salernitana juventus
Nella 15a giornata di Serie A, la Juve batte 2-0 la Salernitana e si lascia alle spalle il ko con l'Atalanta. Primo tempo dominato dai bianconeri, che trovano il vantaggio al 21' con Dybala, poi il Var annulla un gol di Chiellini (fuorigioco di Kean). Nella ripresa campani sfortunati, quando il sinistro di Ranieri sbatte contro il palo (58'). La zampata di Morata appena entrato chiude la contesa (70'). La Joya calcia alle stelle un rigore (94').
LE PAGELLE
Ranieri 6,5 - Il terzino sinistro dei campani si merita quanto meno l'Oscar della sfortuna, quando colpisce il palo e il pallone attraversa tutta la linea di porta senza entrare. Sarebbe valso l'1-1 e per lui una serata da raccontare a figli e nipoti.
Belec 5,5 - Dice no a Dybala nel finale, ma ha qualche responsabilità sul gol di Morata, con il pallone che gli passa sotto le gambe.
Simy 5 - A Salerno non si trovano ancora le tracce del bomber che l'anno scorso aveva segnato 20 gol in Crotone. D'accordo che la squadra non lo aiuta più di tanto e gli arrivano pochi palloni, ma dal nigeriano ci si aspetta di più, altrimenti la salvezza è impossibile.
salernitana juventus
Dybala 7 - Questa Juve non può prescindere dall'argentino e anche a Salerno è arrivata la conferma. Sblocca il match con un bel sinistro, è sempre attivo e partecipe, Belec gli nega la gioia della doppietta e nel recupero scivola e calcia altissimo un rigore.
Morata 7 - Gli bastano 3' per chiudere la gara con un tocco ravvicinato che beffa Belec sotto le gambe. Poi lotta e duetta con Dybala, confermando di essere il miglior partner possibile per la Joya.
Kean 5 - Sfortunato protagonista del gol annullato a Chiellini (è suo il fuorigioco), l'attaccante azzurro spreca la chance concessagli da Allegri. Tanto fumo e poco arrosto, non tira mai in porta e non prende mai la decisione giusta.
ATALANTA-VENEZIA
Andrea Elefante per gazzetta.it
PASALIC
Quarta vittoria di fila per l’Atalanta, sei nelle ultime otto (più due pareggi), una notte al terzo posto aspettando l’Inter. La marcia della squadra di Gasperini continua alla faccia del turnover: troppo tenero e inconsistente dal punto di vista offensivo il Venezia per preoccupare anche la versione bis della Dea. E adesso, con la seconda sconfitta di fila, la squadra di Zanetti guarda con un po’ di preoccupazione al derby con il Verona di domenica.
Fra la gara di Torino con la Juve e quella di Napoli, con un occhio anche alla Champions e dunque al Villarreal, Gasperini fa molto turnover: dietro fa riposare Toloi e cambia totalmente la linea di centrocampo, riproponendo Hateboer titolare dopo sei mesi e sull’altra fascia Pezzella; in mezzo l’inedita coppia Pessina-Koopmeiners. Rivoluzionato, rispetto a sabato, anche l’attacco: davanti a Pasalic ci sono Ilicic e Muriel: in totale sono sette titolari diversi rispetto alla gara dello Stadium. Zanetti preferisce Haps a Molinaro e davanti deve fare a meno di Okereke (gioca Kiyine), ma non rinuncia a Henry, che era in ballottaggio con Forte. Confermata la coppia centrale di difesa, con l’ex Caldara e Ceccaroni, e la linea a tre di centrocampo, con Ampadu, Tessmann e Busio.
PASALIC
SPRINT NERAZZURRO— I molti cambi tolgono qualcosa agli automatismi dell’Atalanta, poco aiutati anche da troppi errori tecnici, ma questo si noterà di più a partita già discretamente in discesa. E succede nel giro di 12’, perché dopo un brivido per Musso quando erano passati appena venti secondi (tiro dalla distanza di Busio, respinto in tuffo dall’argentino), la squadra di Gasperini scatta due volte con due gol quasi in fotocopia. Sempre di Pasalic, che approfittando della posizione di Ilicic e Muriel, entrambi molto larghi, ha spazi e opportunità per travestirsi da “centravanti”. Ma soprattutto può sfruttare le intuizioni prima dello sloveno e poi del colombiano per attaccare la porta e segnare due volte, con la collaborazione della difesa neroverde, che gli lascia troppo spazio e arriva sempre in ritardo sulle sue incursioni. Sul 2-0 così in fretta, l’Atalanta forse inconsciamente si rilassa un po’, sicuramente non affonda il colpo: Gasperini in panchina è furibondo per l’atteggiamento troppe volte poco aggressivo, ma il Venezia non sbaglia meno dei nerazzurri e la sua reazione si limita ad una conclusione di Henry - su lancio di Ampadu che scavalca Palomino - su cui ancora una volta, al 21’, Musso protegge bene la porta. Si arriva all’intervallo senza altre grandi occasioni: la migliore forse per Muriel, sulla cui conclusione però Romero non si fa sorprendere.
PASALIC
TUTTO FACILE— Al Venezia servirebbe una miccia subito per provare a riaccendere la partita, ma è ancora Musso a spegnere le voglie neroverdi, nell’occasione del neo entrato Crnigoj. Lo stesso fa Romero su Pasalic, ispirato da Ilicic, ma la parola “fine” la scrive sul copione Koopmeiners con un sinistro chirurgico ad onorare il suggerimento di Pezzella. Il Venezia non ci crede più, l’Atalanta diventa padrona incontrastata del campo, ancora Pasalic è l’uomo del poker: la tripletta personale, con giravolta, arriva dopo serpentina ubriacante di Muriel, che poco prima si era divorato il 4-0, cercando il gol sul primo palo e trovando invece solo il palo.
gian piero gasperini 4