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TRAPPER ARRESTATI: FIDANZATA A SIMBA, TI HO TRADITO IO
(ANSA) - Sarebbe stata la fidanzata di Simba La Rue, il trapper finito nuovamente in carcere oggi in un blitz di polizia e carabinieri, a tradire il compagno fornendo "l'indirizzo ai suoi aggressori" quando il 20enne fu accoltellato il 16 giugno scorso a Treviolo (Bergamo).
L'ha "confessato" lei stessa in una telefonata qualche giorno dopo parlando proprio col rapper. "Doveva venire da solo a farti questa cosa, umiliarti ...", dice la giovane intercettata il 10 luglio e il fidanzato risponde: "Mi hai venduto e basta".
Emerge dagli atti dell'inchiesta milanese che oggi ha portato ad 11 arresti, con ordinanza per i 9 maggiorenni firmata dal gip Guido Salvini, su richiesta del pm Francesca Crupi. Dalle carte si vede che comunque i due, poi, si sono riappacificati. Simba, già arrestato a fine luglio anche per il sequestro del 9 giugno ai danni del capo della "gang" antagonista, Mohamed Amine Amagour, ossia Baby Touché, era passato ai domiciliari in una comunità per motivi di salute ed è stato operato per la ferita alla gamba subita (oggi anche i 4 arresti per il tentato omicidio).
ANNUNCIO DEL VIDEO DI BABY GANG GIRATO IN CARCERE
E a settembre il trapper "utilizzando il cellulare di una suora operatrice della Comunità" è riuscito a mettersi "in contatto 2 volte" proprio con la fidanzata, "soggetto tra l'altro centrale - scrive il gip - nella genesi e nel meccanismo dell'aggressione che lo stesso Saida ha subito in provincia di Bergamo". Il gip parla di "continuità" nelle violazioni del regime dei domiciliari da parte del trapper e delle persone a lui vicine. Risulta che pure Zaccaria Mouhib, ossia Baby Gang, oggi finito in carcere, si sarebbe recato "stabilmente in comunità" a trovare l'amico.
Dalle intercettazioni, si legge negli atti, emerge "una corresponsabilità" della fidanzata "per quanto concerne l'accoltellamento ai danni di Saida Mohamed Lamine". In più di una telefonata, infatti, la donna "confessa di aver favorito detta aggressione, fornendo il proprio indirizzo di domicilio a terzi soggetti e comunicandogli che avrebbe passato la serata insieme al Saida".
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Parlando proprio con Simba lei gli spiega che avrebbe "dato indicazioni" a tale "Samir" affinché "potesse incontrare il Saida da solo, con la finalità di 'umiliarlo'". "Doveva venire da solo a farti questa cosa, umiliarti - dice la giovane al fidanzato - perché aveva paura dei tuoi amici, e da solo sarebbe riuscito a parlarti e al massimo tirarti qualche schiaffo, lui non è neanche venuto, ha mandato i suoi amici, ma non so perché ti giuro che quando io ho visto questa cosa, quando io tenevo la porta aperta è perché ti vedevo così (...) ho urlato e mi son spaventata perché io, non era lui il tipo, perché doveva venire lui! Non so chi ha mandato, cosa, poi dopo quando io l'ho chiamato ho urlato e gli ho detto 'mi hai ammazzato il tipo, ma che cazzo hai fatto!'". E Simba: "Che fine di mer.., che fine di mer... ho fatto!".
Tra l'altro, il 21 giugno la donna avrebbe raccontato le stesse cose a Baby Gang, già arrestato a gennaio scorso in un'inchiesta milanese per rapine e poi scarcerato per prove lacunose. E lo stesso giorno lei aveva già reso la sua 'confessione' al trapper e compagno, il quale le aveva risposto "ripetendole 'sei un'infame bastarda'".
