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    LA PROPAGANDA SI SCONTRA CON LA REALTÀ – LE PROMESSE ELETTORALI DI MELONI, SALVINI E COMPAGNIA SI INFRANGONO DI FRONTE ALLA SITUAZIONE ECONOMICA HORROR: IL RAPPORTO TRA DEFICIT E PIL SUPERERÀ AMPIAMENTE IL LIMITE DEL 3,7% FISSATO A PRIMAVERA. LA SOLA SPESA PER INTERESSI SUI TITOLI DI STATO, L’ANNO PROSSIMO, PORTERÀ VIA 14 MILIARDI DI EURO. E LA MELONI È DI FRONTE A UN BIVIO: TAGLI IMPOPOLARI O UN NEGOZIATO (QUASI IMPOSSIBILE) IN EUROPA SUL DEFICIT…


     
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    Estratto dell’articolo di Vittorio Malagutti per “Domani”

     

    SEMO GENTE DI PORCATA - VIGNETTA BY MANNELLI SEMO GENTE DI PORCATA - VIGNETTA BY MANNELLI

    Mentre il governo si avvia faticosamente alla definizione della prossima manovra di bilancio, dai mercati arrivano altri segnali chiari, e tutt’altro che rassicuranti, verso Roma. Ieri […] il rendimento dei Btp a dieci anni ha varcato la soglia del 4,65 per cento […]

     

    Anche lo spread si è allargato fino a quota 186 punti, il valore più elevato da fine maggio. Questo significa che il rischio Italia continua ad aumentare perché gli investitori vedono un esecutivo sempre più in difficoltà in vista dell’approvazione della Nadef, la nota di aggiornamento al Def della primavera scorsa.

     

    […] Con il documento che dovrà essere presentato entro giovedì, il governo è chiamato ad aggiornare gli obiettivi di finanza pubblica per i prossimi anni alla luce dell’andamento dell’economia.

     

    IL CONTO DEL SUPERBONUS - MEME BY OSHO IL CONTO DEL SUPERBONUS - MEME BY OSHO

    A questo punto è ormai scontato che verrà ampiamente superato il limite del 3,7 per cento nel rapporto tra deficit e Pil fissato nel Def di primavera e concordato con la Commissione europea. […]

     

    Come lo stesso ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti ha ammesso pochi giorni fa, il solo aumento delle spese per interessi sui titoli di stato si porterà via 14 miliardi l’anno prossimo, una cifra che peraltro sembra approssimata per difetto e vale da sola all’incirca lo 0,8 per cento del Pil.

     

    Per finanziare la prossima manovra senza tagli che avrebbero ricadute pesanti in termini di consensi, la strada obbligata per il governo è quella di agire sul fronte del deficit programmato per il prossimo anno, che potrebbe arrivare al 4 per cento o anche di più. Il numero esatto dovrà essere concordato con Bruxelles, anche sulla base del nuovo Patto di stabilità da tempo al centro di complicate trattative tra i paesi Ue.

    GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI

     

    I margini negoziali per Roma, però, appaiono a dir poco ristretti e a giudicare dai primi approcci con gli altri partner europei, […] non ha finora raccolto grandi consensi neppure l’idea di barattare il via libera all’extra deficit con l’approvazione del Mes […].

     

    […] L’intervento sul deficit però da solo non basta. Per salvare almeno in parte la manovra vanno trovate velocemente altre fonti di finanziamento, anche perché l’imposta sugli extraprofitti delle banche […] potrebbe alla fine fruttare solo qualche centinaio di milioni, o anche di meno, invece dei 3 miliardi come minimo che erano stati ipotizzati in agosto.

     

    giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo salvini

    […] Ben diversa è la portata, e la durata, di un’altra grave incognita che resta sospesa sui conti del 2024. La prossima manovra, infatti, dovrà far fronte anche alle eventuali ricadute in termini di spesa pubblica dei possibili nuovi aumenti dei prezzi dell’energia. Aumenti che appaiono tutt’altro che ipotetici […]. Nessuno arriva a ipotizzare un boom come quello del 2022, ma la maggioranza degli analisti vede un trend al rialzo destinato a proseguire almeno per un semestre.

     

    […] Questo significa che il governo potrebbe essere costretto a varare nuove misure d’emergenza per ridurre il peso delle bollette sulle famiglie a basso reddito e sulle imprese con i consumi energetici più elevati. Vanno in questa direzione la proroga nel trimestre di fine anno dei bonus sociali per l’elettricità e dell’Iva agevolata per il gas, due provvedimenti inseriti nel decreto legge appena approvato in Consiglio dei ministri.

    maurizio leo giorgia meloni giancarlo giorgetti maurizio leo giorgia meloni giancarlo giorgetti

     

    È tutt’altro che scontato, però, che gli aumenti sui mercati delle materie prime energetiche si esauriscano nell’arco di poche settimane. La prossima Nadef, quindi, dovrà tener conto di uno scenario che si profila diverso da quanto previsto a primavera dal ministero dell’Economia, quando l’esecutivo di centrodestra pubblicò il suo primo Documento di economia e finanza.

     

    Per avere un’idea del costo di questi interventi, basti pensare che il bonus elettricità per le famiglie in disagiate condizioni economiche appena varato per decreto ammonta a circa 300 milioni per un solo trimestre.

     

    giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo piantedosi parata 2 giugno giancarlo giorgetti giorgia meloni matteo piantedosi parata 2 giugno

    Se gli aiuti dovessero essere prorogati, e ampliati, anche il prossimo anno gli oneri per il bilancio pubblico prenderebbero il volo. E per far fronte alle nuove spese certo non basteranno i proventi una tantum di altri fantasiosi condoni.

     

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