Estratto dell’articolo di Tonia Mastrobuoni per “la Repubblica”
cannabis
Una rivoluzione. Entro la fine dell’anno la cannabis sarà legale nella più grande economia europea. La Germania ha deciso che consentirà, entro certi limiti, l’uso e la coltivazione di hashish e marijuana in tutto il Paese. Lo scopo è combattere il traffico illegale e azzoppare la criminalità. Nella maggioranza semaforo che sostiene il governo Scholz, il progetto è stato voluto anzitutto dai verdi. Ma anche i liberali sono antiproibizionisti da sempre.
Ieri mattina, dopo il via libera del Consiglio dei ministri, è così che il ministro della Salute Karl Lauterbach (Spd) ha motivato la sua decisione: stroncare il commercio illegale e tagliare le gambe ai trafficanti. Notoriamente la dimensione illegale garantisce una montagna d’oro anche alle mafie di tutto il mondo. […]
marijuana
Ieri Lauterbach ha ricordato però anche i danni della cannabis sui giovanissimi, spiegando che la legalizzazione sarà accompagnata da una campagna di informazione capillare sul rischio di un uso precoce per il cervello, che il ministro ritiene «dannoso quando è ancora in crescita». Il risultato delle consultazioni con la Commissione Ue è comunque notevole: in base alla legge approvata ieri, il possesso per uso privato sarà allargato — rigorosamente per i maggiorenni — a 25 grammi a persona, e chiunque potrà coltivare tre piante, sempre per uso personale.
cannabis come medicinale
Il commercio sarà limitato invece, almeno in una prima fase, ai cosiddetti “cannabis-club”, ossia a un numero ristretto di associazioni (500) che dovranno ottenere una licenza per poter coltivare e distribuire hashish o marijuana. Solo in una seconda fase il governo dovrebbe concedere anche l’apertura di negozi di prodotti legati alla cannabis. Passerebbe, insomma, al “modello americano” dove i derivati della cannabis vengono venduti in tutti gli Stati in negozi specializzati.
cannabis legale
[…] Ma gli economisti Justus Haucap e Leon Knoke stimano persino un beneficio per lo Stato che potrebbe raggiungere i 4,7 miliardi di euro. I due professori di Düsseldorf sommano agli introiti fiscali anche i risparmi sui processi e sulle indagini penali legate al traffico di stupefacenti. Un bel combinato disposto.