Edoardo Sassi per il “Corriere della sera - Edizione Roma”
I MARMI DELLA COLLEZIONE TORLONIA
Se ne parla da almeno tre anni. È stata più volte annunciata. Altrettante volte rinviata e messa in discussione. Ma alla fine la mostra dei marmi antichi della leggendaria collezione Torlonia - secondo gli studiosi la più importante raccolta privata al mondo - si farà. Da ieri c' è una data ufficiale: dal 25 marzo 2020, primo mercoledì di primavera, al 10 gennaio 2021 l' apertura al pubblico. E c' è anche un elenco (con tanto di foto) delle sculture: 96 esemplari su una raccolta di 620 pezzi. Si vedranno, tra le altre, la celebre Hestia Giustiniani , la serie dei busti imperiali e dei ritratti, compresi i «12 Cesari», la Fanciulla da Vulci e altri capolavori di statuaria greco-romana.
Il resto era tutto noto. Dal nome dei curatori della mostra, Salvatore Settis e Carlo Gasparri, al luogo dell' esposizione: le rinnovate sale dei Musei Capitolini a Palazzo Caffarelli, che apriranno al pubblico per l' occasione con progetto targato Sovraintendenza capitolina e firmato dall' architetto David Chipperfield. Titolo scelto per l' esposizione The Torlonia Marbles.
I MARMI DELLA COLLEZIONE TORLONIA
Collecting Masterpieces, in lingua inglese e con vocazione internazionale per una mostra che, è stato confermato ieri dal ministro Dario Franceschini, dopo Roma farà tappa in almeno due musei internazionali «di primissimo livello» (si parla del Louvre e di un museo americano, ma non c' è nulla di ufficiale).
L' agognata mostra dovrebbe mettere (forse) la parola fine all' eterna querelle - nota anche questa - che in passato ha visto su fronti opposti Stato italiano e proprietà Torlonia (il privatissimo museo nel Palazzo di via della Lungara, aperto per pochi nel 1875, fu definitivamente chiuso alle visite nel 1976 dopo la trasformazione in miniappartamenti e con ammassamento dell' intera collezione).
Parrebbero risolte anche le contese tra gli eredi di don Alessandro Torlonia, il principe scomparso nel 2017, che avevano portato a un sequestro giudiziario (poi revocato) di opere d' arte (alcune note, altre no) valutate nel loro complesso due miliardi di euro.
Dunque i Marmi Torlonia - di fatto quasi mai visti, cosa che ha contribuito a creare intorno a loro un' aura di leggenda - si vedranno. Restaurati grazie all' intervento dello sponsor della mostra, Bvlgari.
I MARMI DELLA COLLEZIONE TORLONIA
Confermata anche, durate l' affollata conferenza stampa di ieri (con Franceschini, il vicesindaco Luca Bergamo, il presidente della Fondazione Torlonia Alessandro Poma Murialdo, nipote del principe, Jean-Christophe Babin, ceo Bulgari, Settis), la destinazione museale, permanente, per l' intera collezione (vero, complesso nodo della questione) dopo la passerella internazionale dei 96 esemplari. Sarà a Roma, questo è certo. Il Mibact metterà l' edificio (tante voci, ma ancora non si sa quale). La Fondazione Torlonia le statue. Il resto, si vedrà.