TRAPPER ARRESTATI:INTERCETTATO 'C'HO SANGUE SUO, L'HO AMMAZZATO'
(ANSA) - "Sono volate di brutto Malippa! C'ho sangue suo fra, l'ho ammazzato fra quel negro di merda fra". Parla così il 21enne albanese Andrea Rusta, detto "Asap", salito in auto subito dopo la rissa dello scorso luglio a Milano in cui due giovani senegalesi sono stati gambizzati.
tiemoue bakayoko fermato a milano
La conversazione prosegue tra Mounir "Malippa" e Rusta "Asap", in evidente stato di esaltazione a pochi minuti dall'aggressione. "Il figlio di p... che ha sparato, eh eh, sistemato. L'ho sistemato, adesso ti faccio vedere la foto se vuoi", rivolgendosi all'amico incredulo del fatto che abbia trovato anche il tempo di scattare una foto. Si scoprirà poi che Rusta ha anche girato un filmato che ha successivamente inviato a un'amica.
"L'ho ammazzato, guardami il ginocchio! - continua Rusta - Gli ho tirato troppe ginocchiate mi sa. Guarda il suo sangue dov'è. Mi fa piacere, mi fa tantissimo piacere (...) Tipo punchball per i piedi. (...) Gli ho dato due calci di numero e poi due ginocchiate, solo col gesso l'ho picchiato fra".
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A quel punto gli sale il dolore al braccio e l'amico gli dice: "Ma tu c'hai il braccio distrutto frate e picchi la gente col braccio distrutto?". Dopo un po' Malippa cambio tono: "Sia cosa mi faceva ridere? Speedy (soprannome di Simba La Rue, ndr) che picchiava il negro con la stampella. Lo voleva prendere". E Rusta: "Minchia non è che gliela tirava e basta eh, no. Cerca proprio di prenderlo solo in testa (ride, ndr). Così 'negro di merda! Negro di merda! Si mordeva le labbra fra, lo picchiava solo in testa. Il negro si copriva la testa, capito? Appena faceva di qua e di là, lo colpiva nel momento giusto Speedy fra! Giuro (ride, ndr)".
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TRAPPER ARRESTATI: GUARDIA GIURATA, PISTOLA PUNTATA ADDOSSO
(ANSA) - "Mi sono diretto verso questo gruppo per interrompere il pestaggio, e ad un tratto mi si è messo di fronte un ragazzo sempre magrebino con jeans chiari strappati, maglia bianca e capelli media lunghezza con riga in mezzo a caschetto, che impugnava una pistola di colore nero tipo semiautomatica. Costui mi ha puntato l'arma ed io ho fatto la stessa cosa con lui".
Così, sentita come teste, una guardia privata, che quella notte svolgeva servizio nella zona della movida milanese vicino Corso Como, ha raccontato i drammatici istanti della rissa anche a colpi di pistola scatenata dal gruppo dei trapper guidato da Baby Gang e Simba la Rue, tra il 2 e il 3 luglio.
La guardia giurata, stando anche ad una foto presente negli atti dell'inchiesta milanese, si sarebbe trovata di fronte proprio Baby Gang con la pistola puntata. "Non ho avuto modo di vedere se la sua arma avesse il tappo rosso - ha messo a verbale - ma non mi pare, così come non so se abbia provato a sparare oppure no.
TIEMOUE BAKAYOKO PARLA DELLA PERQUISIZIONE DELLA POLIZIA CON LA PISTOLA PUNTATA ADDOSSO
Questa circostanza è durata pochi istanti in quanto, dopo avere intimato al ragazzo di buttare la pistola, costui si è diretto in mezzo alla strada scansandomi e scappando". Zaccaria Mouhib, 21 anni, in arte Baby Gang, è già noto alle cronache milanesi da almeno un paio di anni. E' già imputato in un procedimento per rapine a Milano. "Dal 2012 fin ad ora, da quando avevo 11 anni, ogni estate l'ho passata o in galera o in comunità", raccontava in un'intervista video. E in ultima 'storia' sui social così si scagliava contro la polizia: "Faccio più soldi di voi, il vostro stipendio lo mangio a pranzo". Lui, così come Simba La Rue e altri, ha centinaia di migliaia di follower sui social e ha firmato contratti con incassi 'pesanti' con una major discografica.
