VIDEO - LO SCENARIO DI MATRIX POTREBBE ESSERE REALE?
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È una domanda che ha sconcertato gli esseri umani da molto prima di Matrix. Che cos’è la vita? Perchè nasciamo? Esistiamo davvero o siamo frutto di una simulazione? Anche se la risposta definitiva probabilmente non la sapremo mai, la docente di filosofia Laura D’Olimpio presso l'Università di Notre Dame Australia, ha esposto i suoi argomenti a sostegno del fatto che potremmo essere nient’altro che un cervello in una vasca.
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"Prova a immaginare: in questo momento, non sei dove pensi di essere. In realtà sei il topo di un esperimento scientifico condotto da qualche geniale demiurgo del male. Il tuo cervello, rimosso dal corpo, viene tenuto in vita in un recipiente d‘acqua piena di sostanze nutritive, in qualche scaffale di un laboratorio. Le terminazioni nervose del cervello sono collegate ad un supercomputer che genera le sensazioni della vita di tutti i giorni e dà l’illusione di vivere una vita del tutto normale".
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"Suona come uno scenario da incubo. Ma puoi dire con assoluta certezza che non è vero? Puoi dimostrare che non il tuo cervello non si trovi in una vasca? Il filosofo Hilary Putnam propose la famosa versione del cervello nella vasca in un esperimento mentale esposto nel libro dell’1981 ‘Reason, Truth and History’, essenzialmente una versione aggiornata del Genio Maligno del filosofo francese René Descartes".
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"In entrambi i casi, i filosofi adoperano degli stratagemmi per indagare quali convinzioni sono vere e che conoscenza abbiamo del mondo e di noi stessi. Secondo Cartesio il modo migliore per farlo è l’approccio scettico, dubitare su tutto e far partire la nostra conoscenza da lì. Ha scritto da qualche parte: “Se vuoi diventare un vero cercatore della verità, almeno una volta nella tua vita devi dubitare di tutte le cose”.
Da Cartesio in poi si sono generate le questioni amate dai filosofi, ad esempio: come possiamo essere sicuri di essere svegli in questo momento e non di star sognando? Dopo i filosofi, la questione è stata trasmessa alla cultura popolare ed espressa nel cinema, in film come The Matrix o Inception di Christopher Nolan.
D’altronde anche se non possiamo essere assolutamente certi che il mondo esterno è quello che appare ai nostri sensi, Cartesio ci lascia con un barlume di speranza: dubitando di tutto, almeno possiamo essere sicuri di esistere, sicuri che ci sia un’io’ che dubita: è il concetto racchiuso nella celebre espressione ‘Penso, dunque sono’.
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Dunque, sì, forse il nostro cervello riposa in un recipiente lontano dal nostro corpo, e forse la nostra esperienza nel mondo è programmata da un computer creato da un genio del male. Ma, tranquilli, almeno stiamo pensando.