DAGONEWS
LEONARDO DEL VECCHIO NAGEL
Leonardo Del Vecchio è vicino a ottenere dalla BCE l'autorizzazione a salire fino al 20% di Mediobanca. Ma in Italia c'è un gruppetto di finanzieri ''pesanti'', capeggiati da Nagel e Cimbri, che non gradiscono questa scalata spericolata dell'85enne miliardario. Tra le ultime carte che pensano di giocarsi per fermare l'ascesa in Piazzetta Cuccia e dunque nelle Assicurazioni Generali c'è il golden power.
Già, perché se la BCE è il regolatore europeo, anche il governo italiano potrebbe mettere becco, avendo appena rafforzato la norma che permette di interferire nelle operazioni di società straniere su gruppi strategici italiani (e qui sicuramente si tratta di due gruppi molto strategici). Il dettaglio che non sfugge a chi segue la faccenda è che la società che sta scalando Mediobanca si chiama Delfin e ha sede non ad Agordo ma in Lussemburgo.
Sergio Erede
Dunque la ''comodità fiscale'' di aver messo la cassaforte di famiglia nel granducato potrebbe trasformarsi per Del Vecchio in un boomerang, se il governo volesse interpretare in modo restrittivo la norma (e può farlo).
Intanto in Generali, sia Del Vecchio che Calta aspettano il verdetto Bce per sferrare un attacco a Donnet (attacco per ora bloccato dall'avvocato Sergio Erede).
caltagirone donnet Alberto Nagel Caltagirone