1. LA MAMMA DI LEONARDO SCARICA IL CONVIVENTE "ERA TRA LE SUE BRACCIA"
Marco Benvenuti per ''La Stampa''
«Non voglio finire in carcere».
Piange e proclama la sua innocenza Gaia Russo, la 22enne novarese fermata venerdì sera con il compagno Nicolas Musi per l' omicidio del figlioletto Leonardo, di 19 mesi. Ai domiciliari in una comunità protetta, si è presenta ieri davanti al gip Raffaella Zappatini per la convalida e l' interrogatorio.
gaia russo
Felpa blu e grigia sopra una maglietta rossa, pantacollant neri e scarpe da ginnastica, cerca di sminuire la sua responsabilità pur senza accusare direttamente il fidanzato: «Dormivo, ho sentito urlare, sono andata a vedere e Nicolas aveva Leo in braccio. Mi ha detto che era caduto dal lettino». Il giovane biellese, che convive con Gaia da gennaio, da quando la coppia ha scoperto di aspettare una bambina, non risponde al giudice che va in carcere per ascoltarlo. Silenzio. In silenzio da giovedì sera, quando per la prima volta viene chiamato in Procura e si limita a dire: «Ho la coscienza a posto». I legali dei due, gli avvocati Alessandra Gibbin e Barbara Grazioli, chiedono solo riserbo.
Gaia Russo alterna pianti a momenti di lucidità in cui racconta, spesso con distacco, quanto avvenuto nell' appartamento di corso Trieste, alla periferia di Novara, ottenuto partecipando a un progetto per assistenza a madri single.
gaia russo nicolas musi
Nega maltrattamenti e percosse fatte da lei al figlio. Lascia intendere che il violento è il compagno. Che ha precedenti di polizia per percosse e lesioni e anche nel rapporto di coppia tendeva a prevaricare. Agli investigatori si presenta da subito il quadro di una donne succube. Lui le aveva anche tolto il cellulare e aveva le credenziali per controllare il profilo Facebook di lei. E' per questo motivo che continuava ad aprire nuovi profili: a causa della valanga di insulti e minacce saranno oscurati nelle prossime ore.
Ma la risposta dei novaresi non è solo rabbia e imprecazioni sui social. Ieri sera in centinaia hanno partecipano a una fiaccolata in centro. E il sindaco Alessandro Canelli proclama il lutto cittadino per oggi, in occasione del funerale. In tutti gli uffici comunali sarà rispettato un minuto si silenzio in concomitanza col rito celebrato alle 14 in duomo dal vescovo Franco Giulio Brambilla. Le bandiere degli edifici pubblici saranno a mezz' asta.
Da domani continueranno le indagini. Il pestaggio di giovedì non è un caso isolato. Anche nei giorni precedenti sembra che il giovane abbia alzato le mani, sotto l' effetto di droghe.
Ma la compagna non ha mai presentato denunce.
2. BIMBO MORTO A NOVARA, LA MADRE NEGA E IL COMPAGNO TACE
gaia russo con leonardo
(ANSA) "Non sono stata io". Gaia Russo si è difesa così, interrogata dal giudice, dall'accusa dell'omicidio del figlioletto di venti mesi. Il compagno, Nicholas Musi, ha continuato ad avvalersi della facoltà di non rispondere. Le strade della coppia di Novara stanno cominciando a separarsi. Ma nessuno dei due, adesso, insiste nel negare l'evidenza. Il piccolo Leonardo non era "caduto dal lettino", come disse la mamma quando chiamò il 118, ma fu picchiato brutalmente.
A chiarire il resto sarà l'inchiesta. Il gip Raffaella Zappatini, accogliendo le richieste della procura, ha convalidato il fermo di Gaia e Nicholas, disponendo la custodia in carcere per lui e i domiciliari in una struttura protetta per lei, che è incinta di cinque mesi. La giovane donna ha risposto alle domande del giudice per un'ora e mezza e, pur non avendo accusato esplicitamente il compagno, ha sostenuto di non avere alcuna responsabilità. Giovedì scorso c'erano solo loro due con Leonardo in quella casa dove il bimbo è stato massacrato di botte.
A provocare la morte è stato un colpo violento all'addome: ha provocato un'emorragia traumatica al fegato, che l'ha portato al decesso in meno di mezz'ora. Ma sul corpicino il medico legale ha riscontrato ecchimosi e lesioni un po' ovunque: sul capo, sul torace, sulla schiena, perfino sui genitali. Lesioni risalenti alla mattina. E altri segni di lesioni risalenti a tempo addietro.
I familiari di Gaia qualcosa avevano intuito, ma mai si sarebbero immaginati l'orrore che Leo, come chiamavano il piccolo, viveva da tempo. Da quando, così hanno dichiarato, Gaia era andata a vivere con Nicholas, di cui era rimasta incinta. E ora accusano l'uomo di averla soggiogata. Una sensazione avuta anche dal pm Ciro Caramore, ma che non sembra mutare la posizione della giovane: è infatti accusata (come Nicholas Musi) di omicidio volontario pluriaggravato. Un'accusa da ergastolo.
bimbo ucciso a novara Gaia Russo e Nicholas Musi
Oggi, alle 14, in Duomo il vescovo Franco Giulio Brambilla officerà le esequie di Leonardo; ieri sera, invece, è stata organizzata una fiaccolata in centro a Novara per ricordare quell'angelo 'puro e delicato' come ha scritto del piccolino la nonna Tiziana Saliva, che sui social ricorda l'ultima giornata felice trascorsa col nipotino "bellissimo, sempre sorridente, allegro, vivace, intelligente, furbo e rubacuori".
"'Gnogna' - scrive la nonna - ti ha comprato l'antivento rosso, e il 100 grammi e la felpa verde e senape da abbinare al pantalone. E anche il cappellino nuovo di cotone perché 'gnogna' voleva comprarti il berretto con i Pigiamini. Ma a te non piace il berretto, forse perché piace a quel mostro che dieci giorni dopo questa giornata felice ti ha rubato il futuro. Maledetto!", dice riferendosi al compagno della figlia, anche se non lo nomina mai.
"Non ho notato nulla che potesse farmi sospettare che sarebbe stata l'ultima volta che ti avrei visto", insiste la nonna. "Se avessi saputo che quel pianto di distacco era una richiesta d'aiuto - è un altro passaggio del lungo post - sarei andata contro tutti ma non ti avrei lasciato. Quella tua vocina mi rimbomba nella testa senza tregua e mi sembra di impazzire. Come potevo immaginare che fosse l'ultimo nostro saluto, l'ultimo nostro bacio, l'ultimo nostro abbraccio...".