VLADIMIR PUTIN XI JINPING BY EDOARDO BARALDI
1 - DAGONOTA
La Russia si sta legando mani e piedi alla Cina? Sì, no, forse. Di sicuro, non è una buona notizia per noi, ma nemmeno per Mosca. È vero che Putin sta cercando di aggirare l’isolamento in cui ha infilato il suo Paese dopo la guerra in Ucraina ricorrendo a un asse privilegiato con Pechino.
Lo dimostrano le parole al miele del ministro degli esteri cinese Wang Yi di questa mattina (“La nostra relazione è solida come una roccia”), e il possibile accordo con il circuito cinese Unionpay per aggirare lo stop di Visa e Mastercard. Il problema per “Mad Vlad” è che un asse con Xi Jinping sarebbe tremendamente sbilanciato e sfavorevole per Mosca. Insomma, Putin diventerebbe il Lukashenko del presidente cinese.
putin xi jinping
Come fa notare l’economista Paul Krugman in un thread su Twitter: “Cina e Russia sono tecnicamente vicini, ma non lo sono in termini economici. L'economia russa si basa per lo più sulla parte occidentale, quella a ovest degli Urali, quella cinese invece a oriente, vicino alle coste”.
Senza considerare il peso delle due economie. La Cina è la seconda potenza mondiale, e potenzialmente è proiettata a scalzare gli Usa dal loro primato. Scrive ancora Krugman: “La Russia è davvero piccola rispetto alla Cina. Quindi, se si immagina che Xi Jinping e Putin formeranno un nuovo “asse autoritario”, la Russia sarebbe decisamente il partner minore, in maniera schiacciante”.
UNIONPAY
Per fare un paragone: “La Russia è molto meno potente rispetto alla Cina di quanto lo fosse l'Italia di Mussolini rispetto alla Germania”. L'unica cosa che la Russia avrebbe potuto avere per compensare questo squilibrio era la sua reputazione militare, cioè la letalità e l’efficacia del suo esercito.
Ma quella reputazione, scrive Krugman, “è già andata perduta nel fango ucraino. Sarebbe ironico se il tentativo di Putin di ristabilire l'impero finisse per trasformare la Russia in uno stato vassallo cinese. Ma questo è esattamente ciò che accadrà se si affida alla Cina per salvarlo”
The speed with which Russia has been cut off from the world economy has been as stunning as the slowness with which Russian forces have advanced in Ukraine. But can Putin offset the de facto blockade by dealing with China? That would be harder than many imagine 1/
— Paul Krugman (@paulkrugman) March 5, 2022
carriarmati russi distrutti con missile javelin2
2 - HUAWEI STA AIUTANDO PUTIN
Dagotraduzione dal Daily Mail
Huawei avrebbe aiutato la Russia a stabilizzare la rete Internet dopo gli attacchi informatici subiti da parte di gruppi di hacker di tutto il mondo. I siti web del governo e dei media russi, infatti, dopo l’invasione dell’Ucraina sono finiti down molte volte.
XI JINPING E VLADIMIR PUTIN
Secondo quanto riferito, Huawei, che avrebbe cinque centri di ricerca in Russia, si è “precipitata in soccorso alla Russia” per proteggere la sua rete Internet dagli attacchi. Un rapporto apparso su un sito di notizie cinese, successivamente cancellato, sosteneva ad esempio che il gruppo di Shenzen avrebbe formato “50.000 esperti tecnici in Russia”. Non solo. Sempre secondo questo rapporto, l’azienda starebbe pensando di espandersi a Mosca “in campi all’avanguardia come l'intelligenza artificiale, il cloud computing e il riconoscimento facciale”.
carro armato russo distrutto
Il deputato britannico (conservatore) Iain Duncan-Smith giovedì scorso ha sollevato la questione alla Camera dei Comuni inglese: “Sono preoccupato che un’azienda considerata dal governo del Regno Unito una minaccia tanto essere esclusa dalle forniture per la rete 5G sia ancora qui. Dovrebbe esserci un'indagine completa ora perché se stiamo sanzionando gli oligarchi che hanno aiutato Putin, dovremmo guardare anche alle aziende che hanno aiutato Putin”.
XI JINPING E VLADIMIR PUTIN
Le aziende cinesi temono sanzioni secondarie da parte degli Stati Uniti se si scopre che stanno aiutando le aziende russe a eludere le misure. Huawei è stata già duramente colpita dalle sanzioni statunitensi, introdotte nel 2019 per timori sulla sicurezza nazionale. Ha seguito il Regno Unito, vietando al gruppo di fornire apparecchiature per la rete 5G.
UNIONPAY
3 - UCRAINA, STOP A VISA-MASTERCARD: MOSCA CHIEDE AIUTO AI CINESI DI UNIONPAY
Dopo le sanzioni internazionali e il blocco dei circuiti Visa-Mastercard, la Russia cerca rifugio nella vicina Cina: Sberbank sta lavorando alla possibilità di emettere carte co-badged di Mir, un sistema di pagamento attivo in Cina e gestito da Unionpay. Lo riferisce Interfax. Sberbank ha fatto già sapere che le sanzioni annunciate da Visa e Mastercard, che sospendendo le operazioni a causa dell'invasione dell'Ucraina, non influenzeranno gli utenti delle carte che sono state emesse in Russia.
VERTICE VIRTUALE PUTIN XI JINPING
"Sberbank sta lavorando sulla possibilità di emettere carte con Mir-UnionPay", ha detto in una nota la principale banca russa. "Stiamo già lavorando all'emissione di carte UnionPay, il sistema di pagamento nazionale della Cina.
Con questa carta, possiamo effettuare pagamenti in 180 paesi del mondo", ha detto anche Alfa Bank sul suo account Telegram. Secondo le agenzie di stampa russe, Rosbank, Tinkoff-Bank, Raiffeisen e MKB hanno fatto sapere che stanno anche lavorando allo stesso progetto. La Russia, specialmente il suo settore finanziario e bancario, è stata bersagliata da sanzioni su una scala mai vista dopo l'invasione dell'Ucraina.
convoglio russo distrutto dalle forze ucraine 1
Guerra Russia-Ucraina, Biden: “Bene lo stop al servizio Visa-Mastercard in Russia”
Nel colloquio con il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelenskyy, il presidente degli Stati uniti, Joe Biden, ha sottolineato le azioni in corso intraprese con i suoi alleati e l'industria privata per aumentare i costi sulla Russia per la sua aggressione in Ucraina.
In particolare, riferisce la Casa Bianca, "ha accolto con favore la decisione di Visa e Mastercard di sospendere il servizio in Russia".
VLADIMIR PUTIN E XI JINPING
Biden ha messo in rilievo che la sua amministrazione sta aumentando la sicurezza, l'assistenza umanitaria ed economica all'Ucraina e sta lavorando a stretto contatto con il Congresso per garantire ulteriori finanziamenti e ha ribadito la sua preoccupazione per il recente attacco russo a una centrale nucleare ucraina.
Il presidente Usa ha infine lodato l'abilità e il coraggio degli operatori ucraini che hanno mantenuto i reattori in condizioni di sicurezza.
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