Carlo Tecce per il “Fatto quotidiano”
MEDIASET PREMIUM
Mediaset Premium ha risolto con arguzia la questione abbonamenti: li regala. O quasi. Il pacchetto cinema e serie tv è svenduto a un euro al mese per un anno. Quest' ultima campagna promozionale è molto sobria, forse non viene reclamizzata per non caricare l' azienda di troppe spese, poiché non appare sensato discettare di guadagni.
I potenziali clienti vengono contattati da un call center che dispone di un elenco di cittadini col profilo più adatto a un servizio di una televisione a pagamento, e dunque sono soprattutto ex utenti. Il numero con prefisso milanese è attivo da un paio di giorni. E sempre da un paio di giorni, pochi negozi di elettronica - come dimostra il sito Calcio e Finanza - espongono un essenziale cartellino che illustra il gentile omaggio.
Marco Rosini (Direttore Commerciale Mediaset Premium) - Franco Ricci (AD Mediaset Premium) – Pier Silvio Berlusconi (Vice Presidente e Amministratore Delegato Mediaset) - Yves Confalonieri (Direttore
Perché tanta generosità dal Biscione? Il motivo è semplice. Come promesso agli analisti che lo scorso 11 novembre hanno affondato il titolo di Mediaset in Borsa (-9,45%e sospensione per eccesso di ribasso), entro l' anno Premium vuole conquistare quota 2 milioni di abbonati. Un mese fa, di questi tempi, il Biscione ne ha dichiarati circa 1,9 (a giugno, erano 1,75).
Non occorre azionare la calcolatrice o sviscerare il bilancio: l' acclamata esclusiva per la Champions League - un triennio di sberleffi a Sky al prezzo di 630 milioni - non ha rilanciato Premium. Il contrario: l' ha appesantita. Il calcio non è incluso nel pacchetto dei saldi a un euro, ma è proposto con una formula onnicomprensiva a 19.
Il dilemma rimane invariato: Premium riuscirà ad assorbire l' investimento di 630 milioni? Nei primi nove mesi di quest' anno-quindi un periodo che comprende l' inizio della stagione di Champions - i ricavi di Premium erano di 406 milioni di euro, soltanto 4 in più rispetto al 2014. La brutta notizia per il Biscione è che, nel 2014 appunto, la Champions era trasmessa da Sky.
mediaset premium
La tanto declamata "esclusiva", almeno fino a settembre, non ha apportato particolari benefici. Quello che è aumentato in maniera considerevole, invece, non è piacevole. Salgono i costi operativi, passati da 699 a 769 milioni e gli ammortamenti dei diritti tv, balzo da 538 a 558 perché pure il campionato italiano è pagato di più. Ma la capogruppo Mediaset chiuderà l' esercizio 2015 in attivo.
Sul tema Premium, in quel di Cologno Monzese, sono parecchio suscettibili. Perché ancora si ritengono una multinazionale capace di gestire un esborso da 630 milioni, innovare, competere.
piersilvio berlusconi
Questa seconda vita di Premium, più calcio e più film di qualità (accordi con Nbc Universal e Warner Bros), l'ha concepita Pier Silvio Berlusconi. Il padre Silvio, più attento a custodire il passato piuttosto che aggredire il futuro, avrebbe ceduto l' attività a pagamento all' eterno amico -nemico Rupert Murdoch. Ma Pier Silvio, assieme al dirigente Yves Confalonieri (figlio di Fedele), ha allestito una versione più appetibile di Premium.
Non sarà gennaio, allora, il momento per decretare il successo o il fallimento del progetto di Pier Silvio, ma i prodromi non sono così esaltanti. E l' analisi, semmai, non va ristretta a Premium. Perché il mercato pay tv è ormai arato, e non ha mai raggiunto levette che imprudenti centri studi indica vano qualche anno fa. La stessa Sky, che doppia Mediaset in termini di utenti (ne ha 4,75 milioni), agisce in uno spazio stretto, e perciò consolida la presenza sui canali gratuiti del digitale.
SILVIO E PIERSILVIO BERLUSCONI FINALE DI CHAMPIONS - BARCELLONA JUVENTUS FINALE DI CHAMPIONS - BARCELLONA JUVENTUS - MESSI SUAREZ NEYMAR FINALE DI CHAMPIONS - LA FESTA DEI TIFOSI DEL BARCELLONA
Spronato da alcuni amici non italiani che lavorano nel settore, forse ha ragione l' ex Cavaliere che in privato spinge per un patto di non belligeranza con Sky. La concorrenza fa male. A Mediaset conviene destinare gli sforzi al mercato tradizionale, la televisione generalista. Senza invadere il terreno di Sky, che poi reagisce con la ferocia tipica dello squalo Murdoch. Magari Pier Silvio sta puntato allo stesso traguardo, ma percorrendo un itinerario diverso.