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    "VIENE RISARCITA LA SCUOLA CHE PER ANNI NON HA PROTETTO LE ALUNNE: È VERGOGNOSO" - LA RABBIA DEI GENITORI DI UNA DELLE RAGAZZE VIOLENTATE DA MARCELLO MELIS, DOCENTE DI MATEMATICA PRESSO UN LICEO DI CAGLIARI CONDANNATO A DIECI ANNI PER CONCUSSIONE E VIOLENZA SESSUALE - L'UOMO È STATO CONDANNATO A RISARCIRE 100MILA EURO ALLA SCUOLA DOVE LAVORAVA, MA NON ALLE SUE VITTIME - "LA SCUOLA SAPEVA CHE QUALCOSA NON ANDAVA, MA NON HA FATTO NIENTE…"


     
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    Enrico Fresu per www.l'unionesarda.it

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    «Viene risarcita la scuola che per anni non ha protetto le alunne: è vergognoso». Massimo Locci è un insegnante. Ma parla da padre di una delle ragazze che frequentavano la scuola Eleonora D’Arborea di Cagliari quando in cattedra c’era Marcello Melis, docente di matematica condannato a dieci anni per concussione e violenza sessuale nei confronti delle studentesse dell’istituto magistrale. La vicenda penale si è chiusa in via definitiva nel 2018, con il verdetto della Cassazione.

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    È notizia degli ultimi giorni, invece, quella della sentenza della Corte dei conti, che lo ha considerato responsabile di danno d’immagine nei confronti dell’istituzione scolastica: dovrà risarcire 100mila euro. Niente è dovuto alle ragazze, le sue vittime, ora cresciute e alcune diventate professioniste. Non si erano costituite neanche parte civile in tribunale.

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    Quante siano state, con esattezza, non si sa. E anche questo è un elemento che fa infuriare Locci. Per anni, prima dell’arresto, ha  cercato di smuovere le acque. Sapeva che qualcosa non andava: «Ma la scuola non ha fatto niente». O quasi.

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