Furio Colombo per “la Repubblica”
furio colombo foto di bacco
Sono arrivati all'improvviso, come una cavalleria disordinata e giovane che ha fatto una grande frenata nella polvere e ha detto subito che non se ne andava. Giovane, in questo caso, voleva dire gente nuova. Nessuno li aveva mai visti? Bene, così comincia un'avventura. Non si erano mai avventurati sulla scaffalatura detta "Stato" che - dicevano - erano venuti per governare in un altro modo? Meglio, Erano qui per cominciare tutto da capo e lungo percorsi mai visti.
Coloro che saranno chiamati a raccontare i grillini non avranno una vita facile. Dovranno spiegare come ha fatto una tribù molto vitale ma che fra i bagagli non portava cultura, non portava passato, non portava memorie di cose fatte o ricordi con cui identificarsi, si sia così facilmente insediata in tutte le aree e le attività della vita italiana che in qualche modo avevano tracce di eventi e persone difficili da cancellare.
ANTONIO PADELLARO MARCO TRAVAGLIO FURIO COLOMBO
Per esempio come racconteremo nei prossimi libri di storia, che un'intera epoca italiana è cominciata quando folle di italiani adulti si sono prestati a dire insieme, affollando piazze illustri, il nuovo grido di battaglia "vaffanculo"?
Come ha fatto un comico di media grandezza come Beppe Grillo a imporre una simile umiliazione a tante persone che, fino a un momento prima erano stati normali cittadini della Repubblica?
grillo travaglio felici
Ha fatto presa un punto, nell'editto dei nuovi arrivati, la lotta alla povertà. Ha fatto presa in un Paese che era stato fino a poco prima, per metà cattolico e per metà comunista. Ma quando tanti dei nuovi leader sono saliti su un balcone di governo illuminato da lampade di scrivania per annunciare la fine della povertà, si è capito che la comicità ha le sue regole crudeli, e una delle regole è rendere ridicolo chi partecipa allo spettacolo.
Da quel momento la storia dei grillini diventa sempre di più amara e sempre più riflessa in uno specchio ondulato, e segnata dai seguenti caratteri.
BEPPE GRILLO - GIUSEPPE CONTE - LUIGI DI MAIO - BY MACONDO
Primo: ha un padrone. Quando "Beppe viene a Roma", (frase che comincia presto a circolare in città) si sa che ti impone qualcuno, espelle qualcuno, e lascia tutti gli altri in una triste incertezza.
Secondo: un personaggio in ombra, (prima padre poi figlio) di nome Casaleggio, è attivo dietro il padrone, ed è stato necessario per molti grillini, battersi a lungo per liberarsene e per togliere di mezzo una strana (e per molto tempo obbligatoria) procedura di sottomissione.
LUIGI DI MAIO - BEPPE GRILLO - GIUSEPPE CONTE
Terzo: ogni aggregazione grillina prontamente si spacca e prendono forma subito due gruppi rivali con leader contrapposti, che intendono prevalere. Infatti la storia dei grillini è una storia di combattimenti e spesso si deve chiedere a Grillo e alla sua presunta saggezza di venire a Roma per trovare una soluzione.
Finora, nella storia italiana, nessun gruppo politico era stato costretto a portare in giro a spalle il fondatore, in qualunque viaggio o iniziativa politica o decisione. Ma la storia dei grillini è tutta qui: come accomodare Grillo, le sue scelte, le sue preferenze, le sue decisioni, persino i suoi gusti. Ecco Grillo che arriva a Roma, in uno di quei giorni che cambiano la politica.
BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO ALESSANDRO DI BATTISTA
La polizia fa largo, i ministri si scostano e il comico di media grandezza visita a sorpresa il comando, se vuole, quando vuole, tocca i tasti che cambiano la composizione del partito e dunque del parlamento e del governo, e tutti (non solo i suoi ) devono subire gli umori che segnano la sua giornata. Naturalmente adesso la figura ingombrante del fondatore è meno agile.
Lo è da quando il capo del governo è Draghi, che non lascia fessure fra il dentro e fuori del suo lavoro. E molto (il più) è radicalmente cambiato da quando il movimento si è spezzato dopo la conclusione e l'esito del durissimo scontro Di Maio - Conte. Ma attenzione. Grillo ora tace, preda, come ha fatto credere altre volte, di suoi tormenti e ripensamenti di proprietario unico della ditta.
gianroberto casaleggio e beppe grillo
Quando tace non porta bene perché deve tornare in scena con una trovata che non è mai gentile. Il mondo di Grillo si muove fra multe, espulsioni, requisizione dei vitalizi, denigrazioni, votazioni elettroniche e incontrollabili di pre-iscritti fedeli, magari pochi, ma accettati come volontà compatta e comune del movimento anche dal resto del Paese democratico ("i grillini hanno deciso che"). Ma la scena sarà vuota.
BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO
Brave persone per bene mobilitate per fare il nuovo, si sono trovati nel meccanismo stravagante di una macchina immobile, e non ci sarà urlo o seduzione di Grillo, ormai destinato definitivamente allo spettacolo, che la rimetterà in moto.
GRILLO DI MAIO CASALEGGIO beppe grillo con gianroberto e davide casaleggio giuseppe conte beppe grillo luigi di maio 1