Estratto dell’articolo di Fabio Amendolara e Alessandro Da Rold per “La Verità”
carlo toto
A distanza di quasi un anno dalla fine del governo di Mario Draghi, iniziano a emergere gli errori e i fallimenti del cosiddetto esecutivo dei migliori. Oltre al flop della tassa sugli extra profitti delle aziende energetiche […] è di pochi giorni fa la notizia che il Tribunale dell’Aquila, oltre che quello di Teramo, ha assolto il gruppo Toto dall’accusa di non aver fatto adeguate manutenzioni sulle Autostrade A24 e A25.
La formula è «il fatto non sussiste». La questione non è di poco conto, perché l’ex premier aveva ingaggiato una battaglia contro il gruppo industriale abruzzese. C’è persino chi, lo scorso anno, per la revoca della concessione delle A24 e A25, assegnata anni prima con una gara europea a Strada dei Parchi, società della famiglia Toto, aveva paragonato Draghi all’ex presidente comunista del Venezuela Hugo Chavez.
enrico giovannini mario draghi
Per farlo Draghi aveva fatto ricorso all’articolo 35 della legge del 2019 scritta dopo la caduta del Ponte Morandi, varata dall’ex premier Giuseppe Conte, che in teoria sarebbe dovuta servire contro Aspi (ovvero la famiglia Benetton). Peccato che nei confronti di chi aveva in gestione il ponte di Genova crollato nel 2018, con la morte di 43 persone, non sia mai stata usata. Mentre nel caso dei Toto sì, anche perché alla base della revoca della concessione, ci sarebbe stata, secondo il governo, la mancanza della manutenzione ordinaria dei viadotti autostradali.
autostrada dei parchi
Peccato che secondo i due tribunali quanto sostenuto dal governo di Mario Draghi non fosse vero. Non solo. A confermarlo è anche la relazione dei commissari della società, poi finita in concordato preventivo, per via dell’esproprio. Nelle pagine stilate dagli avvocati Massimo Bottari e Daniele Vattermoli, con il commercialista Temistocle Vellutini, […] oltre a confermare che l’insolvenza fu determinata dalla revoca della concessione disposta per legge e in deroga a quanto stabilito dalla convenzione unica, si scopre per esempio, che «risulta difficile individuare un comportamento censurabile da parte di Strada dei Parchi, la cui crisi è imputabile ai “turbolenti” rapporti con l’ente concedente e, soprattutto, all’interruzione “brutale” della concessione autostradale determinata».
CARLO TOTO
Anche perché, continua la relazione, «i commissari hanno analizzato i molteplici ed articolati rapporti che, nel quinquennio anteriore alla domanda di concordato, hanno visto come parti Strada dei Parchi e le altre società del gruppo senza rilevare criticità». E ancora, «non ha posto in essere, nell’anno anteriore alla domanda di concordato, atti anormali di gestione».
Insomma il governo Draghi viene smentito su tutta la linea. E a leggere la sentenza risulta singolare addirittura la scelta di «accertare» un presunto inadempimento tramite una legge. E soprattutto, l’assoluzione dei giorni scorsi […] sgombra definitivamente il campo da qualsiasi dubbio sulla gestione della Concessione autostradale. E a certificarlo è un Tribunale, dopo un’inchiesta giudiziaria che ha visto Carlo Toto tra gli indagati.
AUTOSTRADA DEI PARCHI
A lato dell’applicazione della legge stessa, usata solo per i Toto e non per i Benetton, […] nel caso di Strada dei Parchi, oltre che inesistenti i fatti appaiono anche del tutto inverosimili.
Del resto, la vicenda dura da più di 20 anni, dal momento che la società dei Toto vinse la gara europea di affidamento nel 2001. Per di più va sottolineato che all’epoca si trattava di una delle poche gare in ambito di concessioni autostradali, dal momento che dal 2003 la maggior parte della attività di concessione della rete autostradale fu assegnata ad Autostrade per l’Italia (poi Atlantia) saldamente nelle mani della famiglia Benetton.
AUTOSTRADA A24
Anzi, proprio quest’ultima fu affidata senza il ricorso a procedure di evidenza pubblica all’epoca delle privatizzazioni realizzate dall’allora direttore generale del Tesoro, ovvero proprio Mario Draghi, contro il quale si scagliò l’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, che lo definì in quegli anni «un vile affarista».
Lo stesso gruppo Toto in giudizio aveva spiegato come nonostante il terremoto del 2009, Strada dei Parchi avesse tentato di osservare nei limiti del possibile il criterio, e cioè di contenere le spese per manutenzione in attesa che i ben più impegnativi interventi strutturali fossero approvati con i Pef (Piano economico finanziario) che, via via, sottoponeva al ministero: nei 12 anni (tra il 2008 e il 2019) le manutenzioni effettuate risultano pari al 111,9 per cento del programmato, ma nel 2020 – non avendo il ministero mai approvato i Pef proposti da Strada dei Parchi (e bocciato perfino quello proposto dal Commissario ad acta nominato dal Consiglio di Stato in sede di ottemperanza) – sono salite al 214 per cento e nel 2021 al 296.
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Poiché queste opere di manutenzione, oltre il programmato, sono state tutte approvate dal ministero, l’accusa di mancata manutenzione era da considerarsi infondata: la sentenza del Tribunale dell’Aquila questo non solo lo conferma, ma aggiunge anche che, nonostante le autostrade A24 e A25 necessitino da tempo di essenziali intervenuti strutturali, la manutenzione è stata effettuata da Strada dei Parchi in modo tale da garantire sempre la sicurezza della circolazione e l’incolumità degli utenti. Con queste credenziali, è quindi partita la trattativa col governo per imbastire una transazione che risparmi allo Stato italiano di risarcire ai Toto cifre iperboliche. Secondo i commissari, oltre 2 miliardi.
matteo renzi alfonso toto AUTOSTRADA A24 CARLO TOTO