Enrico Girardi per corriere.it
MIKIS THEODORAKIS 55
Con la scomparsa di Mikis Theodorakis, avvenuta all’età di 96 anni, tramonta un vessillo tra i più sbandierati della storia greca contemporanea. Attivo già da ragazzo nella lotta di resistenza contro il nazismo, il musicista non s’è mai tirato indietro, infatti, dal difendere orgogliosamente le sue ragioni politiche, culturali e musicali, in difesa della cultura nazionale e delle sue antichissime tradizioni.
Il compositore e direttore d’orchestra che già a 17 anni si affermava in pubblico come erede della tradizione musicale greca, ha partecipato alla Guerra civile del 1946-49 e ha conosciuto il campo di concentramento; mutato il panorama politico, ha fatto parte del Parlamento nazionale; è stato attivo, dopo l’avvento della dittatura dei colonnelli, nel fronte patriottico, è stato fondatore del partito filocomunista dell’Eda, ha conosciuto il carcere e il confino subendo, insieme con i famigliari, vessazioni di ogni tipo e la messa all’indice della sua produzione.
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Ma è per quest’ultima che viene ricordato l’autore di «Zorba il greco» (la composizione della colonna sonora del film diretto da Michael Cacoyannis nel 1964, nota anche come Sirtaki prima in classifica per quattro settimane nel 1965 in Italia). Forte di un apprendistato solido – Theodorakis si era specializzato presso la formidabile bottega di Olivier Messiaen a Parigi –, il compositore ha sempre mirato al difficile connubio tra la tradizione classica centroeuropea e i bizantinismi del canto popolare locale, nella consapevolezza delle condizioni sempre più specialistiche della musica d’avanguardia.
ZORBA IL GRECO
E c’è riuscito, conquistando al culto della sua musica masse impensabili, soprattutto nel genere della canzone, là dove cioè il sapere e l’invenzione si traducono nella forma più elementare e accessibile. Ne ha composte a centinaia. Di molte non sappiamo né il titolo né i contenuti, eppure basta accennarle per scoprire che le conosciamo da sempre.
Ma non di sole canzoni vive il suo catalogo, che comprende opere liriche e balletti, musiche di scena e per il cinema, lavori sinfonici e cameristici: tutte pagine che documentano la facile vena melodica, la brillantezza ritmica e quei colori timbrici che derivano dalla particolare organologia greca.
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