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    CHE CI FAI CON QUELLA SPADA DE' FOCO? LA STRANA STORIA DI ALEN HADZIC, SPADISTA DELLA NAZIONALE USA. PER LE COLLEGHE E’ UN TIPO PERICOLOSO, UN PREDATORE, UN MOLESTATORE. L'AMERICANO AVREBBE COMMESSO NUMEROSI ABUSI SESSUALI. LO PENSANO BEN 6 ATLETE STATUNITENSI CHE HANNO SCRITTO DIRETTAMENTE AL CIO. MA HADZIC È PRESENTE A TOKYO COME RISERVA DELLA SQUADRA MASCHILE: E’ SORVEGLIATO A VISTA, ISOLATO IN UN ALBERGO E COSTRETTO AD ALLENAMENTI SEPARATI


     
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    Francesco Ceniti per gazzetta.it

     

    alen hadzic alen hadzic

    Sorvegliato a vista, isolato in un albergo e costretto ad allenamenti separati, ma comunque ai Giochi. È la strana storia di Alen Hadzic, spadista della nazionale Usa. Su di lui pende un’altra spada e non è piacevole: per le colleghe è un tipo pericoloso, un predatore, un molestatore. Avrebbe commesso diversi abusi sessuali. Lo pensano ben 6 atlete statunitensi che hanno scritto direttamente al Cio, scandalizzate per la convocazione di Hadzic come riserva della squadra maschile. La vicenda è stata resa nota dal sito BuzzFeed.News e sta creando un certo clamore in Giappone.

     

    LA VICENDA

    Sotto accusa è finito non solo lo schermidore sgradito, ma pure chi ha permesso che Hadzic sia riuscito a partecipare all’Olimpiade nonostante la sospensione avuta da SafeSport, l’associazione che negli Usa ha proprio il compito di proteggere gli sportivi professionisti dai possibili violenza sessuali. Dopo una inchiesta preliminare, dove c’erano state tre testimonianze a confermare le abitudini deviate dello spadista, era stato deciso uno stop preventivo: gli avrebbe impedito di volare in Giappone. Ma Hazdic ha reagito, piazzando la stoccata vincente sotto forma di arbitrato: ricorso accolto. La federazione Usa ha fatto il resto, confermando la convocazione.

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    A quel punto le compagne hanno scritto al Cio, mettendo nero su bianco come quella presenza era "un affronto diretto verso di loro", mostrandosi preoccupate. Ma la situazione non è cambiata, Hadzic (29 anni dal New Jersey) è ai Giochi e si prepara al debutto (dopodomani) nella sua strana bolla che non c’entra nulla col Covid. Le atlete, infatti, hanno almeno ottenuto di averlo distante dal Villaggio Olimpico e sempre sotto stretto controllo. Restrizioni in vigore fino alla fine dei Giochi. Il tempo (e soprattutto l’inchiesta giudiziaria) metterà la parola fine sulla vicenda.

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