Fabrizio Massaro per il “Corriere della Sera”
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Il governo vuole «fare presto» per rimborsare i risparmiatori bruciati nei salvataggi delle quattro banche in crisi. Lo ha detto ieri il viceministro dell' Economia, Enrico Morando, chiarendo che è intenzione dell' esecutivo dare quanto prima una risposta agli oltre 10 mila titolari di obbligazioni subordinate che hanno visto andare in fumo 329 milioni di risparmi con i tracolli di Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrara, CariChieti.
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I rimborsi comunque non dovrebbero partire prima che sia pronto il decreto con i criteri che consentiranno al Fondo di solidarietà, dotato di 100 milioni, di operare. Solo in quel momento potranno cominciare a lavorare gli arbitri istituiti presso l' Autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone, insieme con Consob e Banca d' Italia. Ma chiaramente la capienza limitata del Fondo rispetto al capitale perso dagli obbligazionisti comporterà rimborsi selettivi e parziali.
raffaele cantone
L' obiettivo è dare copertura totale a chi è stato tratto in inganno allo sportello. In particolare si dovrebbe fare riferimento alla concentrazione dell' investimento in titoli subordinati rispetto al totale del patrimonio del cliente depositato in banca e alla sua situazione reddituale, valutata utilizzando lo strumento dell' Isee, e al tasso di rendimento offerto dai bond.
I casi più gravi individuati dalle banche ora presiedute da Roberto Nicastro - 1.010 investitori che hanno acquistato bond subordinati per oltre il 50% del proprio patrimonio, che sia stato inferiore a 100 mila euro - dovrebbero ottenere un risarcimento totale: lo hanno fatto capire sia il governo sia gli stessi amministratori delle banche.
ROBERTO NICASTRO
Il fondo è capiente, perché in totale i 1.010 avevano investito 27 milioni di euro. Per le altre tipologie di investitori individuate si vedrà invece caso per caso. Si tratta di 1.484 persone che hanno investito fra il 30% e il 50% in bond su un patrimonio inferiore a 100 mila euro (o più del 50% su patrimoni di oltre 100 mila euro) e poi di 8.065 clienti con meno del 30% del patrimonio investito in bond.
Ma i risparmiatori non ci stanno e continuano a protestare. Stamattina è atteso un sit-in davanti alla sede della Banca delle Marche a Jesi.
L' amministratore delegato di Banca Marche, Luciano Goffi, ieri ha ribadito di stare cercando «ogni forma di dialogo e confronto costruttivo» con i clienti e di essere disponibile a incontrare i rappresentanti di obbligazionisti ed ex soci.
MASSIMO BIANCONI BANCA MARCHE
Resta aperta poi la questione delle azioni di responsabilità che potrebbero arrivare a circa 700 milioni, come richieste totali nei confronti delle passate gestioni delle banche, e della destinazione degli eventuali risarcimenti. Anche da qui potrebbero arrivare dei ristorni per i risparmiatori? Non è chiaro, perché è la prima volta che si applica la normativa europea e quindi ci sono dei margini di discrezionalità nell' impiego di quei capitali a favore degli ex obbligazionisti che le autorità nazionali potrebbero far valere nei confronti dell' Europa.
Questo in particolare vale per le azioni di responsabilità già avviate contro gli ex vertici di Banca Marche e CariFerrara, per 400 milioni di euro, e passate come competenza alle nuove banche. Restano invece in capo ai liquidatori di Banca Etruria e CariChieti le azioni di responsabilità contro gli ex vertici. Il commissario dell' Etruria, Giuseppe Santoni, è al lavoro su una maxi-richiesta stimata fra i 200 e i 300 milioni.
CASSA RISPARMIO FERRARA
Capitali che rientrerebbero nell' attivo della vecchia banca, e dunque potrebbero essere ripartiti tra i creditor i.