Azzurra Noemi Barbuto per Libero Quotidiano
VIRGINIA RAGGI
Nulla imbruttisce e abbrutisce più della politica, anzi del potere. Esempio emblematico è il sindaco di Roma, Virginia Raggi, che quando ancora ricopriva la carica di consigliere di opposizione all' interno del Consiglio comunale della Capitale, sotto la giunta Marino, così come durante la campagna elettorale per le amministrative del giugno 2016, era radiosa, sorridente e distesa, mentre ora, vessata da tutti i lati e anche all' interno del suo stesso partito, alle prese con gli infiniti problemi di una città ormai allo sbando, appare lugubre ed emaciata.
Gli zigomi sporgenti, i cerchi neri sotto gli occhi, che testimoniano notti insonni e inquiete, l' incarnato spento, la rendono l' ombra della donna che era fino a qualche mese fa, quando ancora faceva il limoncello in casa, preparava il tiramisù alle fragole insieme al suo bambino, torte di compleanno e aveva il tempo di passeggiare per Roma facendo fotografie di denuncia pubblica sullo stato di abbandono di strade, parchi e cassonetti dell' immondizia.
scarpellini raggi marra
Peccato che, sebbene dal suo profilo social di Facebook abbia dichiarato e ripetuto più e più volte la solita manfrina: Siamo pronti a governare! Datecene la possibilità!, la situazione a Roma non sia affatto migliorata, semmai peggiorata, da quando il primo cittadino della capitale è proprio lei.
Ed i romani quella possibilità gliel' hanno pur data, insomma ci hanno creduto davvero.
Si sono fidati di chi proclamava: Onestà e legalità sono l' unico freno alla corruzione o Roma è una città abbandonata a se stessa, invertiremo subito questa tendenza in atto o Roma non ha bisogno di belle facce, ha bisogno di soluzioni concrete o Siamo abituati a questi politicanti che negano l' innegabile, a Roma non funziona niente, le scuole cadono a pezzi, l' immondizia trasborda ovunque, il trasporto pubblico è collassato. Ha promosso persone dedite al malaffare proprio lei che dichiarava: Il malaffare non è mai uscito da Roma, c' è stata contiguità tra la giunta Alemanno e quella Marino.
virginia raggi 2015 apprezza l oref
Si può credere ad un sindaco la cui parola viene sempre smentita dai fatti?, invitando Marino alle dimissioni e pretendendole con queste parole: Un sindaco che si è rivelato non idoneo a svolgere il suo compito non deve essere commissariato, ma fare un passo indietro con dignità. Correva l' anno 2015, settembre.
Cara Virginia, quanto era tutto più facile quando stavi nei banchi del consiglio e dal lato dell' opposizione, che quasi sempre ritiene che il suo unico dovere più che proporre soluzioni alternative e battersi per queste sia puntare il dito contro colui o colei che detiene la maggioranza, attendendo di succedergli. E ora quest' ultima sei proprio tu. Sei sindaco. Sindaco della capitale. Ce l' hai fatta. E cosa hai fatto in questi sei mesi? Un bel niente. Eppure sembra che nessuno più di te abbia bisogno di lunghe vacanze (e non romane).
VIRGINIA RAGGI LUCA BERGAMO
Le buche aumentano. Così il degrado. Così la sporcizia. I turisti una volta andavamo a visitare i Fori romani ed oggi, che sei sindaco della gloriosa Roma, nei fori, ossia nelle buche romane, i turisti ci inciampano e ci cadono, come è successo al tuo Grillo parlante, tenera fata turchina senza bacchetta magica.
Quanto a Pinocchio, in Italia ne abbiamo fin troppi. Ciò che però adesso sappiamo è che abbondano anche nel Movimento 5 stelle, che forse inizia a capire (o almeno lo capiscono gli italiani) che non basta urlare vaffanculo per cambiare lo status quo romano ed italiano.
RAGGI COMMISSARIATA
L' impresa è più complicata del prevedibile. Poco adatta ai dilettanti allo sbaraglio. E forse Virginia, che non fa più i dolci in casa ma fa tanti pasticci in Campidoglio, rimpiange quei giorni spensierati in cui ancora non era sindaco, ricorda con nostalgia la libertà, i pomeriggi tranquilli in casa, le serate sul divano, le domeniche a cucinare, senza ansie ed angosce sul cosa dire adesso, sul come difendersi ora che tutti sembrano abbandonarla. Perché così conviene.
In questi mesi la politica ci ha mostrato che è facile vedersi voltare le spalle quando non si è più utili o quando si diventa persino scomodi. È un gioco troppo sporco, la politica. Ci vuole il physique du rôle ed il pelo sullo stomaco per essere pronti a vedersi recapitati avvisi di garanzia e colpi bassi.
E forse Virginia queste doti non ce le ha. Si è comportata come una pecorella smarrita quando avrebbe dovuto essere una tigre. Si è affidata agli altri più che a se stessa. Aveva bisogno di una guida e si è consegnata al lupo cattivo.
virginia raggi consiglieri
La somma dei suoi errori è un unico peccato: l' ingenuità.
Al Quirinale, in occasione degli auguri ufficiali al presidente della Repubblica, l' unico ad avvicinarsi a lei è stato Renato Brunetta, animato da un moto di tenerezza davanti a quella Biancaneve emarginata.
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E noi non possiamo non pensarlo: o Virginia, ma chi te lo ha fatto fare?
VIRGINIA RAGGI DANIELE FRONGIA RAFFAELE MARRA VIRGINIA RAGGI E LA CARTA DI CREDITO beppe grillo virginia raggi