Marco Giusti per Dagospia
TONI SERVILLO IN LASCIATI ANDARE
“Vojo esse n’omo mejo”, dice tra le lacrime Ettore, cattivo comico come da secoli non ne vedevamo in un finale assolutamente strepitoso dominato da un Luca Marinelli in stato di grazia a metà tra il Vittorio Gassman de I soliti ignoti e il Diego Abatantuono di Fico d’India. Al punto che rischiamo un po’ di perdere di vista la storia che avevamo seguito per oltre un’ora scritta con grazia e interpretata alla perfezione da Toni Servillo come Elia Venezia, taccagnissimo psicanalista ebreo-romano, e dalla spagnola Veronica Echegui, come Claudia, personal trainer coattella e scollata che si innamora sempre delle persone sbagliate.
TONI SERVILLO E LUCA MARINELLI IN LASCIATI ANDARE
Questo è un po’ l’unico appunto di struttura di racconto che si può fare a questa riuscitissima commedia di serie A, Lasciati andare, diretta da Fracesco Amato, già regista di Cosimo e Nicole, che l’ha scritta assieme a Francesco Bruni e a Davide Lantieri, fotografata da Vladan Radovic e musicata da Andrea Farri. Talmente riuscita che è piaciuta a tutti i criticoni presenti in sala.
TONI SERVILLO IN LASCIATI ANDARE
Dobbiamo riconoscere che Francesco Bruni, come ha dimostrato soprattutto nei film che ha diretto, è bravissimo nel costruire personaggi inediti e storie complesse ambientate in zone di Roma poco frequentate, come la piccola comunità ebrea che popola il ghetto di Roma, in un misto di spocchia culturale e di spilorceria. Da un’altra parte riconosciamo che è bravissimo anche Francesco Bruni a adattarsi al genere della commedia e a non cedere quasi mai, a parte un paio di casi, alla faciloneria da effetto comico troppo facile.
LASCIATI ANDARE
E entrambi finiscono poi a servizio del Toni Servillo movie, che è ancora un genere a parte, dove tutto è costruito per il buon funzionamento del protagonista, anche se Luca Marinelli come coatto vendicativo finirà per rubare la scena a tutti come faceva Diego Abatantuono nei primi film dove non era ancora protagonista. Ma questo Lasciati andare, grazie anche alle forze che mette in campo, è di fatto uno dei film più riusciti e divertenti della stagione e va quindi trattato con un certo riguardo.
TONI SERVILLO E LUCA MARINELLI
La storia vede protagonista Elia Venezia, psicanalista romano che abita in ghetto, che divide con la propria moglie, una sempre brava Carla Signoris, il suo grande appartamento non volendo ancora separarsi. Un po’ per tirchieria, un po’ perché si sente ancora innamorato. E lei lo provoca uscendo con uno dei suoi pazienti, addirittura il Giacomo Poretti di AldoGiovanniGiacomo, in un cameo favoloso e di rara antipatia comica.
TONI SERVILLO IN LASCIATI ANDARE
Per tutta risposta, Elia, con panzetta e pochi muscoli, decide di ristrutturare il proprio fisico con una personal trainer spagnola, Claudia, un po’ coatta ma buona di fondo, che poco a poco entrerà nella sua vita modificandola. Quando entrerà in scena il pericoloso ex-fidanzato della ragazza, il malavitoso Ettore, alla ricerca del bottino che ha nascosto prima di finire in carcere, le cose si complicheranno notevolmente per tutti.
TONI SERVILLO E CARLA SIGNORIS IN LASCIATI ANDARE
Ma è una commedia. Attorno alla coppia Servillo-Echegui, girano una serie di piccoli personaggi tutti piuttosto divertente, da Pietro Sermonti come capo e amante di Claudia a Carlo De Ruggiero come paziente a Paolo Graziosi come rabbino. Ma l’idea di costruire una commedia servilliana ambientata nella comunità ebrea di Roma è proprio divertente e Luca Marinelli come Ettore, cattivo che zagaja alla ricerca d’amore è qualcosa che fa davvero volare il film al di là di ogni aspettativa. In sala da giovedì.