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    LA TUNISIA CI STA RIEMPIENDO DI MIGRANTI PERCHE’ VUOLE SUBITO I SOLDI PROMESSI DALL’EUROPA - MELONI TELEFONA A VON DER LEYEN PER SOLLECITARE IL PAGAMENTO AL REGIME DI KAIS SAIED DEI 150 MILIONI PER L'ASSISTENZA AL BILANCIO DELLO STATO - MA IL DENARO NON VERRA’ EROGATO PRIMA DELL'APPROVAZIONE DI PROGETTI SPECIFICI - LA GUARDIA COSTIERE TUNISINA HA ALLENTATO I CONTROLLI E NON VIGILA PIU’ SULLE PARTENZE - MORALE DELLA FAVA: IL MEMORANDUM SUI MIGRANTI FIRMATO DALL’UE CON SAIED E’ ANDATO A RAMENGO…


     
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    Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo,Marco Bresolin per “la Stampa”

     

    kais saied giorgia meloni kais saied giorgia meloni

    C'era una volta la Tunisia, «un partner strategico che nell'Ue stimiamo molto». Tanto che all'inizio dell'estate la presidente della Commissione europea e due capi di governo (Mark Rutte e Giorgia Meloni) si erano recati in visita nel Paese per ben due volte nel giro di cinque settimane, portando in dote 255 milioni di euro. Ora le cose sembrano essere cambiate di colpo. Le partenze dalle coste non si fermano e Tunisi […] ha scritto all'Ue per annunciare il divieto d'ingresso nel Paese a una delegazione di eurodeputati.

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    Un gesto senza precedenti, dietro il quale ci sarebbe una ripicca per le critiche sul mancato rispetto dei diritti umani, ma anche la richiesta di accelerare l'esborso dei fondi promessi. In particolare dei 150 milioni per l'assistenza al bilancio dello Stato. Giorgia Meloni ha parlato esplicitamente di «ricatto» con i suoi fedelissimi. Per il governo il problema è enorme, anche perché la premier aveva fatto grande affidamento su quell'accordo che ora il Parlamento Ue chiede di rimettere in discussione.

     

    Il concetto di «ricatto» è stato condiviso anche durante una telefonata con Ursula von der Leyen, arrivata dopo un'escalation di tensioni tra il governo e Bruxelles, soprattutto sul fronte economico. Ora però c'è un'emergenza che le supera tutte. E sull'immigrazione Meloni ha bisogno dell'Europa. L'onda dei migranti ha travolto anni di promesse della destra […] La realtà dei flussi è molto più complicata delle risposte offerte. Meloni chiede a von der Leyen «i soldi promessi dalla Ue alla Tunisia».

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    Lo fa con lei direttamente, e poi lanciando un appello congiunto mentre è a Budapest. Ritrova l'amico di sovranismo Viktor Orbán […] l'alleato di tante battaglie contro i migranti, contro le aperture della Ue, contro il principio della solidarietà e della ridistribuzione, una soluzione che alla fine Meloni, di fronte all'arrivo ininterrotto dei profughi, ha dovuto digerire, firmando il Patto per le migrazioni (cosa che Polonia e Ungheria non hanno fatto). Con Orbán ribadisce «la necessità di concentrarsi sulla dimensione esterna e prevenire le partenze».[…]

     

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    Servono i soldi, subito. Il presidente Kais Saied si sta incattivendo. Il sospetto del governo è che i controlli di Tunisi si siano interrotti e la guardia costiera non stia più vigilando sulle partenze finché non arriveranno i finanziamenti annunciati. Per questo l'Italia preme. […] Sui fondi a Tunisi, dalla Commissione spiegano che «l'implementazione del Memorandum è in corso» e che si stanno svolgendo «regolarmente» degli incontri a livello tecnico. Vanno distinti due piani diversi. Da un lato ci sono i 105 milioni per l'immigrazione che servono per il controllo delle frontiere, la lotta ai trafficanti e per i rimpatri dal Paese nordafricano.

     

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     I soldi sono subordinati all'approvazione di progetti specifici che «stiamo definendo in stretto contatto con le autorità tunisine». […] Poi ci sono 150 milioni «per accompagnare le riforme che contribuiranno alla stabilità macroeconomica della Tunisia». Il via libera definitivo a questi fondi, sui quali Saied avrà maggiori margini di spesa, dovrebbe arrivare soltanto «entro la fine dell'anno» perché ci sono procedure da seguire. Ma per Tunisi, in grave crisi economica, è troppo tardi.

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