nostro Paese, indebitamento che ha origini lontane e che, nella sostanza, continua a crescere. L' indebitamento ha un costo finanziario gigantesco, in senso di corresponsione di interessi, di perdita di credibilità del sistema Paese, di ostacolo alle politiche di sviluppo».
Parole che potrebbero non fare bene all' Italia, soprattutto in questo preciso momento politico, in cui si sta cercando di mediare con la Commissione europea per evitare la procedura di infrazione. Queste potrebbero infatti essere «usate» dai commissari europei contro l' Italia, per non ritenere sufficiente il documento, che sarà portato la prossima settimana a Strasburgo per evitare la procedura di infrazione, che spiegherà la riduzione del deficit 2019.