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    LA GUERRA DEI 30 ANNI TRA BERLUSCONI E “LE TOGHE ROSSE” - DALL’AVVISO DI GARANZIA DEL 1994 ALL’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO RUBY TER, L'ETERNO SCONTRO TRA CAV E PROCURE - UN'UNICA BATTAGLIA PERSA, QUELLA DELLA CONDANNA NEL PROCESSO MEDIASET A 4 ANNI, DI CUI TRE CONDONATI ED IL RESTO TRASCORSI IN AFFIDAMENTO AI SERVIZI SOCIALI – ALLE ACCUSE DI AVER PAGATO IL SILENZIO DI RUBY E ALTRE GIOVANI OSPITI NELLE SERATE DEL "BUNGA-BUNGA" IL CAV REPLICO': "STO MANTENENDO LE RAGAZZE. NON PAGO, AIUTO. MI SENTO RESPONSABILE PERCHE'..."


     
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    Estratto dell'articolo di Giuseppe Guastella per il Corriere della Sera

     

    LA CARD DI SILVIO BERLUSCONI SU INSTAGRAM DOPO L'ASSOLUZIONE AL PROCESSO RUBY TER LA CARD DI SILVIO BERLUSCONI SU INSTAGRAM DOPO L'ASSOLUZIONE AL PROCESSO RUBY TER

    Una guerra politico-giudiziaria durata più di 30 anni con un'unica battaglia persa, quella della condanna nel processo Mediaset a 4 anni, di cui tre condonati ed il resto trascorsi in affidamento ai servizi sociali, per la quale subì anche l'umiliazione della decadenza dal seggio del Senato e della incandidabilità per la legge Severino. Poi una lunga serie di proscioglimenti, assoluzioni e prescrizioni, talvolta grazie a leggi critiche perché ad personam e in due casi per amnistia. «La magistratura di sinistra vuole farmi fuori», ha detto più volte.

     

    Nel 2011 aveva rivelato che i processi gli erano costati un miliardo (compresi i circa 500 milioni del Lodo Mondadori). Somma che nei 12 anni successivi deve essere ulteriormente accresciuto, basti pensare ai soli processi Ruby uno e ter in cui è stato assolto.

     

    Un esercito Sono più di un gruppo di avvocati, tra i più quotati e pagati del Paese, che hanno lavorato per Berlusconi e per le sue società. Centinaia e centinaia i magistrati, gli investigatori, i testimoni, gli indagati e gli imputati che sono stati coinvolti nelle udienze. «I magistrati hanno sempre avuto per me un'ossessione patologica, prima quando ero un imprenditore di successo, un astro nascente a Milano, e poi le accuse si sono moltiplicate quando sono diventato presidente del Consiglio», dichiara il Cavaliere nel 2015.

    CORRIERE DELLA SERA AVVISO DI GARANZIA BERLUSCONI CORRIERE DELLA SERA AVVISO DI GARANZIA BERLUSCONI

     

     

    «Mio padre è l'uomo più perseguitato del mondo, con 86 processi e più di 4.000 udienze», protesta la figlia Barbara il 15 febbraio 2023 dopo l'assoluzione nel primo grado del Ruby ter.

     

    (...)

     

    L'avviso di garanzia a Napoli I guai veri cominciano con il famoso avviso di garanzia notificato dal pool Mani pulite il 22 novembre 1994 mentre, appena sceso in politica e vinte le elezioni con la sua Forza Italia, presiede a Napoli il vertice Onu sulla criminalità transnazionale. È il punto di rottura, lo spartiacque dopo il quale la giustizia diventa il terreno di scontro che vede lui da una parte e dall'altra la sinistra e una fetta consistente della magistratura. Nell'inchiesta per corruzione l'allora premier è accusato di aver versato anni prima tangenti ad ufficiali della Guardia di Finanza che avevano eseguito delle verifiche fiscali in quattro società del suo gruppo imprenditoriale. Condannato nel 1998 in primo grado a 2 anni e 9 mesi di reclusione, prescritto in Appello nel 2000, Berlusconi è assolto definitivamente in Cassazione l'anno dopo.

    DAVID MILLS TESSA JOWELL 1 DAVID MILLS TESSA JOWELL 1

     

     

    All Iberian Il primo troncone del processo All Iberian terrà banco sui giornali per molti anni. Nel 1996 Berlusconi viene accusato di aver finanziato illecitamente tra il 1991 e il 1992 con 21 miliardi di lire il Psi di Bettino Craxi attraverso la società off shore All Iberian. Dopo la condanna in primo grado a 2 anni e 4 mesi, in appello (nel 1999) e in Cassazione (2000) viene prosciolto per intervenuta prescrizione. Nell'All Iberian 2, invece, la Procura di Milano lo accusa di aver corrotto con 600 mila dollari l'avvocato inglese David Mills affinché disse il falso nel procedimento per le tangenti Gdf e nel primo All Iberian.

     

    karima el mahroug a porta a porta 6 karima el mahroug a porta a porta 6

    Mills, che durante questo processo si separerà dalla moglie Tessa Jowel, che allora era ministro del governo di Tony Blair, è condannato a 4 anni e mezzo, ma ottiene la prescrizione nel 2012. Allo stesso modo si chiude quell'anno il processo al Cavaliere accusato della corruzione dell'avvocato che era stato arrestato nel 2008 dal Lodo Alfano, norma che prevedeva la sospensione dei processi per le quattro più alte cariche dello Stato, poi bocciata dalla Corte costituzionale dopo che aveva infiammato lo scontro politico.

