Estratto dell'articolo di Stefano Massini per “la Repubblica”
padre in barella al funerale del figlio 2
Un padre e un figlio che insieme, gridando, scendono a picco nel vuoto. Si potrebbe pensare a un luna park, alle montagne russe di un parco di divertimenti, in uno spensierato giorno di vacanza dal lavoro e dalla scuola. Invece no. Invece era un giorno di lavoro, i due si stavano guadagnando da vivere (o dovremmo dire “da morire?”) quando, gridando, sono precipitati dal cestello ribaltato di una piattaforma, insieme a un terzo operaio come loro.
Uno dei tanti incidenti sul lavoro, stavolta in località Codigoro, che ci consegna il verdetto di due morti e di un ferito grave.
Il figlio è morto, il padre è sopravvissuto. Ed ecco che al funerale, nella chiesa ortodossa di Ferrara, qualcuno scatta la fotografia con la bara del figlio e, accanto, sdraiato su una lettiga da ospedale e gli arti ingessati, il padre in attesa di essere operato.
padre in barella al funerale del figlio 1
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Fanel ha 48 anni, e nella foto allunga la mano come a stringere quella del figlio, Robert, che come tutti i ventenni viveva di progetti, di passioni e di musica (suonava nel complesso degli Sly Kids che in molti hanno applaudito sui palchi della Romagna). Ma nel maggio del 2023 un colpo di forbici, come i latini immaginavano facessero le Parche, ha reciso il filo del suo cantiere esistenziale, e lo ha fatto a pochi metri dal padre con cui condivideva il panino a pranzo e le battute coi colleghi, il freddo della mattina presto e il sudore del sole a picco.
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