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    BANDO AI LIKE, SALVATE I PUPI! – IN GRAN BRETAGNA PRONTO UN PROVVEDIMENTO PER IMPEDIRE AI MINORENNI DI METTERE CUORICINI SUI SOCIAL: IN PRATICA SI PREVEDEREBBE UN “RIGIDO CONTROLLO” DELL’ETÀ DEGLI UTENTI – GIÀ C’È IL LIMITE DEI 15 ANNI, AL DI SOTTO DEL QUALE SERVE IL CONSENSO DEI GENITORI, MA NESSUNO CONTROLLA ED È FACILE AGGIRARLO – IL PROGETTO BRITANNICO PER RIFORMARE INTERNET E PUNIRE FACEBOOK & CO


     
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    Antonello Guerrera per www.repubblica.it

     

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    Niente più "like" o "mi piace" sui social per i bambini e i minorenni britannici? È più di un'ipotesi Oltremanica, dopo il parere dell'authority britannica sulla privacy, l'Information Commissioner's Office, inoltrato al governo di Londra, che sta preparando una sostanziale riforma di Internet.

    MARK ZUCKERBERG E IL #FACEBOOKDOWN MARK ZUCKERBERG E IL #FACEBOOKDOWN

     

    La ragione di questo provvedimento, che coinvolgerebbe Facebook, Instagram e anche un altro social molto amato dai giovanissimi, cioè Snapchat e i suoi "streak", sta nel cercare di "preservare" al massimo i bambini online i quali, secondo l'authority sulla privacy, ora sono "merce" dei colossi dell'informatica.

     

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    Facebook e gli altri infatti utilizzano i like degli utenti per analizzarne gusti e preferenze e produrre così attività pubblicitaria mirata e altri comtenuti affini: questo meccanismo, secondo le autorità britanniche, ora deve essere fermato perché i bambini sono i "più vulnerabili" e anche i più esposti allo sfruttamento di big data dei social network e alla dipendenza da schermo.

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    Per questo l'Information Commissioner Office ha chiesto di vietare tecnicamente la possibilità di mettere "like" e "cuoricini" ai minorenni, il che dunque prevederebbe un "rigido controllo" dell'età degli utenti qualora questi si apprestino a mettere un "mi piace" online.

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    Questo, se applicato, spaccherebbe in ogni caso Internet - almeno nel Regno Unito - tra minorenni e maggiorenni. Il progetto si inserisce in una riforma più ampia di Internet da parte del governo britannico, che tra le altre cose vuole punire come "direttamente responsabili" i social network che non rimuovono tempestivamente contenuti "pericolosi, devianti o autolesionisti" per i giovanissimi utenti. Si prevedono sanzioni pensantissime, in caso di mancato rispetto delle regole, pari fino al 4% dei profitti globali dei giganti social.

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