MARIO DRAGHI
Si allontana lo spettro della terza recessione per l’economia italiana in dieci anni. Nella rilevazione sui Conti economici trimestrali l’Istat ha corretto al rialzo la stima preliminare sull’andamento del Pil nei primi tre mesi di quest’anno.
Da un rallentamento congiunturale dello 0,2%, delineato a fine aprile l’istituto statistico ha effettuato una correzione al rialzo nella stima definitiva (+0,1%), che ha preso in considerazione l’apporto del comparto servizi, che nelle valutazioni preliminari era stato sotto rappresentato.
ISTAT
Si ha una recessione tecnica quando il Pil trimestrale è inferiore a quello del trimestre precedente per due volte di seguito. Il quadro economico rimane comunque volatile, a causa delle incertezze connesse alla guerra in Ucraina.
Crescita acquisita per il 2022 al +2,6%
La crescita acquisita per il 2022, ovvero quella che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell’anno, è pari al 2,6%. L’ultimo dato diffuso dall’ente staitstico il 29 aprile, sulla base della stima preliminare del Pil, fissava la crescita acquisita per l’anno al +2,2%.
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Quanto invece alla crescita congiunturale del Pil, quella diffusa il 29 aprile 2022 era stata del -0,2% mentre quella tendenziale era stata del +5.8%. L’Istat ha messo in evidenza che la revisione congiunturale di 0,3 punti percentuali nella stima definitiva, benché di rilievo, non rappresenta una eccezione assoluta in questo periodo ancora influenzato dalla pandemia, visto che nel primo trimestre del 2021 la revisione al rialzo era stata di 0,5 punti.
Ripresa trainata dalla domanda interna, in particolare dagli investimenti
«La ripresa è stata determinata soprattutto alla domanda interna e in particolare agli investimenti a fronte di un contributo negativo della domanda estera», ha chiarito l’Istituto di statistica.
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«Sul piano interno, l’apporto dei consumi privati è stato negativo mentre è risultato nullo sia quello delle amministrazioni pubbliche, sia quello della variazione delle scorte. In buona ripresa anche ore lavorate e unità di lavoro, a fronte di una crescita più lieve dei redditi pro capite e di una stazionarietà delle posizioni lavorative». Il primo trimestre del 2022 ha avuto una giornata lavorativa in meno del trimestre precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al primo trimestre del 2021.
Rispetto al trimestre precedente, e per i principali aggregati della domanda interna, si rileva una diminuzione dello 0,6% dei consumi finali nazionali, a fronte di un aumento del 3,9% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono cresciute, rispettivamente, del 4,3% e del 3,5%.
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Cala spesa famiglie, in primo trimestre -0,9%
Nel primo trimestre dell’anno la spesa delle famiglie sul territorio economico ha registrato una diminuzione in termini congiunturali dello 0,9%. In particolare gli acquisti di beni durevoli sono cresciuti del 2,7% e quelli dei beni semidurevoli del 2,4%. Per contro, i consumi in beni non durevoli sono diminuiti dell’1% e quelli di servizi del 2%.
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