TRAPPER ARRESTATI: RAGAZZA, UN 'FUGGI FUGGI' TRA GLI SPARI
(ANSA) - "Ho sentito qualche sparo (...) c'è stato un fuggi fuggi generale ed io e le ragazze, spaventate, siamo rimaste ferme per circa uno-due minuti sul posto a guardare cosa succedesse".
Così una ragazza, che era assieme ai due senegalesi gambizzati fuori da un locale della movida milanese in zona Corso Como, ha raccontato a verbale i primi istanti della rissa a colpi di pistola, per quale oggi sono state arrestate 11 persone, tra cui due minori e i due trapper Simba La Rue e Baby Gang.
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"Ho visto Ale e Joe che venivano rincorsi e picchiati e mi è rimasto impresso un ragazzo (...) che urlava e utilizzava una stampella per percuotere violentemente entrambi". Si sarebbe trattato, stando agli atti dell'inchiesta, di Simba La Rue, ferito gravemente alla gamba il 16 giugno in provincia di Bergamo.
La "caccia armata all'uomo", come la definisce il gip Guido Salvini, che si è scatenata quella notte di luglio "da parte dell'intera banda" è solo l'ultimo episodio in ordine di tempo di "faide" tra trapper e fatti violenti, che hanno portato pure all'ordinanza di fine luglio e agli arresti di stamani da parte del gip di Bergamo per il tentato omicidio di Simba.
Negli atti si legge pure che "nella notte tra il 21 e il 22 giugno" Samir Benskar, "presunto mandante dell'aggressione nei confronti" di Simba, sarebbe stato "accoltellato da un gruppo di soggetti travisati nel comune di Jesolo", provincia di Venezia. Quella stessa sera 'Malippa', manager di Simba, gli avrebbe suggerito, intercettato, "di andare da qualche parte in serata ove potesse essere ripreso dalle telecamere, al fine di 'farsi vedere', verosimilmente per crearsi un alibi in riferimento" a quell'aggressione. Quattro gli arrestati di oggi, tra cui Simba e Malippa, che erano già finiti in carcere a fine luglio per la faida tra i gruppi di trapper.
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TRAPPER ARRESTATI: IN ATTI PURE RELAZIONE SU VICENDA BAKAYOKO
(ANSA) - "Appurata la sua estraneità ai fatti (...) gli operanti rassicuravano il Bakayoko, il quale riprendeva la propria attività senza alcun rilievo". Così si legge in una relazione di servizio della polizia che fa riferimento alla vicenda, che aveva suscitato qualche polemica, del controllo stradale sul calciatore del Milan la notte del 3 luglio, quando gli agenti erano intervenuti per individuare gli autori della sparatoria in zona Corso Como.
tiemoue bakayoko fermato a milano
Relazione finita negli atti dell'inchiesta milanese che per quei fatti ha portato all'arresto stamani di 11 persone, tra cui i due trapper Baby Gang e Simba La Rue. Bakayoko, si legge, "veniva fatto scendere dall'auto mentre l'autista rimaneva all'interno tenuto sotto osservazione a vista dagli operanti per evitare che potesse prendere ed utilizzare eventuali armi da fuoco". Poi, però, "l'uomo controllato fuori dall'auto, veniva riconosciuto da uno degli operanti per Tiémoué Bakayoko, noto giocatore del Milan".
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TRAPPER ARRESTATI: SEQUESTRATA PISTOLA A BABY GANG
(ANSA) - Dormiva con la pistola sotto al cuscino Baby Gang, nome d'arte di Zaccaria Mouhib, il trapper arrestato questa mattina assieme ad altre dieci persone in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal tribunale di Milano per la rissa del 3 luglio scorso davanti a una discoteca in via di Tocqueville, durante la quale due senegalesi erano stati gambizzati. Nel corso della perquisizione del suo appartamento a Sesto San Giovanni (Milano) i carabinieri hanno trovato una pistola Beretta calibro 7.65 nascosta sotto al cuscino della camera da letto. Gli investigatori hanno sequestrato anche la riproduzione di un Kalashnikov probabilmente utilizzata per un video musicale. A casa di uno dei due minorenni raggiunti dal provvedimento sono stati trovati 700 grammi di hashish e un machete.
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