     

    Consolidato Fininvest Ma una nuova inchiesta è già matura: quella sul bilancio consolidato della Fininvest. L'ipotesi era che fossero state impiegate società estere del gruppo Fininvest per gestire circa 1.500 miliardi di lire fuori dal bilancio consolidato per una serie di scopi, come aggirare la legge Mammì sulla regolamentazione del sistema televisivo, coprire le perdite e pagare in nero calciatori e atleti della galassia sportiva che allora faceva parte dell'impero berlusconiano. Bisogna attendere il 2005 per vedere la fine del processo di primo grado a Milano e il proscioglimento di Silvio Berlusconi «perché il fatto non è più previsto come reato» dopo che il suo governo aveva depenalizzato il falso in bilancio, una legge che aveva portato al calor bianco la temperatura della politica.

    ruby karima el mahroug ADDIO A BERLUSCONI ruby karima el mahroug ADDIO A BERLUSCONI

     

    La condanna e l'affidamento La condanna nel processo Mediaset è una ferita che non si è mai rimarginata per il Cavaliere, costretto a scontare l'anno residuo in affidamento ai servizi sociali recandosi, tra aprile 2014 e marzo 2015, in una casa di cura per anziani a Cesano Boscone, dove si presenta una volta alla settimana protetto dalla scorta ed inseguito dai giornalisti. Un'indagine enorme che nasce dalla vicenda della All Iberian e per la quale nella primavera del 2005 viene chiesto il rinvio a giudizio per una serie di imputati.

     

    karima el mahroug a porta a porta 4 karima el mahroug a porta a porta 4

    Riguarda i fondi neri, approvati su due società off shore, provenienti dalla compravendita dei diritti dei film di case cinematografiche americane destinate alle tv del Biscione. La prima sentenza termina ad ottobre 2012 con la condanna a 4 anni di Berlusconi e l'applicazione di tre anni di indulto, confermata nel 2013 in Appello e in Cassazione. A novembre 2013 essa porta alla decadenza da senatore e all'affidamento in prova. Nel 2018 Berlusconi ricorre alla Corte di Strasburgo dopo aver ottenuto la riabilitazione. Lodo Mondadori e Sme Ci sono poi i processi sulla corruzione di alcuni giudici romani per la vendita del colosso alimentare Sme e per il Lodo Mondadori dai quali uscirà indenne. Assolto nella vicenda Sme dall'accusa di corruzione fino in Cassazione (2007), per il Lodo Mondadori, dove è imputato con l'ipotesi di aver comprato nel 1991 la sentenza sulla proprietà della casa editrice, dopo il proscioglimento in udienza preliminare a Milano il processo si esaurisce per prescrizione in appello e in Cassazione.

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    Nel 2013, però, la causa civile promossa dalla Cir assegna alla società di Carlo De Benedetti un risarcimento di 500 milioni di euro a carico di Fininvest. Un boccone amaro difficile da digerire.

     

    I processi Ruby Anche il fascino femminile è stato fonte di grattacapi giudiziari per Berlusconi. A Bari è in piedi il processo per induzione a mentire e per aver pagato, dice l'accusa, le bugie dell'imprenditore Gianpaolo Tarantini agli inquirenti che indagavano sulle escort portate nelle sue residenze. Ma sono i processi Ruby sulle «cene eleganti» ad Arcore mentre era premier ad indignare lui ei parlamentari di FI che nel 2013 arrivano addirittura a manifestare nel palazzo di giustizia di Milano mentre Berlusconi è ricoverato al San Raffaele per l'uveite (i problemi di salute degli ultimi anni hanno causato il rinvio di parecchie udienze).

     

    BERLUSCONI RUBY BUNGA BUNGA BERLUSCONI RUBY BUNGA BUNGA

    Nel Ruby uno è imputato di prostituzione minorile e concussione per aver avuto rapporti nel 2010 con l'allora 17enne Karima «Ruby» El Mahroug e per aver telefonato alla questura di Milano, dove la ragazza era stata portata dopo un fermo per furto, dicendo che era la nipote del premier Mubarak e mandando Nicole Minetti a riprenderla. Condannato in primo grado a 7 anni, viene assolto in Appello e Cassazione. Finisce di nuovo imputato per corruzione in atti giudiziari nel Ruby ter con l'accusa di aver pagato i silenzi e le falsità della marocchina e di una trentina di altri ospiti nelle serate del bunga bunga a Villa San Martino.

     

    RUBY BERLUSCONI RUBY BERLUSCONI

    «Sto mantenendo le ragazze. Non pago, aiuto. Mi sento responsabile perché hanno commesso l'unico reato di accettare un invito a cena a casa del presidente del Consiglio e sono state rovinate», aveva detto ad aprile 2013 rivelando i sussidi da 2.500 euro in un'udienza del processo Ruby. Secondo i pm milanesi, le ospiti gli sono costate più di due milioni. Il 16 febbraio viene assolto, come prima era avvenuto anche nei processi-satellite a Roma ea Siena. Mi sento responsabile perché hanno commesso l'unico reato di accettare un invito a cena a casa del presidente del Consiglio e sono state rovinate», aveva detto ad aprile 2013 rivelando i sussidi da 2.500 euro in un'udienza del processo Ruby.

     

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